Studi di caso IEA-PIRLS 2004 - Iislamezia.it
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La lezione<br />
La lezione, <strong>di</strong> tipo frontale, ha per oggetto un’eserc<strong>it</strong>azione <strong>di</strong> lettura-scr<strong>it</strong>tura: la lettura<br />
in<strong>di</strong>viduale e silenziosa <strong>di</strong> un testo narrativo, dal t<strong>it</strong>olo Lo scolaro invisibile e la<br />
compilazione scr<strong>it</strong>ta <strong>di</strong> una scheda <strong>di</strong> verifica della comprensione.<br />
La maestra entra imme<strong>di</strong>atamente in me<strong>di</strong>as res, consegnando ad ogni bambino una<br />
scheda in fotocopia ed impartendo ad alta voce la consegna per mettere nella con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />
eseguire il comp<strong>it</strong>o assegnato: “Ora vi consegnerò una scheda con un brano narrativo, che<br />
voi dovete leggere attentamente, in maniera silenziosa, ognuno per proprio conto. Dopo<br />
averlo letto, rispondete alle quattro domande a scelta multipla che seguono, barrando, per<br />
ciascuna, la risposta che r<strong>it</strong>enete giusta. Due domande, invece, sono libere: voi dovete<br />
scrivere le vostre impressioni”.<br />
Per facil<strong>it</strong>are la comprensione e sollec<strong>it</strong>are l’interesse dei bambini anticipa il contenuto<br />
del testo proposto: “Il brano narrativo è un racconto, abbastanza <strong>di</strong>vertente, che parla <strong>di</strong> uno<br />
scolaro che ha un <strong>di</strong>fetto; questo <strong>di</strong>fetto preoccupa un po’ la sua maestra. Pi vedrete ... non<br />
voglio anticipare altro”. Aggiunge inoltre per tranquillizzare gli allievi: “Una cosa<br />
importante: non scrivete il nome sulle schede, non è necessario, sono anonime. Non vi<br />
preoccupate perché non c’è voto, quin<strong>di</strong> state tranquilli. Leggete per il piacere <strong>di</strong> leggere”.<br />
Inv<strong>it</strong>a poi i bambini ad iniziare la lettura, ribadendo che, per alzata <strong>di</strong> mano, “da bambini<br />
<strong>di</strong>sciplinati”, possono chiedere spiegazioni in <strong>caso</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà a capire il significato delle<br />
parole.<br />
I bambini leggono in silenzio, interrotto soli da un lieve brusio o da qualche colpo <strong>di</strong><br />
tosse. Nessuno alza la mano per fare domande; ognuno lavora da solo per circa quin<strong>di</strong>ci<br />
minuti. Non ci sono scambi <strong>di</strong> parole tra i bambini. Chi ha terminato, silenziosamente, si<br />
mette a <strong>di</strong>segnare.<br />
La maestra, che gira tra i banchi mentre i bambini rispondono per iscr<strong>it</strong>to alle domande<br />
contenute nella scheda, interviene per sollec<strong>it</strong>arli ad effettuare la verifica del controllo<br />
ortografico prima <strong>di</strong> consegnare il lavoro.<br />
La me<strong>di</strong>azione<br />
La final<strong>it</strong>à principale attribu<strong>it</strong>a all’insegnamento della lettura è la comprensione: al<br />
termine della scuola elementare l’alunno “deve essere in grado prima <strong>di</strong> tutto <strong>di</strong> leggere, <strong>di</strong><br />
comprendere le varie tipologie testuali”. In prima elementare la maestra utilizza, in<br />
particolare, brevi testi narrativi, descr<strong>it</strong>tivi e poetici, filastrocche utili anche ad allenare la<br />
memoria, creando percorsi in base all’interesse e ai bisogni degli allievi.<br />
R<strong>it</strong>iene che la lettura, come <strong>di</strong>chiara nel corso dell’intervista, soprattutto nelle ultime due<br />
classi della scuola elementare, oltre che un’attiv<strong>it</strong>à autonoma, alla quale de<strong>di</strong>care uno spazio<br />
specifico - in quanto l’esercizio del leggere, anche ad alta voce, cost<strong>it</strong>uisce un momento <strong>di</strong><br />
cresc<strong>it</strong>a - debba essere intesa come un’abil<strong>it</strong>à trasversale che investe tutte le <strong>di</strong>scipline, in<br />
quanto veicolo del sapere.<br />
Nella sua azione <strong>di</strong>dattica la maestra si attiene fedelmente alle <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> principio,<br />
più volte riba<strong>di</strong>te - stimolare la comprensione - ma le strategie poste in atto non appaiono<br />
adeguate al raggiungimento <strong>di</strong> un tale comp<strong>it</strong>o. Non sembra infatti, nel corso<br />
dell’osservazione, che l’insegnante sfrutti capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> interazione comunicativa e <strong>di</strong><br />
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