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GLOSSARIO dei termini tecnici della TARIFFA DEI PREMI ... - DoRS

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I cassoni galleggianti sono utilizzati perlopiù per opere subacquee e manufatti portuali;<br />

costruiti in BACINI DI CARENAGGIO e successivamente varati, vengono rimorchiati sul<br />

punto di posa e zavorrati. Onde consentirne la massima stabilità, sia il fondale che il<br />

cassone vengono opportunamente sagomati in modo da presentare superfici di incastro<br />

perfettamente combacianti.<br />

Sottogruppo 3520<br />

catrame – Sottoprodotto <strong>della</strong><br />

DISTILLAZIONE secca (pirolisi)<br />

<strong>dei</strong> COMBUSTIBILI fossili,<br />

composto da una miscela di<br />

idrocarburi aromatici e fenoli,<br />

che si presenta come un<br />

liquido di colore variabile dal<br />

bruno al nero, molto viscoso.<br />

Dalla sua distillazione sotto<br />

vuoto possono essere recuperati<br />

oli leggeri, dai quali si<br />

ricavano successivamente<br />

benzene, xileni, nafte aromatiche,<br />

oli medi, dai quali si<br />

Fig. 14 – Cassoni autofondanti. Cassoni in calcestruzzo armato pronti per essere<br />

rimorchiati verso il sito di costruzione di un molo. Una volta sul posto saranno<br />

affondati riempiendoli con materiale inerte (APAT)<br />

ottiene il naftalene ed oli pesanti, utilizzati per l’IMPREGNAZIONE del legno.<br />

Il residuo non volatile è costituito dalla pece, che viene impiegata nella produzione di<br />

agglomerati di carbone e per la catramatura delle strade.<br />

Voce 2143<br />

cave – Siti di ricerca e coltivazione <strong>dei</strong> materiali litoidi di II categoria definiti dal R.D.<br />

1443/1927 (torbe, materiali per costruzioni edilizie, stradali e idrauliche, terre coloranti,<br />

FARINE FOSSILI, quarzo e SABBIE silicee, pietre molari e coti – utilizzate per affilare e<br />

molare – ed altri materiali industrialmente utilizzabili non compresi tra quelli <strong>della</strong> I<br />

categoria e oggetto di coltivazione in MINIERE).<br />

La coltivazione delle cave può essere a cielo aperto o in sotterraneo. Nel primo caso si<br />

distinguono morfologicamente le cave di monte, le cave di collina e le cave di pianura,<br />

caratterizzate da specifici metodi di coltivazione.<br />

Le cave in sotterraneo sono meno frequenti e limitate ai casi di giacimenti non affioranti in<br />

superficie o comunque a notevole sviluppo in profondità. Le modalità di estrazione<br />

dipendono innanzitutto dalla tipologia del materiale estratto e dalla sua futura utilizzazione.<br />

Si distinguono così le cave di ROCCE INCOERENTI (sabbie, ghiaie, ecc.) da quelle di<br />

ROCCE COMPATTE.<br />

Le cave di rocce incoerenti sono generalmente sfruttate per ottenere inerti soprattutto per<br />

il settore delle costruzioni; l’estrazione avviene mediante l’impiego di escavatori, pale<br />

meccaniche e draghe.<br />

Nelle cave per inerti viene frequentemente fatto uso di ESPLOSIVI in abbinamento a<br />

mezzi meccanici quali martelli demolitori, ripper (trattore che traina un dente che scava<br />

solchi nella roccia frantumandola), escavatori idraulici con benna e fresatrici superficiali.<br />

Nelle cave di rocce compatte ad uso ornamentale, in cui si ottengono blocchi squadrati di<br />

dimensioni prefissate (BLOCCHI DI CAVA), la coltivazione viene effettuata con martelli e<br />

perforatori pneumatici, tagliatrici a filo diamantato o a catena dentata, macchine a taglio<br />

termico o WATER JET; anche in questa tipologia di cave può essere utilizzato l’esplosivo,<br />

ma con la finalità di distaccare i blocchi tagliati.<br />

Gruppo 7100<br />

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