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LION CLUB PA VESPRI giornalino web - Lions Palermo dei Vespri

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Società<br />

certo semplice “deposito” o “custode” della sicurezza<br />

<strong>dei</strong> bambini, come purtroppo ancor oggi si<br />

ritiene da genitori e politici: “ma tal rimedio a prescindere<br />

dal fatto che stanca l’educatore e non affida<br />

alcun utile risultato, perde il valore rispetto al<br />

danno morale che incontestabilmente deriva ai<br />

fanciulli dalla abbreviata convivenza coi propri<br />

educatori e dal troppo lungo abbandono nel quale<br />

vengono lasciati fuori dalla scuola, esposti ai pericoli<br />

di ogni specie. Insomma la scuola non servirebbe<br />

più a sottrarre per quanto è possibile i<br />

fanciulli alla deleteria influenza della strada”. Era<br />

senz’altro vero che “le aule delle nostre scuole antigieniche<br />

per se stesse, frequentate da un così rilevante<br />

numero di alunni, sono focolari di<br />

infezioni e depongono contrariamente a qualsiasi<br />

norma educativa”. Secondo il cronista, la scelta<br />

non si poteva giustificare con “una qualsiasi ragione<br />

di economia, perché, quando l’economia è<br />

intesa ad ostacolare la scuola popolare è grettezza,<br />

38<br />

Ogni scuola che si chiude<br />

taccagneria biasimevole”. Il Ministero, come<br />

aveva fatto per altri comuni, sarebbe potuto certamente<br />

venire in aiuto del nostro, “occorrendo<br />

l’apertura di nuove aule scolastiche con l’assunzione<br />

in servizio di altrettanti sottomaestri”. Perciò<br />

faceva appello “all’energia del provveditore perché<br />

al più presto sia provveduto secondo legge in<br />

modo di togliere le giuste ansie ai numerosissimi<br />

padri di famiglia, i quali, continuando le cose in<br />

questo modo si contenteranno meglio di aver <strong>dei</strong><br />

cavallini vivi che <strong>dei</strong> dottori morti”. A parte questa<br />

colorita immagine, il cronista, “interprete dell’opinione<br />

pubblica” che muoveva tali lagnanze,<br />

concluse con una profonda intuizione sociologica<br />

da trasmettere ancor oggi al posto delle interessate<br />

e strumentali Pubblicità Progresso, “ripetendo una<br />

massima ormai celebre, ogni scuola che si chiude<br />

favorisce l’incremento di dieci case penali”».<br />

(Estratto da Stratigrafia del comune di Prizzi come metafora della storia dell’Isola,<br />

vol. III, Il Novecento, pp.85-86, ed. Comune di Prizzi, in fase di<br />

stampa).<br />

Le Madonie orgoglio siciliano<br />

Forse a tanti siciliani non sembra possibile, ma le<br />

Madonie non sono soltanto un patrimonio dell’umanità,<br />

come le ha dichiarate l’Unesco, ma una<br />

vera risorsa economica, perché il loro “marchio”,<br />

ovvero il loro brand, secondo la Camera di Commercio<br />

di Monza e della Brianza, esperta di valutazioni<br />

<strong>dei</strong> territori italiani<br />

di pregio naturalistico, vale<br />

oltre 2 miliardi di euro. Questa<br />

stima è ricavata da dati<br />

del Registro Imprese, dell’ISTAT,<br />

dell’Agenzia del<br />

territorio, della Banca d’Italia<br />

e mira alla visibilità ed all’attrattiva<br />

per imprese e<br />

turisti. Spetta quindi ai Siciliani<br />

mettere a frutto nel migliore<br />

<strong>dei</strong> modi questa<br />

di Pino Morcesi<br />

situazione, elaborando tecniche di ricezione turistica<br />

che mirano a mantenere l’interesse del visitatore,<br />

affinché ritorni nei luoghi e se ne faccia<br />

testimonial col passa parola. Ed anche sviluppando<br />

imprese che tutelano l’ecosistema e rifuggono da<br />

un guadagno rapido, ma dissennato perché alla<br />

lunga dannoso, se non letale,<br />

per quei luoghi. Spesso i Siciliani<br />

cercano un volano<br />

per l’economia isolana, forse<br />

è il momento di passare dalle<br />

parole ai fatti, dal navigare a<br />

vista se non sott’acqua, a navigare<br />

in superficie ed alla<br />

luce del sole, evitando i soliti<br />

mezzucci un po’ loschi che<br />

spesso caratterizzano certe<br />

nostre iniziative.

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