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Secondo una leggenda ambientata a Babilonia e narrata da Ovidio (nelle “Metamorfosi”), il frutto del<br />
gelso era originariamente bianco, ma venne arrossato dal sangue dei tragici amanti Piramo e Tisbe.<br />
Nella cultura popolare le more (non si sa se quelle di rovo o di gelso) entrano in un famoso detto:<br />
“asptêr al môr d’maz”,(aspettare le more a maggio)<br />
vale a dire aspettare chi non viene o attendere inutilmente. Il giorno dell’Ascensione si usava portare in<br />
processione un ramo di gelso, intendendo così esporre alla benedizione del Signore tutte le foglie ti tale<br />
specie di albero, per la prosper<strong>it</strong>à dei bachi da seta di cui erano il nutrimento.<br />
Una vecchia credenza Modenese e Reggiana sul Môr, (che significa “Moro”, ma può anche significare<br />
“muoio” o “muori”), metteva poi in guardia chiunque dal piantare questi frutti vicino a casa, perché si<br />
pensava agisse in modo negativo sugli uomini e gli animali.<br />
Alcuni popoli dell’Himalaya utilizzano le more secche nel periodo invernale per ottenere una farina da<br />
mescolare con farina di mandorle. Nel Libano i frutti sono consumati freschi o trasformati in sciroppo o<br />
succo. Si usano anche come aroma per gelati, conferendo un colore blu-violetto.<br />
Questo albero può vivere fino a 150 anni, ne troviamo un esempio a Piacenza in local<strong>it</strong>à Moronaso, il<br />
suo diametro è di 4,08 metri ed è molto vecchio.<br />
Medicina & Cosmesi<br />
Orazio ne consigliava il consumo per le proprietà medicinali e nutr<strong>it</strong>ive grazie al forte potere<br />
energetico; mentre Gargilio Marziale insegnava a trarre dal frutto un potente medicamento contro i mali<br />
della bocca, dei denti, delle fauci e delle arterie.<br />
Le more del gelso presentano un buon contenuto di zuccheri, in v<strong>it</strong>amine C, B e carotenoidi; hanno<br />
sapore dolce, acidulo e rinfrescante. È possibile ricavarne uno sciroppo, molto ricercato per m<strong>it</strong>igare le<br />
infiammazioni della gola e, previa fermentazione, una grappa ad alto contenuto alcolico. Possiedono<br />
molte proprietà medicamentose, tra cui: espettorante, depurativa, lassativa, rinfrescante e tonica; un<br />
tempo non molto lontano venivano indicate per lenire afta, angina, astenia, stipsi e stomat<strong>it</strong>e. Lo stesso<br />
infuso di foglie ha proprietà antibiotiche. In cosmesi la polpa viene usata per maschere len<strong>it</strong>ive di pelli<br />
secche; il succo trova uso in lozioni idratanti. Le foglie, le radici e la corteccia di gelso possono essere<br />
utilizzate per scopi medicinali. In Giappone sono state estratte delle molecole (sangenoni, kuwanoli,<br />
furani) con potere ipotensivo; dalla corteccia delle radici e del fusto e dalle foglie sono state estratte<br />
molecole fungicide e battericide. Da gelsi inoculati con Fusarium solani var. mori è stata estratta la<br />
f<strong>it</strong>oalessina chalcomoracine, un antifungo che inibisce lo sviluppo di Fusarium roseum e del Bibolaris<br />
Ieersiae. L’etil b-resorcilato estratto dalle radici di gelso ha proprietà antimicrobiche verso alcuni<br />
funghi e batteri.<br />
La medicina popolare consigliava invece, lo sciroppo di more quando era necessaria un’azione<br />
astringente ed antinfiammatoria, mentre le foglie avevano proprietà febbrifughe.<br />
Cucina & Ricette<br />
Questi alberi oltre alle foglie, fornivano i loro frutti, i quali venivano consumati freschi o per conserve e<br />
sciroppi ed anche vini di frutta; nel medioevo se ne ricavava appunto, un vino: il Vinum Moratum. I<br />
frutti di Gelso bianco, più piccoli e meno sapor<strong>it</strong>i, venivano essiccati per ricavarne una farina<br />
dolcificante.<br />
Oggi vengono utilizzati per ottenere marmellate, gelatine, confetture, sorbetti, dolci, nel savor, con il<br />
rhum o il vino rosso, in salse rosse; ottimo l’uso dei frutti in macedonia, con miglioramento del sapore e<br />
del profumo. Le more nere a succo rosso hanno un’intensa colorazione che può essere sfruttata come<br />
colorante naturale, risvegliando l’interesse dell’industria alimentare verso questa specie.<br />
Salsa di more di gelso<br />
500g di frutta , 1 bicchiere di aceto di vino rosso, 1 bicchiere di vino rosso<br />
Mettete tutto a bollire mescolando frequentemente. La cottura verrà protratta fino a quando la salsa<br />
risulterà addensata. Serve per accompagnare carni bianche e insaporire pesci boll<strong>it</strong>i.