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Studi di caso IEA-PIRLS 2004 - Iislamezia.it

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STUDIO DI CASO A<br />

Come un p<strong>it</strong>tore<br />

3<br />

Lina Grossi<br />

L’insegnante<br />

L’insegnante, che non possiede altri t<strong>it</strong>oli <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o oltre al <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> matur<strong>it</strong>à e<br />

all’abil<strong>it</strong>azione all’insegnamento, da un<strong>di</strong>ci anni presta servizio in una scuola pubblica posta<br />

in un quartiere centrale e popolare <strong>di</strong> una grande c<strong>it</strong>tà del Sud. Precedentemente ha lavorato<br />

per do<strong>di</strong>ci anni in una scuola privata da lei stessa defin<strong>it</strong>a “molto in”, esperienza alla quale<br />

attribuisce importanza fondamentale per la sua formazione. In particolare in<strong>di</strong>ca la <strong>di</strong>rettrice,<br />

maestra essa stessa, come la guida che l’ha aiutata a superare la fase iniziale, irta <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà,<br />

dell’insegnamento: “Ti ve<strong>di</strong> proiettata in una s<strong>it</strong>uazione più grande <strong>di</strong> te”.<br />

La <strong>di</strong>rettrice, affiancandola nel modulo, con il suo comportamento concreto ha cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o e<br />

cost<strong>it</strong>uisce tuttora il riferimento primario e più importante <strong>di</strong> qualunque modello teorico: i<br />

modelli pedagogici e le teorie dell’appren<strong>di</strong>mento vengono, infatti, considerati utili come<br />

sfondo dell’azione <strong>di</strong>dattica ma destinati ad essere continuamente reinterpretati nella pratica<br />

quoti<strong>di</strong>ana, in una s<strong>it</strong>uazione educativa che si presenta come un sistema complesso<br />

contrassegnato dalla mutevolezza dei bisogni <strong>di</strong> alunni e su cui influisce un gran numero <strong>di</strong><br />

variabili: “Certamente i modelli teorici sono importanti, però è chiaro che è nella pratica in<br />

cui ti cali e nella s<strong>it</strong>uazione contingente in cui ti trovi che aggiusti il tiro. Non mi vergogno a<br />

<strong>di</strong>rlo: si va avanti per prove ed errori. Noi così operiamo; la natura umana è <strong>di</strong>versa e nello<br />

stesso tempo così plasmabile e morbida per cui consente tutti gli aggiustamenti che si<br />

possono fare riguardo al nostro intervento”.<br />

Da questo saldo ancoraggio alla contingenza derivano i principi ispiratori dell’operare<br />

della docente, <strong>di</strong> solida impostazione empirica e ispirati ad una <strong>di</strong>dattica <strong>di</strong> tipo pluralistico in<br />

cui l’esperienza aiuta a superare la gabbia epistemologica dei singoli modelli operativi<br />

derivanti da teorie dell’appren<strong>di</strong>mento uniche, <strong>di</strong> cui, nella realtà, si opera una sintesi a<br />

posteriori per rispondere ai reali bisogni dei bambini.<br />

La <strong>di</strong>fficoltà del comp<strong>it</strong>o rende in<strong>di</strong>spensabile superare l’in<strong>di</strong>vidualismo <strong>di</strong>dattico ancora<br />

<strong>di</strong>ffuso nella scuola attraverso un confronto con i colleghi non solo formale e su più versanti.<br />

Nella scuola, purtroppo, ci sono però ancora “isole che formano un arcipelago”, nel senso che<br />

ogni insegnante è spesso “un pianeta a sé”. Eppure una collaborazione continua e sincera<br />

garantirebbe il superamento del senso <strong>di</strong> isolamento e <strong>di</strong> incertezza del singolo docente<br />

rispetto al proprio operato: “Le domande ci sono; i problemi ci sono. Molto spesso mancano<br />

le risposte a queste domande perché il problema che poi è mio, potrebbe essere il tuo. Nel<br />

confronto tu ti ren<strong>di</strong> conto che, allora, non lo vivi solo tu il problema, non si tratta solo <strong>di</strong> un<br />

fatto personale, ma <strong>di</strong> un fatto comune”.<br />

Da queste considerazioni scaturisce la convinzione dell’util<strong>it</strong>à <strong>di</strong> un riscontro <strong>di</strong> tipo<br />

ist<strong>it</strong>uzionale che si configuri non solo, come è avvenuto nella maggior parte dei numerosi<br />

corsi segu<strong>it</strong>i dalla docente, come l’offerta <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> generiche in<strong>di</strong>cazioni teoriche sul<br />

modo <strong>di</strong> affrontare i programmi ministeriali e <strong>di</strong> raccomandazioni sull’incremento della<br />

flessibil<strong>it</strong>à nel programmare l’attiv<strong>it</strong>à <strong>di</strong>dattica in rapporto al contesto, ma assuma il valore <strong>di</strong><br />

guida della prassi <strong>di</strong>dattica: “Noi insegnanti dovremmo essere un po’ più guidati; ci<br />

dovrebbero essere persone qualificate che vengono ad insegnare come si fa in certe

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