03.06.2013 Views

Studi di caso IEA-PIRLS 2004 - Iislamezia.it

Studi di caso IEA-PIRLS 2004 - Iislamezia.it

Studi di caso IEA-PIRLS 2004 - Iislamezia.it

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

STUDIO DI CASO C<br />

La passione per la lettura è la chiave <strong>di</strong> volta <strong>di</strong> tutte le cose<br />

Giuliana Agricoli<br />

L’insegnante<br />

L’insegnante, <strong>di</strong> sesso femminile, ha maturato un’esperienza pluriennale, avendo al suo<br />

attivo 24 anni <strong>di</strong> servizio nella scuola elementare, <strong>di</strong> cui sei nella classe quarta.<br />

In possesso del <strong>di</strong>ploma magistrale, ha approfon<strong>di</strong>to, nel corso della sua formazione<br />

professionale, le aree <strong>di</strong>sciplinari inerenti all’educazione linguistica. L’interesse per questo<br />

settore, con particolare riferimento alla <strong>di</strong>dattica della lettura, l’ha infatti motivata a seguire<br />

corsi <strong>di</strong> aggiornamento specifici inerenti a queste tematiche. Un ruolo fondamentale, tuttavia,<br />

viene attribu<strong>it</strong>o dall’insegnante stessa all’esperienza che ha maturato negli anni<br />

d’insegnamento, a contatto con tematiche sempre nuove affrontate quoti<strong>di</strong>anamente.<br />

La linea che caratterizza la metodologia del suo insegnamento si basa sulla central<strong>it</strong>à<br />

dell’ascolto come mezzo per trasmettere la passione per la lettura. “Educare all’ascolto è la<br />

prima porticina che devi aprire, entri così in loro e dopo incominci a raccontare, a far<br />

leggere e anche a creare un libricino ... ma se non c’è il prerequis<strong>it</strong>o ... la voglia <strong>di</strong> ascoltare<br />

devi cercarla tu”. Il fine che l’insegnante si pone nell’educazione alla lettura consiste nel<br />

trasmettere il piacere del leggere in modo da creare un lettore autonomo e consapevole: infatti<br />

“... la passione alla lettura è la chiave <strong>di</strong> volta <strong>di</strong> tutte le altre cose ...”. Leggere agli alunni<br />

non è, quin<strong>di</strong>, solo trasmettere la storia prescelta, ma entrare in relazione con loro creando<br />

momenti <strong>di</strong> comunicazione.<br />

In possesso <strong>di</strong> una forte capac<strong>it</strong>à comunicativa, l’insegnante è in grado <strong>di</strong> stabilire un<br />

approccio interattivo e una delle strategie da lei r<strong>it</strong>enute più idonee all’educazione alla lettura<br />

consiste in un’attiv<strong>it</strong>à lu<strong>di</strong>ca: la si può vedere raccontare una storia seduta sul pavimento con<br />

gli alunni stretti in cerchio che si tengono per mano.<br />

La lettura dell’insegnante, con la sua marcata espressiv<strong>it</strong>à mimico-tonale, susc<strong>it</strong>a<br />

l’interesse degli alunni e stimola la loro fantasia: “... mentre leggi ti ascoltano, non c’è<br />

bisogno <strong>di</strong> richiamare la loro attenzione ...”. Al coinvolgimento, allo stimolo della fantasia<br />

subentra la fase creativa che non consiste in una produzione casuale, ma in un’attiv<strong>it</strong>à<br />

opportunamente incanalata 6 : tra le tecniche da lei usate compare, infatti, significativamente<br />

anche la scr<strong>it</strong>tura creativa che <strong>di</strong>venta un’occasione per elaborare un proprio vissuto avente<br />

come spunto i testi letti: “... abbiamo creato proprio dei piccoli libri. Ai bambini, sud<strong>di</strong>visi in<br />

gruppi, erano state date delle parole chiave - principe, castello, etc.- con le quali dovevano<br />

costruire le storie ... Poi i testi sono stati scr<strong>it</strong>ti col computer mentre la realizzazione del libro<br />

è avvenuta manualmente con varie forme e varie tecniche ... Sono <strong>di</strong>ventati così un po’ degli<br />

scr<strong>it</strong>tori con il fascino che fa presa su <strong>di</strong> loro ...”. È evidente l’eco delle riflessioni <strong>di</strong> Rodari<br />

che, riferendosi alla tecnica <strong>di</strong> scrivere storie prendendo spunto dalla parola, afferma: “... un<br />

sasso gettato nello stagno susc<strong>it</strong>a onde concentriche ... non <strong>di</strong>versamente una parola gettata<br />

nella mente a <strong>caso</strong> produce onde in superficie ... in un movimento che interessa l’esperienza,<br />

la memoria, la fantasia e l’inconscio” 7 .<br />

6<br />

Si veda a questo propros<strong>it</strong>o A. Visalberghi, Insegnare ad apprendere. Un approccio evolutivo, C<strong>it</strong>tà <strong>di</strong><br />

Castello, 1988.<br />

7<br />

G. Rodari, Grammatica della fantasia, Milano, 1973, pag. 7.<br />

24

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!