01.06.2013 Views

1 E dire che i paesaggi li amavo di più Le mostre, insieme a ... - Diras

1 E dire che i paesaggi li amavo di più Le mostre, insieme a ... - Diras

1 E dire che i paesaggi li amavo di più Le mostre, insieme a ... - Diras

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Maria Cristina Bandera<br />

ricorda, come solo un letterato prossimo a Moran<strong>di</strong> poteva fare, Giuseppe Raimon<strong>di</strong>: “Proseguendo<br />

dalla Chiesa Nuova, si è poco dopo a San Ruffillo. C’era un caffè sulla strada battuta da camion e<br />

da barrocciai. Stando dentro il caffé si vedeva il ponte e l’acqua del Savena <strong>che</strong> vi passa sotto.<br />

Durante l’estate è un fiume <strong>più</strong> <strong>di</strong> sassi <strong>che</strong> <strong>di</strong> acqua. Quel giorno era d’autunno. Il fiume<br />

trasportava un’acqua lenta intrisa <strong>di</strong> un fango giallo. In quel giallo <strong>di</strong> fango, <strong>che</strong> un poco si tinge <strong>di</strong><br />

verde fra la schiuma dell’acqua, come una frangia d’o<strong>li</strong>o, sembra davvero <strong>di</strong> sentire la tristezza<br />

dell’autunno” 101 . Di fatto an<strong>che</strong> il <strong>di</strong>pinto, contenuto con una rigorosa ca<strong>li</strong>bratura metrica entro un<br />

telaio quasi quadrato, è ricco <strong>di</strong> colore e <strong>di</strong> materia e saturo <strong>di</strong> luce. Rappresenta un unicum nella<br />

produzione <strong>di</strong> Moran<strong>di</strong> ed è il riflesso della sua ammirazione per il Corot ita<strong>li</strong>ano, tanto è lampante<br />

e sempre sotto<strong>li</strong>neata la derivazione dal Ponte <strong>di</strong> Narni. Ancora una rara veduta suburbana – con<br />

una ciminiera <strong>che</strong> svetta in primo piano, bilanciata dai volumi a parallelepipedo benché appiattiti<br />

delle case <strong>che</strong>, <strong>di</strong>stribuiti nel verde, si susseguono con regolarità nei vari piani prospettici – è quella<br />

del Paesaggio datato tra<strong>di</strong>zionalmente al 1925 circa, V. 112, cat. 11. Dipinto <strong>che</strong> potrebbe risa<strong>li</strong>re<br />

an<strong>che</strong> a un tempo <strong>di</strong> poco precedente dal momento <strong>che</strong> è evidente la sua relazione con l’incisione<br />

con I camini dell’Arsenale nei <strong>di</strong>ntorni <strong>di</strong> Bologna, del 1921, V. inc. 12, <strong>che</strong> è da intendersi come<br />

una personale reinterpretazione della Vue de Malakoff del Doganiere Rousseau 102 . Del <strong>di</strong>pinto <strong>di</strong><br />

Moran<strong>di</strong>, a testimonianza del grande interesse da subito mostrato nei suoi confronti dai letterati a lui<br />

contemporanei, va ricordata la prima appartenenza ad Antonio Bal<strong>di</strong>ni, lo scrittore <strong>che</strong> con Emi<strong>li</strong>o<br />

Cecchi, Vincenzo Cardarel<strong>li</strong> e Riccardo Bac<strong>che</strong>l<strong>li</strong> fondò “La Ronda”. In seguito, prima <strong>di</strong> pervenire<br />

all’attuale ubicazione, transitò nella raccolta del fig<strong>li</strong>o, l’ang<strong>li</strong>sta Gabriele, e da questi alla mog<strong>li</strong>e<br />

Nata<strong>li</strong>a Ginzburg presso la quale il <strong>di</strong>pinto si trovava al momento dell’antologica del pittore alla<br />

Galleria Nazionale d’Arte Moderna nel 1973 103 .<br />

Il ricco e veramente up to date bagag<strong>li</strong>o delle esperienze cultura<strong>li</strong> dell’artista è <strong>più</strong> <strong>che</strong> mai presente<br />

nel Paesaggio del 1927, V. 125, cat. 12, della Camera dei Deputati, dove in una sinergia <strong>di</strong><br />

orientamenti si assommano e, sulla spinta della me<strong>di</strong>tazione dei <strong>li</strong>bri <strong>di</strong> Longhi, <strong>di</strong>vengono<br />

consequenzia<strong>li</strong> potenziandosi, l’assimilazione <strong>di</strong> un motivo cézanniano – quello de La maison<br />

