UDA: Josè Saramago, "Cecità" - Untitled Page
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quanto gli veniva comunicato e solo prima di riagganciare fece un piccolo cenno<br />
con il capo. Chi era, domandò la moglie, Il ministero, viene un'ambulanza a<br />
prendermi fra mezz'ora, Era questo che ti aspettavi succedesse, Sì, più o meno,<br />
Dove ti portano, Non lo so, in un ospedale, suppongo, Vado a prepararti la valigia,<br />
a scegliere la biancheria, al solito, Non è un viaggio, Non lo sappiamo che cos'è. Lo<br />
condusse con attenzione in camera, lo fece sedere sul letto, Stai lì tranquillo,<br />
faccio tutto io. La udì muoversi da un lato all'altro, aprire e chiudere cassetti e<br />
armadi, prendere vestiti e sistemarli poi nella valigia messa lì per terra, ma quel<br />
che non poteva vedere fu che, oltre ai propri vestiti, erano state messe nella<br />
valigia un po' di gonne e camicette, un paio di pantaloni, un vestito, delle scarpe<br />
che potevano essere solo da donna. Pensò vagamente che non avrebbe avuto<br />
bisogno di tanta roba, ma tacque perché non era il momento di discutere di cose<br />
insignificanti. Udì il rumore delle chiusure, poi la moglie disse, Fatto, l'ambulanza<br />
può anche arrivare. Portò la valigia vicino alla porta d'ingresso, rifiutando l'aiuto<br />
del marito che diceva, Lascia che ti aiuti, ce la faccio, non sono poi così invalido. Si<br />
tenevano per mano, e lui disse, Non so quanto tempo staremo separati, e lei<br />
rispose, Non ti preoccupare.<br />
Aspettarono quasi un'ora. Quando il campanello della porta suonò, lei si<br />
alzò e andò ad aprire, ma sul pianerottolo non c'era nessuno. Rispose al citofono,<br />
Bene, scende subito, rispose. Tornò dal marito e gli disse, Ti aspettano giù, hanno<br />
ordine di non salire, A quanto pare il ministero è davvero spaventato, Andiamo.<br />
Scesero in ascensore, lei aiutò il marito a superare gli ultimi gradini, poi a entrare<br />
nell'ambulanza, tornò indietro per prendere la valigia, la issò da sola e la spinse<br />
dentro. Infine salì e si sedette accanto al marito. Il conducente dell'ambulanza<br />
protestò dal sedile anteriore, Posso portare solo lui, sono gli ordini che ho, lei,<br />
signora, scenda. La donna, tranquillamente, rispose, Deve portar via anche me,<br />
sono diventata cieca in questo momento.<br />
L'idea era uscita dalla testa del ministro in persona. Era, da qualsiasi lato la<br />
si esaminasse, un'idea felice, se non perfetta, sia per quanto riguardava gli aspetti<br />
meramente sanitari del caso sia per le implicazioni sociali e le conseguenze<br />
politiche. Finché non si fossero appurate le cause o, per usare un linguaggio<br />
adeguato, l'eziologia del mal bianco, come, grazie all'ispirazione di un assessore<br />
fantasioso, l'indecorosa cecità aveva cominciato a essere designata, finché non si<br />
fossero trovate la terapia e la cura e, chissà, magari un vaccino per prevenire<br />
l'insorgenza di casi futuri, tutte le persone che erano diventate cieche, nonché<br />
quelle che vi fossero state in contatto fisico o in vicinanza diretta, sarebbero state<br />
radunate e isolate, in modo da evitare ulteriori contagi, i quali, nel verificarsi, si<br />
sarebbero moltiplicati più o meno secondo ciò che matematicamente si suole<br />
denominare come progressione geometrica. Quod erat demonstrandum,<br />
concluse il ministro. In parole alla portata di tutti, si trattava in sostanza di<br />
mettere in quarantena tutta quella gente, secondo l'antica prassi ereditata dai<br />
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