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voluzione d’Ottobre. Come vedi, collocati temporalmente, questi<br />
“episodi”, meglio sarebbe dire: questi cicli di lotte rivoluzionarie,<br />
sono distanti fra di loro, addirittura abbracciano l’intero mondo. Ma<br />
c’è un filo comune che li lega fra loro... la presa di coscienza della<br />
realtà di classe e la volontà ferrea di cambiare in senso progressista<br />
l’umanità.<br />
Ecco uno dei punti da te toccati: come e con chi cambiare le cose!<br />
Sia chiara una cosa: nulla cambia, nulla muta di per sé; il tutto cambia<br />
sotto la spinta delle forze che hanno volontà e forza per farlo. Ma<br />
dico di più. Neanche la morte riesce a cambiarci in quanto essendo<br />
noi composti di materia ci ritrasformeremo in altra materia e così via<br />
finché esisterà una, anche minima, forma di vita.<br />
Quindi è chiaro che dobbiamo essere noi, soggetti del nostro tempo,<br />
a dare tutto il nostro sapere, tutta la nostra forza, tutta la nostra conoscenza<br />
per far sì che le cose cambino in meglio.<br />
Il problema, come tu giustamente fai risaltare, è quello di con chi fare<br />
le lotte, con chi allearsi, come già accennato sopra.<br />
Ritorno un attimo ai primordi della lotta di classe. Tutti i milioni di<br />
proletari, di rivoluzionari che ci hanno preceduto si erano posti gli<br />
stessi dubbi e gli stessi problemi che ti poni tu, con la “sola” differenza<br />
che questi padri e fratelli non avevano dietro di sé un patrimonio<br />
di lotte, di vittorie e, sì, bisogna dirlo, di sconfitte che li potessero<br />
aiutare in qualche modo. Essi erano armati di pochi strumenti<br />
adatti a capire il momento che vivevano, ma animati da una<br />
grande volontà di riscattarsi dalla tirannia attraverso l’alleanza con<br />
altri ceti subalterni. Alleanza! Qui sta il problema! Lottare e costruire<br />
con tutti quelli che hanno a cuore un tipo di società migliore;<br />
non importa se al momento non si è d’accordo su tutto, l’importante<br />
è trovare punti d’incontro su cui costruire, poi, con le lotte e<br />
con la dialettica, riuscirai a superare tante contraddizioni e incomprensioni.<br />
La “svolta decisiva”: mio giovane, bello e adulto figlio, nel prosieguo<br />
della tua esistenza troverai, lì all’angolo della via immaginaria, cento,<br />
mille, diecimila “svolte decisive”, ma starà sempre a te capire se è<br />
quella giusta, se vale la pena percorrerla. Io posso solo consigliarti in<br />
base alla mia esperienza e questa mi dice che devi continuare, con<br />
spirito di sacrificio, quello che hai iniziato. Devi affrontare la realtà,<br />
brutta che sia, con la convinzione di migliorare le cose e la certezza<br />
che la spunterai, assieme a tanti altri. In quanto all’impedimento hai<br />
ragione, però io sarei propenso a non drammatizzare troppo questo<br />
episodio; ce ne saranno ancora e forse più gravi. L’importante è che<br />
tu li collochi nella loro giusta dimensione. Non credere che andando