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Studi di caso IEA-PIRLS 2004 - Iislamezia.it

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del testo, propone delle spiegazioni, sempre e comunque legandole al mondo dell’esperienza<br />

degli alunni, e spesso li sollec<strong>it</strong>a a correggerla se r<strong>it</strong>engono che altra possa essere<br />

l’interpretazione rispetto alla sua. L’atteggiamento è estremamente proficuo: mettendosi in<br />

<strong>di</strong>scussione apertamente ottiene il risultato <strong>di</strong> instaurare un clima <strong>di</strong> fiducia e <strong>di</strong> confidenza,<br />

ma nello stesso tempo mantiene saldamente le re<strong>di</strong>ni della s<strong>it</strong>uazione.<br />

Svelando una profonda competenza relazionale, guida il gruppo classe con autorevolezza<br />

e con dolcezza, proponendosi come preciso punto <strong>di</strong> riferimento degli interventi e, quin<strong>di</strong>,<br />

eserc<strong>it</strong>a <strong>di</strong> fatto un forte impulso alla partecipazione e mantiene vivo l’interesse. Si avvicina<br />

ad ogni bambino interpellato con gesti e parole <strong>di</strong> incoraggiamento sempre garbati ed efficaci;<br />

lo inv<strong>it</strong>a a presentarsi, se non lo conosce già personalmente, e instaura e mantiene il contatto<br />

con l’interlocutore, mostrando verso ognuno un sincero interesse e inc<strong>it</strong>ando anche i più<br />

timi<strong>di</strong> a comunicare, in modo tale che, alla fine della lezione, tutti hanno avuto la possibil<strong>it</strong>à<br />

<strong>di</strong> esprimere la propria opinione. Dal canto loro gli alunni parlano liberamente, con scioltezza<br />

e tranquill<strong>it</strong>à, evidentemente ab<strong>it</strong>uati ad un rapporto sereno con gli insegnanti, intervenendo<br />

anche spontaneamente per alzata <strong>di</strong> mano, senza che venga mai loro impe<strong>di</strong>to <strong>di</strong> <strong>di</strong>re quello<br />

che desiderano ma anche senza che si perda mai <strong>di</strong> vista il filo del <strong>di</strong>scorso legato al testo.<br />

Alla fine dell’animata lezione la maestra saluta i bambini, li ringrazia per la<br />

collaborazione e si complimenta con loro e con la loro insegnante.<br />

La lezione<br />

Il testo <strong>di</strong> riferimento è un racconto dal t<strong>it</strong>olo Libri no, libri sì in cui si narra in parallelo il<br />

rapporto <strong>di</strong>verso con i libri che hanno un bambino il quale ha nella propria camera una<br />

“ingombrante libreria” e una bambina, assidua frequentatrice <strong>di</strong> una libreria, convinta che<br />

quel luogo contenga tutti i libri del mondo e che si debbano leggere tutti, anche gli orari<br />

ferroviari in or<strong>di</strong>ne alfabetico.<br />

Prima <strong>di</strong> iniziare la lettura la maestra domanda: “A voi piace leggere? È bello? È<br />

<strong>di</strong>vertente?” Al coro delle risposte pos<strong>it</strong>ive chiede perché lo trovino <strong>di</strong>vertente e più <strong>di</strong> un<br />

bambino risponde: “Fa conoscere tante cose”. Inv<strong>it</strong>a poi con gentilezza i bambini a<br />

cominciare la lettura ad alta voce: “Mi fate sentire questo brano? Vuoi leggere tu? Continua<br />

tu, questa bella bimba bionda!”, con un atteggiamento coinvolgente e motivante. La lettura,<br />

effettuata a turno, scorre fluida. Alla fine dei singoli interventi l’insegnante fa domande che<br />

mirano a far identificare il tempo e il luogo in cui si sviluppa il racconto e le loro<br />

connotazioni, come ad esempio: “Dove si svolge la storia?”. Chiede inoltre <strong>di</strong> commentare il<br />

testo da un punto <strong>di</strong> vista più personale: “A chi ti senti più vicino dei due protagonisti?” in<br />

modo che i bambini possano interpretare le informazioni del testo a partire dal proprio<br />

vissuto.<br />

La lettura viene interrotta quando il bambino protagonista del racconto vede “posata lì<br />

accanto la cassettina degli attrezzi dello zio Mario regalata a Natale e un ra<strong>di</strong>o sventrata<br />

esaminata per ore”. La maestra inv<strong>it</strong>a i bambini a fare una prima ipotesi interpretativa<br />

sull’argomento centrale del testo: “Bambini, già da queste prime righe che cosa si capisce?<br />

Qual è l’oggetto protagonista della v<strong>it</strong>a <strong>di</strong> questo bambino?”. Gli alunni a gara in<strong>di</strong>viduano<br />

che non sono i libri l’oggetto del desiderio ma, piuttosto gli oggetti concreti che lo<br />

circondano; una bambina, Clau<strong>di</strong>a, afferma <strong>di</strong> riconoscersi nel protagonista perché anche lei<br />

ama la sua camera, il tavolo, la lampada bianca col paralume blu. L’insegnante coglie<br />

l’occasione per inv<strong>it</strong>arla a tratteggiare fin dalle prime battute il carattere del protagonista:<br />

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