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LION CLUB PA VESPRI giornalino web - Lions Palermo dei Vespri

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Walter Fraccaro (la languida Non piangere, Liù e l’arcano<br />

Nessun dorma) e l’applaudita Liù - Rachele Stanisci (Signore,<br />

ascolta, Tanto amore, segreto e inconfessato e Tu<br />

che di gel sei cinta), ma anche la Turandot - Giovanna Casolla<br />

(aria In questa reggia), una specialista del ruolo. Ritorna<br />

a <strong>Palermo</strong> dopo la sua recita nel 2006, in secondo<br />

ruolo (primo Giorgina Lucakcs), una prima tormentata per<br />

le proteste, nell’allestimento del Maggio Musicale Fiorentino<br />

del 1997, con un organico di cento artisti, sontuosa<br />

messa in scena di Zhang Yimou (Lanterne rosse), Coro di<br />

voci bianche e corpo di Ballo del Massimo assieme alla<br />

Jilin City Song e Dance Ensemble, scene, costumi e coreografia<br />

cinesi, Calaf il coreano Francesco Hong, sul<br />

podio a dirigere i 90 orchestrali e una banda Nello Santi.<br />

Erano venute l’edizione del 1998 nella Città Proibita di<br />

Zhang Yimou con direzione di Zubin Metha e l’altra del<br />

2008 sempre a Pechino per l’inaugurazione del Teatro Lirico<br />

(finale scritto dal cinese Hao Weya). Oggi, come prima<br />

soprano, ha affrontato con scioltezza le forti difficoltà tecniche<br />

vocali che si sviluppano in un ampio registro, dall’estremo<br />

acuto al bassissimo. In certi momenti<br />

l’amplificazione ha falsato la provenienza delle voci con effetti<br />

stranianti. Più chiari i corali, quello iniziale del popolo<br />

e <strong>dei</strong> servi del boia Gira la cote! o l’Invocazione alla luna.<br />

La ricerca del folklore che era già nel West ricreato qui si<br />

manifesta nel coro di ragazzini Là sui monti dell'est, melodia<br />

tratta dalla canzone folk cinese Mo Li Hua, ma anche<br />

in tanti effetti che dal XVII secolo diedero il nome Chinoiserie<br />

ad una fase dell’arte europea, come della letteratura,<br />

il gusto per l’oriente (1820, il Divano occidentale<br />

orientale di Goethe, o il Divan del Tamarìt di Lorca nel<br />

21<br />

1936). Si pensi agli svaghi del nostro Borbone Ferdinando<br />

a preparare ricottine nell’oleografica Casina alla Cinese<br />

realizzatagli dal Marvuglia nel 1799. Da altra prospettiva<br />

effetti comici di un certo teatro buffo e di molta musica<br />

pucciniana sono evidenti nel terzetto delle maschere, Olà<br />

Pang! Olà Pong!<br />

In linea con il progetto del direttore Cognata per questa<br />

stagione si è trattato ancora di un nuovo allestimento. Ha<br />

trovato una cornice privilegiata nel parco del Teatro della<br />

Verdura (ultima edizione estiva 1986), realizzata con una<br />

scenografia sontuosa ed abbagliante e con costumi ripresi<br />

dalla tradizione in un alternarsi nelle grandi masse corali<br />

e di comparse del bianco e del rosso.<br />

Dovuto il ricordo di Roland Petit, uscito il 10 giugno ad<br />

87 anni a passo di danza dal palcoscenico, dove lo piange<br />

la sua Zizi da sessanta anni compagna di vita e di balletti.<br />

A noi rimangono la sua levità di farfalla, le rivoluzionarie<br />

ed indimenticabili performance coreografiche, ultimo ricordo<br />

la sua Coppélia ripresa nella scorsa stagione, il<br />

marzo 2010, con Eleonora Abbagnato e Luigi Bonino.<br />

Così ricordo con stupore per la naturalezza e la spontaneità<br />

<strong>dei</strong> movimenti, allora al Politeama, il suo balletto La<br />

bella addormentata nel 1990, Il Gattopardo il 1995, assieme<br />

ad una sua Carmen.<br />

Edizione 1972 Joan Sutherland, Monserrat Caballé, Luciano Pavarotti,<br />

Nicolaj Ghiaurov<br />

1982 Katia Ricciarelli, Placido Domingo, Ruggero Raimondi, Herbert<br />

von Karajan.<br />

Foto per gentile concessione dell’Ufficio Stampa del Teatro Massimo di<br />

<strong>Palermo</strong>.

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