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Raccolta Sentenze

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PERSONA OFFESA DAL REATO (PERSONA FISICA)<br />

CORTE DI CASSAZIONE, SEZ. III, SENTENZA N. 26918 DEL 1 LUGLIO 2009<br />

Nel caso di abusi edilizi anche la singola persona fisica può, ricorrendone le condizioni, essere qualificata<br />

come persona offesa dal reato e titolare del diritto di costituirsi parte civile per ottenere il risarcimento del<br />

danno o la rimessione in pristino sicché anche ad essa, quando ne abbia fatto richiesta nella denunzia, deve<br />

essere inviato l’avviso della richiesta di archiviazione.<br />

INEFFICACIA DELLA SANATORIA ILLEGITTIMA<br />

CORTE DI CASSAZIONE, SEZ. III, SENTENZA N. 27948 DELL’ 8 LUGLIO 2009<br />

Compete al giudice penale il potere d’accertamento di tutti gli elementi della fattispecie estintiva, fra i quali vi<br />

è l’osservanza del presupposto legale di riferimento. Il controllo sulla loro ricorrenza non costituisce esercizio<br />

di una potestà riservata alla PA, cui competono tutti gli accertamenti relativi alla sanatoria amministrativa,<br />

spettando al giudice penale il potere-dovere di espletare ogni accertamento per stabilire l’operatività della<br />

causa d’estinzione del reato, sicché, quando risulti che il richiesto presupposto non sussiste, l’imputato non<br />

può beneficiare della sanatoria con la conseguente estinzione del reato.<br />

ABUSO EDILIZIO. RESPONSABILITÀ DESUNTA DAL COMPORTAMENTO DELL’INDAGATO<br />

CORTE DI CASSAZIONE, SEZ. III, SENTENZA N. 27960 DELL’ 8 LUGLIO 2009<br />

Il coinvolgimento di un soggetto nell’abuso edilizio può essere validamente desunto dalla presenza sul luogo<br />

del reato e dalla richiesta, all’atto del sequestro, di ottenere la facoltà d’uso del manufatto in quanto tale<br />

comportamento evidenzia la piena disponibilità giuridica e/o materiale della costruzione, eretta per conto<br />

dell’imputato o, quantomeno, con il suo consenso.<br />

OPERA ABUSIVA RESPONSABILITÀ DEL COMMITTENTE<br />

CORTE DI CASSAZIONE, SEZ. III, SENTENZA N. 27962 DELL’ 8 LUGLIO 2009<br />

La circostanza che il proprietario dell'area ove è realizzato un abuso risieda all’estero non è ostativa della<br />

commissione del reato di cui egli risponde quale committente e non quale materiale esecutore e la sua veste<br />

di proprietario del fondo rustico, risultante dalla visura catastale, pur non avendo valore di piena prova a fini<br />

fiscali, è elemento gravemente indiziante a fini penali ove si consideri che, per accessione, il soggetto che si<br />

assume estraneo, diventa comunque proprietario anche del manufatto abusivamente realizzato.<br />

ABUSIVO MUTAMENTO SENZA OPERE DELLA DESTINAZIONE DELL’IMMOBILE DA USO TURISTICO<br />

ALBERGHIERO AD ABITAZIONE PRIVATA<br />

CONSIGLIO DI STATO, SENTENZA N. 5417 DEL 09 SETTEMBRE 2009<br />

In tema di condono per abusivo mutamento senza opere della destinazione dell’immobile da uso turistico<br />

alberghiero ad abitazione privata, la giurisprudenza del C.d.S. è ferma nel ritenere che il rilascio della<br />

concessione edilizia a sanatoria è ammessa solo quando – sulla base di elementi obiettivi - è possibile<br />

verificare in concreto l’uso diverso da quello assentito (cfr.Cons. Stato, sez. V, 21 maggio 1999, n.592).<br />

Nella specie, a parte ogni questione sulla astratta possibilità giuridica di un mutamento parziale di<br />

destinazione di una parte di edificio con destinazione turistico-albeghiera, è di per sé irrilevante il fatto che<br />

l’unità abitativa in questione sia stata accatastata come abitazione privata A2, non incidendo tale circostanza<br />

sulla effettiva destinazione. Inoltre, non sono risultati elementi obbiettivi, tali da supportare l’effettiva<br />

sussistenza del dedotto parziale mutamento di destinazione d’uso dell’edificio.<br />

RILASCIO PERMESSO DI COSTRUIRE IN SANATORIA : DOPPIA CONFORMITA’<br />

CORTE DI CASSAZIONE, SENTENZA N. 36350 DEL 21 SETTEMBRE 2009<br />

Secondo il dato testuale di cui all’art. 36, comma 1, del D.P.R. 380/2001, ai fini del rilascio del permesso di<br />

costruire in sanatoria, è necessario che l'opera eseguita abusivamente risponda al requisito della cosiddetta<br />

doppia conformità, e cioè che la stessa sia conforme agli strumenti urbanistici vigenti sia al momento della<br />

sua realizzazione che a quello della emissione del provvedimento.<br />

In mancanza di tale duplice requisito deve escludersi che il provvedimento di sanatoria possa esplicare<br />

l'effetto estintivo del reato previsto dall’art. 45, comma 3, del citato D.P.R. 380/2001.<br />

Con la medesima pronuncia la Corte he altresì aggiunto che la sanatoria di cui all'art. 36 del D.P.R.<br />

380/2001 non può trovare applicazione con riferimento alle aree sottoposte a vincolo paesaggistico, poiché<br />

in questi casi l'autorizzazione dell'amministrazione competente in materia costituisce una imprescindibile<br />

condizione di efficacia del permesso di costruire.

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