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Studi di caso IEA-PIRLS 2004 - Iislamezia.it

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endere più accentuato il sentimento che vuole esprimere (<strong>di</strong>spiacere per l’arrivo dei<br />

tagliaboschi, gioia dei bambini davanti all’albero <strong>di</strong> Natale).<br />

Rispetto alla storia scr<strong>it</strong>ta l’insegnante adotta, talvolta, semplificazioni lessicali<br />

avvicinandosi così ad un linguaggio più colloquiale. Nella frase: “... sono <strong>di</strong> nuovo quegli<br />

orribili taglialegna” nel racconto ad alta voce viene eliminata la parola “orribili”, mentre<br />

l’espressione “... lo stridente ronzio” viene sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a dalla frase “uno strano rumore”. Con lo<br />

stesso cr<strong>it</strong>erio vengono eliminate espressioni come “un terribile scricchiolio”.<br />

Contestualmente, per rendere più piacevole la storia, l’insegnante enfatizza le descrizioni<br />

creando immagini <strong>di</strong> particolare efficacia: i vecchi abeti <strong>di</strong>ventano “vecchi abeti saggi”, la<br />

foresta è “bellissima, tutta silenziosa e bianca”; Dorimo, il giovane abete, è presentato come<br />

“... molto grazioso e molto bello, con i rami lunghi dagli aghetti soffici soffici ...”.<br />

Dopo un ascolto silenzioso e senza interruzioni sono gli stessi bambini che<br />

spontaneamente chiedono <strong>di</strong> riascoltare la storia.<br />

Nella fase <strong>di</strong> rilettura l’insegnante si interrompe prima della conclusione e, ponendo la<br />

domanda “... sapete dove si trova adesso Dorimo?”, coinvolge gli ascoltatori chiamandoli<br />

<strong>di</strong>rettamente in causa. Segue una serie <strong>di</strong> interventi spontanei che esprimono la voglia <strong>di</strong><br />

indagare degli alunni. Il porre domande da parte dei piccoli ascoltatori <strong>di</strong>venta così strumento<br />

<strong>di</strong> conoscenza: dall’idea iniziale del museo, come luogo che osp<strong>it</strong>a Dorimo, la <strong>di</strong>scussione si<br />

evolve, attraverso ulteriori domande e risposte, fino ad approdare al concetto della funzione <strong>di</strong><br />

museo.<br />

A conclusione della lezione, l’insegnante <strong>di</strong>stribuisce un questionario strutturato con<br />

domande a scelta multipla: le alternative sono corredate da <strong>di</strong>segni esemplificativi e, una volta<br />

in<strong>di</strong>viduata, la risposta deve essere anche scr<strong>it</strong>ta dall’alunno a completamento <strong>di</strong> un<br />

brevissimo testo riportato sotto la domanda stessa. I ques<strong>it</strong>i mirano all’in<strong>di</strong>viduazione sia<br />

delle caratteristiche del personaggio principale e dei suoi sentimenti (“... che tipo <strong>di</strong> albero<br />

era Dorimo?”, “... alla fine come si sentiva Dorimo?”), sia della categoria temporale<br />

(“quando si svolge la storia?”) e <strong>di</strong> quella spaziale (“Dove si trovava Dorimo all’inizio della<br />

storia?” “Dove venne portato?”). La domanda specifica sulla conclusione del racconto:<br />

(“come finisce la storia?”) permette <strong>di</strong> verificare la comprensione globale del brano proposto.<br />

Mentre legge i ques<strong>it</strong>i l’insegnante in<strong>di</strong>rizza gli alunni (“Quando si svolge la storia?”,<br />

“Prima <strong>di</strong> rispondere pensate a come era la foresta all’inizio del racconto”), inc<strong>it</strong>a e tiene<br />

desta l’attenzione <strong>di</strong> ognuno, in<strong>di</strong>cando quale ques<strong>it</strong>o presenta maggiore o minore <strong>di</strong>fficoltà<br />

(“... attenzione, domanda <strong>di</strong>fficile”, “questa invece è facilina”, “questa facilissima”).<br />

Le risposte vengono sub<strong>it</strong>o verificate insieme alle colleghe.<br />

La classe quarta<br />

L’insegnante entra in classe quando i bambini sono già al loro posto e si registra nel<br />

complesso un’atmosfera vivace, pur nel rispetto delle regole. L’osservatrice, anche in segu<strong>it</strong>o<br />

alla presentazione fatta dall’insegnante, viene accolta senza problemi e l’uso del registratore<br />

da parte della stessa, lungi dal provocare <strong>di</strong>sorientamento, risveglia interesse e curios<strong>it</strong>à.<br />

L’aula è abbastanza ampia con i banchi <strong>di</strong>sposti per file secondo l’or<strong>di</strong>ne tra<strong>di</strong>zionale.<br />

Alle pareti sono affissi, come da normale consuetu<strong>di</strong>ne, carte geografiche e <strong>di</strong>segni esegu<strong>it</strong>i<br />

dai bambini. La presenza <strong>di</strong> numerosi libri e <strong>di</strong> giochi <strong>di</strong> società utilizzati a scopo <strong>di</strong>dattico,<br />

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