LION CLUB PA VESPRI giornalino web - Lions Palermo dei Vespri
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Società<br />
Icorsi per i test d’ammissione agli studi<br />
universitari che da un po’ di tempo a<br />
questa parte stanno prendendo campo<br />
come probabile ed esoso lasciapassare<br />
per le alte sfere degli studi scientifici, trovano<br />
un terreno particolarmente fertile in<br />
Sicilia, si estendono a macchia d’olio, si<br />
moltiplicano come cellule, attecchiscono<br />
laddove le formule statali dell’istruzione falliscono.<br />
I privati, sembrerebbero avere la<br />
“formula che mondi possa aprirti”, serietà,<br />
impegno, professionalità,disponibilità, competitività,la<br />
chiave per il successo e al contempo<br />
per arginare il problema che da<br />
sempre coinvolge i nostri alunni cioè la<br />
mancanza, alla fine del percorso di studi di<br />
scuola superiore, delle competenze necessarie<br />
per poter accedere agli studi universitari. Non si<br />
spiegherebbe altrimenti l’affluenza a tali corsi in cui<br />
si registra il tutto esaurito, con turnazioni antimeridiane<br />
e postmeridiane, da parte <strong>dei</strong> giovani appena<br />
“maturi”, in una stagione afosa, di per sé pesante,<br />
provenienti da tutte le parti dell’isola. Un tempo, la<br />
fine degli esami di Stato rappresentavano nei mesi<br />
estivi il raggiungimento della libertà, erano i mesi<br />
più belli, i più spensierati, si partiva da soli o in comitiva,<br />
verso paesi lontani la Grecia, la Spagna, le<br />
terre della libertà dai vincoli familiari ed era questa<br />
la prima vera prova di maturità, adesso invece si ripiomba<br />
dopo solo due giorni nel turn over dello studio<br />
“matto e disperatissimo”, i ragazzi impiegano il<br />
loro tempo migliore e ancora le loro forze e le famiglie?<br />
Pagano anche loro lo scotto di un assurdo sistema<br />
del quale pur criticandone le forme finiscono<br />
per assecondarlo. La causa di tutto questo? Chi di<br />
dovere e mi riferisco all’organo preposto all’istruzione,<br />
la scuola, senza fare di tutta un’erba un fascio,<br />
non riesce ad immettere nel mondo<br />
universitario giovani con competenze adeguate in<br />
campo scientifico, la matematica,la fisica, la chimica,<br />
la biologia appaiono avvolte nel mistero, solo pochi<br />
le “masticano”. D’altronde se ci confrontiamo giornalmente<br />
con ragazzi che tra i banchi appaiono demotivati,<br />
disorientati, ragazzi che sembrerebbero<br />
non reclamare il diritto al “sapere”, allora il gioco è<br />
SE LA SCUOLA…<br />
di Patrizia Lipani<br />
42<br />
fatto, il docente non si attiva più di tanto, lo stipendio<br />
non gli sarà negato e l’insuccesso del ragazzo<br />
poco importa che risulti essere il risultato del fallimento<br />
del docente. Sembra che qualcosa non funzioni<br />
nel sistema scolastico, la demotivazione non è<br />
solo del discente ma di più ampio raggio, forse riguarda<br />
anche il docente! Se la scuola in 13 anni di<br />
percorso fosse capace di trasmettere consapevolmente<br />
“saperi”, se la scuola abituasse a stimolare,a<br />
vivacizzare le intelligenze che spesso appaiono, ma<br />
non lo sono affatto, spente dietro i banchi, anziché<br />
appesantire con lezioni frontali, cattedratiche, se la<br />
scuola insegnasse ai ragazzi a far prendere coscienza<br />
di sé, se la scuola educasse all’onestà e alla serietà, se<br />
la scuola riuscisse a cogliere gli aspetti molteplici di<br />
ogni alunno –individuo e li valorizzasse, alla fine<br />
degli esami di Stato, di questa inutile, ( la Commissione<br />
difficilmente si discosta dal giudizio del Consiglio<br />
di classe di giugno) e costosa macchina,<br />
funzionante 15 giorni l’anno, ci troveremmo più<br />
soddisfatti del percorso effettuato. E quando poi gli<br />
Atenei statali siciliani, da come emerge dall’indagine<br />
del “Sole 24 ore”, risultano essere tra i peggiori<br />
d’Italia, non c’è da preoccuparsi, è il segnale che il<br />
virus si sta propagando anche in questi ambienti,e<br />
quindi, ci penseranno le università private ad offrirci<br />
l’antidoto e chi non ci sta? Non gli resta, se ci<br />
riesce, che scappare via dall’isola.