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Studi di caso IEA-PIRLS 2004 - Iislamezia.it

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Dopo questo primo approccio al testo arrivano le domande relative alla comprensione<br />

globale: “Di che cosa parla il racconto?”, “Che cosa succede?”. Non manca l’apertura<br />

verso forme <strong>di</strong> ipotesi creativa, del tipo: “E se non fosse arrivata la nonna?” che stimolano<br />

l’interesse e incrementano la partecipazione.<br />

La composizione del racconto per frasi in<strong>di</strong>pendenti fra loro e <strong>di</strong> senso compiuto<br />

consente <strong>di</strong> <strong>di</strong>videre la lettura fra i bambini senza che ne risenta la comprensione del<br />

significato complessivo del testo, del resto già empiricamente verificata.<br />

La semplic<strong>it</strong>à grammaticale e sintattica delle frasi stesse (esiste una sola proposizione<br />

subor<strong>di</strong>nata, <strong>di</strong> tipo relativo) rispondono al livello <strong>di</strong> abil<strong>it</strong>à <strong>di</strong> lettura che è possibile<br />

raggiungere, per quasi tutti, a quattro mesi dall’inizio della prima elementare. La lettura<br />

viene effettuata, nella maggior parte dei casi, senza il ricorso alla sillabazione da parte dei<br />

piccoli.<br />

Ad ogni frase corrisponde un’azione della storia; risulta così quasi naturale che la<br />

maestra chieda all’alunno che cosa succede in quel passo della storia e lo inv<strong>it</strong>a ad isolare la<br />

sequenza, ripetendola con parole proprie. Facil<strong>it</strong>a il comp<strong>it</strong>o anche la struttura temporale<br />

del testo, privo <strong>di</strong> intreccio, in modo che i bambini possano cogliere con facil<strong>it</strong>à e<br />

correttezza il susseguirsi cronologico delle azioni.<br />

Di alcune parole, che possono risultare sconosciute o poco familiari viene chiesto il<br />

significato, come accade per cogliere, per sapor<strong>it</strong>a o per vigneto e si accettano anche<br />

spiegazioni non <strong>di</strong>rette del termine, ma attraverso esempi collegati con il vissuto personale:<br />

“Gli uccellini sono piccoli, hanno molta paura <strong>di</strong> noi che siamo più gran<strong>di</strong> e scappano<br />

quando ci avviciniamo. Poverini! Anche se hanno fame”. Non manca l’attenzione verso<br />

eventuali <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> tipo ortografico, come l’apostrofo; là dove esso compare, se ne<br />

sottolinea la presenza e si chiede o si ricostruisce, insieme con la maestra, la natura del<br />

fenomeno in quella che può considerarsi una sorta <strong>di</strong> iniziale riflessione metalinguistica<br />

sugli ostacoli <strong>di</strong> scr<strong>it</strong>tura che presenta la lingua <strong>it</strong>aliana.<br />

Terminata anche la lettura ad alta voce da parte dei singoli alunni si torna al testo per la<br />

ricostruzione dell’intera storia e l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> alcune categorie testuali fondamentali.<br />

Viene richiesto ai più bravi <strong>di</strong> raccontare <strong>di</strong> nuovo, brevemente, la trama. Le domande si<br />

in<strong>di</strong>rizzano, poi, verso altri due tipi <strong>di</strong> abil<strong>it</strong>à: l’in<strong>di</strong>viduazione delle informazioni<br />

secondarie, in parte già avviata al momento dell’esame delle singole frasi-sequenza, e<br />

l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> elementari categorie narrative: i personaggi, le loro azioni, il ruolo e le<br />

caratteristiche e le loro emozioni, lo spazio in cui è ambientata la vicenda.<br />

L’organizzazione lineare del tempo è già stata osservata nelle due precedenti fasi <strong>di</strong><br />

intervento: anal<strong>it</strong>icamente nel momento delle letture singole e, nell’insieme, nel momento in<br />

cui è stata richiesta una ricostruzione della trama.<br />

Quanto ai personaggi, l’uccellino, con il suo gusto per le cose buone, viene in<strong>di</strong>cato<br />

come il protagonista; la nonna, nonostante il buon fine per cui agisce – cogliere la pera per<br />

la merenda del nipotino – come l’antagonista. Della figura dell’uccello si sottolinea da parte<br />

dei bambini la piccolezza, la gentilezza (in particolare, viene da più parti colta la valenza del<br />

<strong>di</strong>minutivo uccellino per significare il senso <strong>di</strong> affettuos<strong>it</strong>à che connota la bestiola), la<br />

vivac<strong>it</strong>à, messa in relazione con il suo spostarsi da uno spazio all’altro. Va sottolineata in<br />

propos<strong>it</strong>o un’altra caratteristica del testo, evidentemente scelto in modo esperto, che agevola<br />

la scoperta e la descrizione del modo in cui la scelta degli aggettivi influenza il significato<br />

attraverso delle connotazioni emotivamente coinvolgenti per i bambini: la ricchezza<br />

dell’aggettivazione e la sua gradazione (pochino, uccellino, nipotino), che forma, tra<br />

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