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“La dimostrazione che se non hai il fisico, sul palco è meglio<br />

stare zitti” conclude Max.<br />

Ci abbandoniamo alle risate, le prime risate sincere condivise<br />

dopo oltre un decennio, per almeno dieci minuti. Perché<br />

non può tornare tutto come prima?<br />

È il 1994 e gli Atrox salgono sul palco del Laboratorio<br />

Anarchico. Un concerto che ho sponsorizzato personalmente.<br />

Gli Atrox, di Concorezzo, pura Brianza, mi hanno conquistato<br />

con il primo vinile, un lp sparato che fa dell’ironia alcolica e<br />

comunista un modo d’essere tutto sommato inedito nel nuovo<br />

hardcore milanese. Due fratelli e due amici, quattro elementi<br />

che suonano sincronizzati come metronomi.<br />

Fila tutto per il meglio, compreso il gig d’apertura degli<br />

Azione, il gruppo che ha formato JonPigs dal nulla. Rumore<br />

sordo e imprecisione elevati a forma d’arte. Gli Atrox stanno<br />

per concludere quando il cantante, Paolo Shock, che a me di<br />

viso ricorda uno degli attori di Scuola di polizia, prende il microfono<br />

e si improvvisa Jello Biafra, con uno spoken word politico<br />

mirato ai Toxic Youth e al loro cantante, in prima fila, definiti<br />

lì per lì Jovanotti e i suoi amici.<br />

Citato in causa, Ale, detto Boo-yaa, sale sul palco e non si<br />

perde in fronzoli ma centra il cantante con un destro che lo<br />

spedisce sdraiato sul mixer. Interveniamo in tre a fermarlo prima<br />

che riesca a completare il disastro e a cancellare i connotati<br />

di chi lo ha appena offeso.<br />

I primi scazzi tra le fazioni si erano manifestati due anni prima,<br />

in un concerto che io stesso avevo programmato nel mio<br />

ex liceo, durante un’autogestione. Avevamo messo insieme<br />

venti banchi quadrati, legati tra di loro con del nastro adesivo<br />

da pacchi marrone per formare un palco rudimentale, avevamo<br />

noleggiato gli ampli mentre la batteria era proprio degli<br />

Atrox, di quella macchina da guerra chiamata ConcoBeach, il<br />

loro funanbolico drummer.<br />

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