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Studi di caso IEA-PIRLS 2004 - Iislamezia.it

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L’osservazione in classe<br />

La classe terza<br />

L’aula è spaziosa con i banchi <strong>di</strong>sposti per file secondo l’or<strong>di</strong>ne tra<strong>di</strong>zionale. Alle pareti,<br />

oltre ai consueti <strong>di</strong>segni realizzati dai ragazzi, figurano cartelli esplicativi sulle regole <strong>di</strong><br />

comportamento in <strong>caso</strong> <strong>di</strong> eventi sismici, dato che in questa regione si è verificato <strong>di</strong> recente<br />

un terremoto. Carte geografiche e libri completano, secondo la tra<strong>di</strong>zionale consuetu<strong>di</strong>ne,<br />

l’arredo scolastico.<br />

Solo dopo la lettura silenziosa da parte degli alunni l’insegnante interviene a rendere<br />

<strong>di</strong>namica la s<strong>it</strong>uazione comunicativo-<strong>di</strong>dattica assegnando alla classe un ruolo decisamente<br />

attivo, che talvolta <strong>di</strong>venta anche propos<strong>it</strong>ivo.<br />

La lezione si struttura attraverso un rapporto interattivo alunno-insegnante. Quest’ultima<br />

non si pone come un semplice trasmett<strong>it</strong>ore <strong>di</strong> conoscenze, ma propone un <strong>it</strong>inerario che,<br />

strutturato attraverso domande guidate rivolte oralmente agli alunni, permette loro <strong>di</strong><br />

pervenire alla conquista delle conoscenze rispondendo ai ques<strong>it</strong>i:<br />

Insegnante: Da quando è stata inventata la scr<strong>it</strong>tura che cosa abbiamo avuto?<br />

Bambino: Più informazioni sul passato.<br />

Bambino: Bravo! ... Quin<strong>di</strong> dalla data in cui è stata inventata la scr<strong>it</strong>tura si considera il<br />

periodo che viene dopo storia ... e quello che viene prima?<br />

Bambino: Preistoria.<br />

Il coinvolgimento della classe è pressoché totale: le risposte vengono date coralmente e la<br />

stessa insegnante deve intervenire per or<strong>di</strong>nare la partecipazione. Gli alunni da semplici<br />

ricettori assumono talvolta la funzione <strong>di</strong> protagonisti acquistando un ruolo propos<strong>it</strong>ivo.<br />

Infatti, uno degli alunni interviene a propos<strong>it</strong>o del brano riguardante la civiltà sumerica<br />

<strong>di</strong>cendo: “... la ruota, maestra, ti sei scordata <strong>di</strong> farci leggere la parte della ruota”.<br />

L’insegnante elogia gli interventi più appropriati e, nel <strong>caso</strong> <strong>di</strong> risposte non pertinenti<br />

all’argomento, non si rivolge ad altri, ma con l’aiuto <strong>di</strong> ulteriori in<strong>di</strong>cazioni, suggerimenti e<br />

domande mirate cerca <strong>di</strong> far pervenire l’alunno alla risposta esatta. Per rendere più<br />

comprensibili alcuni concetti non es<strong>it</strong>a a far uso <strong>di</strong> un linguaggio colloquiale che rende ancora<br />

più vivace la partecipazione collettiva della classe.<br />

La lezione<br />

La lezione si struttura essenzialmente in due fasi, ognuna delle quali si incentra su un<br />

brano <strong>di</strong> argomento storico tratto dal libro <strong>di</strong> testo. Il primo riguarda la civiltà sumerica,<br />

mentre il secondo quella babilonese. Si tratta <strong>di</strong> brani caratterizzati da uno stile espos<strong>it</strong>ivo<br />

chiaro ed essenziale con perio<strong>di</strong> brevi, per lo più articolati me<strong>di</strong>ante proposizioni coor<strong>di</strong>nate.<br />

La struttura del testo risulta lineare per la sud<strong>di</strong>visione in paragrafi ognuno dei quali<br />

corrisponde ad un <strong>di</strong>verso argomento.<br />

1 a fase:<br />

Il brano è già stato oggetto <strong>di</strong> lettura perché assegnato come comp<strong>it</strong>o per casa e<br />

l’insegnante propone agli alunni <strong>di</strong> effettuare in classe una lettura silenziosa.<br />

Terminata questa attiv<strong>it</strong>à, l’obiettivo successivo è contestualizzare l’argomento, al fine <strong>di</strong><br />

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