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Raccolta Sentenze

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PARKING SU AREA PUBBLICA IN CONCESSIONE: LA TOSAP È DOVUTA<br />

CORTE DI CASSAZIONE, SENTENZA N.13008 DEL 21 MAGGIO 2008<br />

La concessionaria di un'area pubblica su cui è gestito un parcheggio non è esonerata dal pagamento della<br />

Tosap. La Corte di cassazione, con la sentenza 13008 del 21 maggio 2008, ha accolto il ricorso presentato<br />

da un ente locale, affermando che, ai fini del pagamento della Tosap, è del tutto irrilevante il rapporto<br />

sottostante intercorrente tra la cooperativa concessionaria e il Comune e, quindi, la gestione di un'area<br />

ottenuta mediante una concessione non esonera dall'imposizione fiscale.<br />

ACCERTAMENTO MAGGIOR REDDITO<br />

CORTE DI CASSAZIONE, SENTENZA N. 14815 DEL 4 GIUGNO 2008<br />

L’accertamento di un maggior reddito determina un litisconsorzio necessario, sono di conseguenza, nulle le<br />

controversie che non riuniscono tutti gli interessati. E’ presunzione legale assoluta l’imputazione ai soci del<br />

maggior reddito accertato in capo alla società di persone, con conseguente litisconsorzio “necessario”, pena<br />

la nullità del giudizio celebrato senza la partecipazione di tutti gli interessati. Questo quanto asserito dalle<br />

sezioni unite della Corte di cassazione con la sentenza n. 14815 del 4 giugno scorso. La pronuncia<br />

ribadisce, in buona sostanza, l’esistenza di un rapporto di pregiudizialità sostanziale tra le cause della<br />

società e quelle dei soci.<br />

SPESE DI RISTRUTTURAZIONE DELLO STUDIO PROFESSIONALE<br />

CORTE DI CASSAZIONE, SENTENZA N.16350 DEL 17GIUGNO 2008<br />

La Corte di Cassazione, richiamando la propria recente giurisprudenza espressa nella sentenza n. 24469 del<br />

2006, riconferma la legittima deduzione, da parte del libero professionista, le spese sostenute per la<br />

ristrutturazione del proprio studio professionale, da eseguirsi però in quota annuale di ammortamento.<br />

Diversamente, possono dedursi interamente, per il periodo di imposta nel quale sono state sostenute, le<br />

spese relative a piccole manutenzioni o quelle dovute al deterioramento prodotto dall'utilizzazione del bene,<br />

purché non dipendente da "vetustà o caso fortuito", data la loro modesta entità del valore economico che<br />

della destinazione dell'immobile<br />

NON AUTOMATICA LA DICHIARAZIONE DI NULLITÀ DELLA CARTELLA IN CASO DI MANCATA<br />

NOTIFICA DELL’AVVISO DI ACCERTAMENTO<br />

CORTE DI CASSAZIONE, SENTENZA N. 16375 DEL 17 GIUGNO 2008<br />

Qualora il contribuente impugni una cartella di pagamento denunciandone la nullità dell’atto per la mancata<br />

notifica dell’avviso di accertamento , il giudice di merito, prima di dichiarare la nullità dell’atto dovrà verificare<br />

se la pretesa impositiva sia fondata nel caso il contribuente abbia contestato, sin dal ricorso introduttivo, oltre<br />

alla legittimità della cartella esattoriale, anche il merito dell’avviso di accertamento.<br />

OMESSA DICHIARAZIONE DA PARTE DEL CONTRIBUENTE<br />

CORTE DI CASSAZIONE, SENTENZA N.16379 DEL 17 GIUGNO 2008<br />

La Cassazione, con la sentenza in esame, ha accolto il ricorso dell’agenzia delle Entrate in quanto, secondo<br />

il consolidato orientamento della giurisprudenza di legittimità (sentenze 15134/2006, 3115/2006,<br />

23480/2004, 19174/2003, 9755/2003, 17016/2002), nel caso in cui vi sia stata una omessa dichiarazione da<br />

parte del contribuente, la legge abilita l’ufficio a servirsi di qualsiasi elemento probatorio ai fini<br />

dell’accertamento del reddito e, quindi, a determinarlo anche con metodo induttivo, non escludendo<br />

l’utilizzazione, in deroga alla regola generale, di presunzioni semplici prive dei requisiti di cui all’articolo 38,<br />

comma 3, del Dpr 600/1973, “sul presupposto dell’inferenza probabilistica dei fatti costitutivi della pretesa<br />

tributaria ignoti da quelli noti”. Quindi in caso di mancata presentazione della dichiarazione dei redditi da<br />

parte di una società, è legittimo l’accertamento Ilor fondato sull’ammontare delle rimanenze finali risultanti<br />

dalla contabilità del precedente periodo d’imposta.<br />

AL PROPRIETARIO DI UN IMMOBILE DEVE ESSERE RICONOSCIUTA LA FACOLTÀ DI CHIEDERE<br />

UNA DIVERSA CLASSIFICAZIONE CATASTALE<br />

CORTE DI CASSAZIONE , SEZ. TRIB., SENTENZA N. 22557 DEL 8 SETTEMBRE 2008<br />

L'ordinamento riconosce al possessore dell'immobile il diritto ad una definizione mirata e specifica relativa<br />

alla sua proprietà, e che ove il classamento (o la modifica catastale) non risultino soddisfacenti il privato può<br />

ricorrere al giudice tributario. Questo diritto trova il suo fondamento nell'art. 53 della Costituzione, poiché i<br />

dati catastali costituiscono il punto di riferimento per tutto il sistema impositivo; e non può essere<br />

assoggettato a indicazioni o provvedimenti di carattere generale. Pertanto, deve essere riconosciuto ad ogni

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