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Famiglia - Ilbrolo.it

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5 dl di succo di melagrane, 500 g di zucchero grezzo di canna, 1 scorza di arancia<br />

scegliete melegrane ben mature,apr<strong>it</strong>ele ed estraetene i semi, pulendoli bene dalla pellicola bianca che li<br />

tiene raccolti. Schiacciateli con uno schiacciapatate e premete bene per ottenere la maggior quant<strong>it</strong>à<br />

possibile di succo, che comunque, non è mai tantissimo. Pesatelo e un<strong>it</strong>evi dello zucchero nelle<br />

proporzioni indicate (potete anche diminuire la quant<strong>it</strong>à in base ai vostri gusti). Aggiungetevi un po’ di<br />

scorza di arancia grattugiata (non la parte bianca) e mettete sul fuoco. Dopo aver portato a ebollizione,<br />

lasciate cuocere a fuoco piuttosto vivace fino a quando, versando una goccia su un piatto freddo,<br />

vedrete che il succo si rapprende velocemente. A questo punto togliete dal fuco, invasate la gelatina e<br />

chiudete ermeticamente prima di riporre in dispensa per la conservazione.<br />

MORA DI ROVO (Rubus ulmifolius Schott – fruticosus L. –<br />

saxatilis L.)<br />

<strong>Famiglia</strong>: Rosaceae<br />

Nomi dialettali: Mora de spèn, Raza, Rov, Spi, Arvigh, Arvid, Ragia.<br />

Etimologia: dal latino “mora”, “morum” frutto del rovo o del gelso.<br />

Pianta spinosa.<br />

Fior<strong>it</strong>ura: Maggiogiugno.<br />

Altezza: alta fino a 2,5 m.<br />

Ambiente: dalla pianura<br />

alla montagna (fino a<br />

1100 m).<br />

Propagazione: polloni.<br />

Frutice con radice grossa e numerosi fusti lunghi svariati metri, eretti o<br />

posati, spinosi. Le foglie sono alterne, palmate, con 5 o 7 foglie ovali<br />

dentate. I fiori in grappoli composti, sono bianchi o rosati, con 5 sepali,<br />

riflessi all’antesi, e 5 petali rosei o, di rado, bianchi. I frutti sono drupe<br />

prima rosse poi nere, a matur<strong>it</strong>à dolci. Si trova in ogni luogo, lungo le<br />

strade, fra le macerie dove forma ampie colonie, al margine dei boschi<br />

fino alle zone di alta montagna. Fiorisce in tarda primavera. Si<br />

raccolgono le radici prima della fior<strong>it</strong>ura da piante recenti e le foglie<br />

tenere.<br />

R<strong>it</strong>ornelli & Co. “Quand ch’lè fat al mor di spen, tot al ser è filarèn”<br />

“Quando le more sono mature, tutte le sere si farà l’amore”<br />

Il “filarèn” in Romagnolo significa filarino, moroso, fidanzato, quindi tutte le sere verrà il fidanzato, ma<br />

ci sono tanti modi per interpretarlo!<br />

“Aver a che fèr con un quèl, com’e znèr cun al mor”<br />

“Avere a che fare con qualcosa come il gennaio con le more”<br />

“T’an vèl niach quatèr mor gels”<br />

“Non vali neanche quattro more di gelso”<br />

La mora venne c<strong>it</strong>ata da : Boccaccio, Mattioli, Soderini, Durante, Conti, D’Annunzio e Davanzati.<br />

Medicina & Cosmesi<br />

Questo frutto detto “mora” contiene tannino, acido ossalico, zucchero, sostanza colorante, essenza,<br />

v<strong>it</strong>amina A – C tracce di v<strong>it</strong>amina B1-PP-B2. si usa come astringente, depurativa e tonica. Le foglie,<br />

raccolte in estate, hanno proprietà astringenti – decotto: foglie tr<strong>it</strong>ate una manciata boll<strong>it</strong>a in acqua un<br />

l<strong>it</strong>ro sino a riduzione alla metà colare. A cucchiai al mattino o 2-3 tazzine al giorno nelle diarree,

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