01.06.2013 Views

1 E dire che i paesaggi li amavo di più Le mostre, insieme a ... - Diras

1 E dire che i paesaggi li amavo di più Le mostre, insieme a ... - Diras

1 E dire che i paesaggi li amavo di più Le mostre, insieme a ... - Diras

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Maria Cristina Bandera<br />

Carlo Ludovico Ragghianti, <strong>che</strong> frequentò Moran<strong>di</strong> a Bologna neg<strong>li</strong> anni della seconda guerra 34 e<br />

<strong>che</strong> fu destinatario del Paesaggio del 1942, P. 2000, 1942/3, cat. 39, ha de<strong>di</strong>cato, in tempi<br />

successivi, alcuni saggi al pittore, marcati da una personale e importante lettura critica, soprattutto<br />

per quanto concerne l’architettura della sua visione, riferita per lo <strong>più</strong> alle sue nature morte 35 . Per<br />

quanto riguarda la sua lettura dei <strong>paesaggi</strong>, rimane significativo il saggio Bologna cruciale 1914 36<br />

per quell’approfon<strong><strong>di</strong>re</strong> il terreno connettivo in cui il poco <strong>più</strong> <strong>che</strong> ventenne Moran<strong>di</strong> prese il suo<br />

avvio. Per quell’ana<strong>li</strong>si <strong>di</strong> quel primo cammino da lui compiuto accanto a Giacomo Vespignani, a<br />

Osvaldo Licini, a Mario Bac<strong>che</strong>l<strong>li</strong>, e Severo Pozzati, tutti giovani e ‘accademici’, con cui il pittore<br />

con<strong>di</strong>vise la sua prima e avventurosa mostra, <strong>di</strong> due giorni e una sola notte all’Hotel Bag<strong>li</strong>oni a<br />

Bologna il 21 e 22 marzo 1914. Un c<strong>li</strong>ma da cui, tuttavia, ben presto Moran<strong>di</strong> seppe smarcarsi per<br />

proseguire il suo percorso so<strong>li</strong>tario, ma non estraniato, e innovativo.<br />

Dopo la prima monografia sull’artista del 1939 <strong>di</strong> Arnaldo Beccaria, giovane poeta al<strong>li</strong>evo <strong>di</strong><br />

Ungaretti, dove non vi è un accenno specifico ai suoi <strong>paesaggi</strong> nel testo, ma dove ne sono illustrati<br />

sei, quella a seguire, è <strong>di</strong> Cesare Gnu<strong>di</strong>, scolaro a Bologna <strong>di</strong> Igino Supino, amico <strong>di</strong> Ragghianti<br />

(cui lo scritto è de<strong>di</strong>cato) e frequentatore delle lezioni <strong>di</strong> Longhi. In questo testo del 1946 lo storico<br />

dell’arte pone inizialmente l’accento su come l’intensità del colloquio <strong>di</strong> Moran<strong>di</strong> <strong>di</strong> fronte ai suoi<br />

motivi – siano essi paesi o nature morte – richieda una <strong>li</strong>mitazione spaziale: “An<strong>che</strong> nel <strong>paesaggi</strong>o<br />

l’occhio <strong>di</strong> Moran<strong>di</strong> circoscrive un campo visivo quasi sempre ristretto: eg<strong>li</strong> ha bisogno <strong>di</strong> quella<br />

concentrazione (un appezzamento <strong>di</strong> terreno, pochi alberi, una casa, una striscia angusta <strong>di</strong> cielo),<br />

come un poeta <strong>li</strong>rico <strong>che</strong> racchiude la sua emozione nel breve giro <strong>di</strong> un canto” 37 . Subito dopo,<br />

sempre in una lettura paritetica dei due generi, evidenzia l’unicità del pittore nell’interpretare la<br />

luce: “l’assolutezza dei <strong>paesaggi</strong> come delle nature morte deriva da questo respiro della luce <strong>che</strong><br />

palpita con uguale intensità in ogni apparenza la <strong>più</strong> trascurabile dell’immagine e tutto unifica a<br />

tutto imprimendo, al cielo come a un cespug<strong>li</strong>o, l’identica pulsazione profonda. 38 ”<br />