lézardée 104 – e la comprensione della pittura <strong>di</strong> Piero della Francesca, fatta propria grazie alla<br />

scrittura pittorica longhiana e al tag<strong>li</strong>o innovativo delle illustrazioni, sgranate ma efficacissime, <strong>che</strong><br />

accompagnano la monografia, apparsa in quello stesso anno e destinata a <strong>di</strong>venire un <strong>li</strong>bro cult per<br />

una intera generazione <strong>di</strong> artisti. Ci troviamo <strong>di</strong> fronte a un <strong>paesaggi</strong>o severo, assoluto e dalla<br />

struttura decisa, lontano da ogni natura<strong>li</strong>smo, ma <strong>di</strong> incre<strong>di</strong>bile giustezza tonale, in cui, in una tarda<br />

luce mattinale, una casa dalle forme sinteti<strong>che</strong> è osservata da un punto <strong>di</strong> vista ribassato, stag<strong>li</strong>ata<br />

contro cielo dall’intenso azzurro color dello smalto, con un esito <strong>che</strong> non può non fare risa<strong>li</strong>re alla<br />

intel<strong>li</strong>genza della “sintesi <strong>di</strong> forma e <strong>di</strong> colore” teorizzata da Roberto Longhi.<br />

A partire da questo anno, ormai rafforzato nella propria autonomia espressiva, Moran<strong>di</strong><br />

sperimenterà an<strong>che</strong> nella pittura <strong>di</strong> <strong>paesaggi</strong>o le sue pecu<strong>li</strong>ari ‘variazioni’ <strong>di</strong> cui eg<strong>li</strong> stesso spiega il<br />

motivo: “Io mi sono sempre concentrato su una gamma <strong>di</strong> soggetti molto <strong>più</strong> ristretta rispetto a gran<br />

parte deg<strong>li</strong> altri pittori e quin<strong>di</strong> il pericolo <strong>di</strong> ripetermi è sempre stato molto maggiore. Penso <strong>di</strong><br />

essere riuscito a evitare questo pericolo de<strong>di</strong>cando <strong>più</strong> tempo a progettare ciascuno dei miei <strong>di</strong>pinti<br />

come una variazione sull’uno o sull’altro <strong>di</strong> questi pochi temi” 105 . All’interno <strong>di</strong> tele <strong>di</strong> proporzioni<br />

costantemente mutate, <strong>di</strong> cui ci si può rendere conto solo guardando i suoi <strong>di</strong>pinti e non le tavole<br />

delle riproduzioni fotografi<strong>che</strong>, riprende, infatti, con angolature <strong>di</strong>verse e con inquadrature <strong>di</strong> poco<br />

<strong>di</strong>versificate uno stesso <strong>paesaggi</strong>o, variamente esposto a mutamenti <strong>di</strong> luce, cosi da evitare il<br />

pericolo <strong>di</strong> rep<strong>li</strong><strong>che</strong>. Ne risultano composizioni <strong>di</strong> analogo soggetto, ma <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa impaginazione e<br />

101 G. Raimon<strong>di</strong>, Anni con Giorgio Moran<strong>di</strong>, cit. 1970, p. 136.<br />

102 F. Fergonzi, On Some of Giorgio Moran<strong>di</strong>’s Visual Sorces, in Giorgio Moran<strong>di</strong> 1890-1964, cit. 200, pp. 55-56.<br />

103 La notizia è riportata in Giorgio Moran<strong>di</strong> nelle raccolte romane, catalogo della mostra (Roma, Stu<strong>di</strong>o d’Arte<br />

Campaiola), a cura <strong>di</strong> M. Pasqua<strong>li</strong>, Roma 2003, p. 166.<br />

104 M.C. Bandera, Giorgio Moran<strong>di</strong> Today, in Giorgio Moran<strong>di</strong> 1890-1964 cit. 2008, p. 32. An<strong>che</strong> in questo caso il<br />

<strong>di</strong>pinto <strong>di</strong> Cézanne, ora al Metropo<strong>li</strong>tan Museum, era noto a Moran<strong>di</strong> attraverso una riproduzione in bianco e nero: F.<br />

Fergonzi, On Some of Giorgio Moran<strong>di</strong>’s Visual Sorces, in Giorgio Moran<strong>di</strong> 1890-1964, cit. 2008, p. 53.<br />

105 Così Moran<strong>di</strong> a Ro<strong>di</strong>ti, in E. Ro<strong>di</strong>ti, Giorgio Moran<strong>di</strong> [1960], ora in Giorgio Moran<strong>di</strong> 1890-1964, cit. 2008, p. 356.<br />

15

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!