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Studi di caso IEA-PIRLS 2004 - Iislamezia.it

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L’attiv<strong>it</strong>à iniziale della lezione, l’appello, al quale ogni bambino risponde menzionando<br />

una pianta, provoca <strong>di</strong>vertimento nella classe creando un clima piacevole e l’occasione per<br />

commentare il nome <strong>di</strong> qualche pianta scelta dagli alunni, ad es.:<br />

Bambino: Pianta <strong>di</strong> pomodori.<br />

Insegnante: Bellissima, quanto mi piacciono i pomodori!<br />

oppure:<br />

Bambino: Pianta carnivora.<br />

Insegnante: Ma dove hai visto le piante carnivore?<br />

La maestra fa frequente ricorso ad espressioni che utilizza come rinforzo, infatti all’alunna<br />

che chiede <strong>di</strong> declamare la poesia si rivolge <strong>di</strong>cendo: “Brava perché questa poesia è molto<br />

lunga e loro l’hanno imparata a memoria”.<br />

Oltre a questo tipo <strong>di</strong> espressioni, ricorre anche ad affermazioni per stimolare gli alunni ad<br />

un impegno maggiore: “... adesso l’abbiamo imparata a memoria, ma dobbiamo migliorare<br />

un pochino la rec<strong>it</strong>azione ...”.<br />

I bambini spontaneamente intervengono senza essere sollec<strong>it</strong>ati, <strong>di</strong>mostrando <strong>di</strong> essere<br />

all’altezza delle domande che comunque vertono essenzialmente su conoscenze già acquis<strong>it</strong>e,<br />

che più volte entrano in gioco in questa lezione: la poesia Gara <strong>di</strong> stagione, il m<strong>it</strong>o <strong>di</strong><br />

Demetra, il cambiamento della natura nell’alternanza delle stagioni.<br />

Si nota un clima piacevole e collaborativo, talvolta anche affettuoso, da ambedue le parti.<br />

Ad esempio, alla domanda su ciò che hanno imparato nel corrente anno scolastico, alcuni<br />

alunni menzionano attiv<strong>it</strong>à inerenti al rapporto con l’insegnante: “ubbi<strong>di</strong>re alla maestra”,<br />

“fare quello che <strong>di</strong>ce la maestra”, “... metterci in fila così la maestra è felice”. I bambini,<br />

quin<strong>di</strong>, sono ben consapevoli <strong>di</strong> compiacere l’insegnante che interagisce rispondendo in modo<br />

affettuoso: “amore, meno male!”, “amore, è vero”.<br />

La lezione<br />

L’insegnante inizia la lezione con un’incip<strong>it</strong> <strong>di</strong> tipo tra<strong>di</strong>zionale, l’appello, seguendo però<br />

uno schema lu<strong>di</strong>co, chiaramente già sperimentato: gli alunni chiamati rispondono utilizzando<br />

il nome <strong>di</strong> una pianta da loro scelta.<br />

Ad ogni alunno, infatti, viene richiesto <strong>di</strong> rispondere all’appello con il nome <strong>di</strong> una pianta<br />

o un fiore per potenziare il collegamento con la natura e la vegetazione a cui è legato il m<strong>it</strong>o<br />

<strong>di</strong> Demetra, che sarà l’argomento del brano proposto.<br />

Il richiamo alla natura ricorda, inoltre, agli alunni una poesia recentemente stu<strong>di</strong>ata, “Gara<br />

<strong>di</strong> stagione”, che un’alunna rec<strong>it</strong>a a memoria: l’argomento è attinente allo stesso tema del<br />

brano scelto per essere letto in classe, l’alternanza delle stagioni.<br />

Terminata la rec<strong>it</strong>azione dell’alunna, la maestra rivolge domande inerenti alla<br />

comprensione del testo poetico: “Quali sono le azioni che compie l’inverno?”; “La primavera<br />

invece ha vinto l’inverno, come?”; “I raggi del sole che cosa hanno fatto?”.<br />

Cambia, poi, repentinamente argomento, infatti chiede agli alunni <strong>di</strong> esplic<strong>it</strong>are che cosa<br />

hanno imparato nel corrente anno scolastico. Le risposte dei bambini non si lim<strong>it</strong>ano ad<br />

elencare solo amb<strong>it</strong>i cogn<strong>it</strong>ivi (“leggere; scrivere; imparare le poesie; contare”), ma<br />

includono anche campi operativi (“seminare; coltivare; conoscere le piante”) per giungere ad<br />

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