Diversamente, sul versante nordamericano, allo scadere deg<strong>li</strong> anni quaranta, si assiste ad una inizale<br />

<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> Alfred H. Barr Jr e <strong>di</strong> James Thrall Soby 39 , primo <strong><strong>di</strong>re</strong>ttore del MoMA l’uno e storico,<br />

consulente e curatore <strong>di</strong> spicco dello stesso museo l’altro, ad intendere l’arte <strong>di</strong> Moran<strong>di</strong>, salvo<br />

ravvedersi in un momento successivo rimanendone affascinati come farà Soby tanto da volere<br />

personalmente una sua natura morta 40 . Giunti in Ita<strong>li</strong>a per esaminare ‘sul campo’ la pittura ita<strong>li</strong>ana<br />

da esporre all’epocale rassegna Twentieth-Century Ita<strong>li</strong>an Art in preparazione per il loro museo a<br />

New York nel 1949, essi stentarono a comprendere il motivo per cui, in patria, critici e collezionisti<br />

considerassero “Giorgio Moran<strong>di</strong> come il loro <strong>più</strong> grande artista vivente” 41 . Di lui, tuttavia,<br />

esposero tre<strong>di</strong>ci <strong>di</strong>pinti con una selezione in<strong>di</strong>cativa e <strong>che</strong> farà tendenza: un<strong>di</strong>ci nature morte, un<br />

<strong>di</strong>pinto <strong>di</strong> fiori e un solo <strong>paesaggi</strong>o. Fu una scelta <strong>che</strong> certamente influenzò il collezionismo<br />

statunitense <strong>che</strong> si rivolse essenzialmente a opere <strong>di</strong> questo ‘genere’ del maestro ita<strong>li</strong>ano, e <strong>che</strong>, è<br />

probabile, ebbe una ricaduta an<strong>che</strong> sui collezionisti ita<strong>li</strong>ani (orientati fino a quella data an<strong>che</strong> verso i<br />

<strong>paesaggi</strong>), quando nel 1960 si tenne a Milano la mostra Arte ita<strong>li</strong>ana del XX secolo da collezioni<br />

34 Sul rapporto Moran<strong>di</strong> - Ragghianti si veda M.C. Bandera, Moran<strong>di</strong> e Firenze. I suoi amici, critici e collezionisti,<br />

catalogo della mostra (Firenze, Fondazione Longhi) a cura <strong>di</strong> M.C. Bandera, Milano 2005, pp. 27-33.<br />

35 C.L. Ragghianti, Moran<strong>di</strong> o l’architettura della visione [1982], in Bologna cruciale 1914 e saggi su Moran<strong>di</strong>, Gorni,<br />

Saetti, Bologna (Opere <strong>di</strong> Carlo . Ragghianti, VIII) 1982, pp. 221- 253.<br />

36 C.L. Ragghianti, Bologna cruciale 1914, in “Critica d’Arte”, nn. 106-107, 1969, ora in Bologna cruciale 1914 e saggi<br />

cit. 1982.<br />

37 C. Gnu<strong>di</strong>, Moran<strong>di</strong>, Firenze 1946, p. 27.<br />

38 Ivi.<br />

39 J.Th. Soby, Giorgio Moran<strong>di</strong>, in “Saturday Review”, New York, 4, gennaio 1958, pp. 23-24.<br />

40 Si tratta della Natura morta, 1949, V. 692, ora al MoMA <strong>di</strong> New York, Lascito James Thrall Soby 1240.1979.<br />

41 J. Th. Soby, A visit to Moran<strong>di</strong>, in Giorgio Moran<strong>di</strong>, catalogo della mostra, Royal Academy of Arts, London, 5<br />

<strong>di</strong>cembre 1970 – 17 gennaio 1971, p. 5.<br />

6

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!