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LION CLUB PA VESPRI giornalino web - Lions Palermo dei Vespri

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Viaggi<br />

Oh! Venezia dell’anima!<br />

liere guida da generazioni di antenati. Ho incrociato<br />

gondole tronfie di fregi e dorature, ove per la delizia<br />

di tedeschi e giapponesi un complesso di chitarre e<br />

mandolini strimpellava stornellate e un cantante in<br />

un improbabile costume veneziano intonava a prua<br />

al lamento di una fisarmonica addirittura Mare<br />

chiaro e ‘O sole mio. E la traversata della laguna<br />

esterna, passando per l’Arsenale, e per concludere<br />

le vie d’acqua l’aliscafo fino al Terminal aereo in<br />

mezzo a Murano e Burano e sperduti e misteriosi<br />

isolotti.<br />

Tuttavia furono gli incontri casuali quelli che mi<br />

hanno inondato l’anima di pienezza. In quel piccolo<br />

Campo San Fantin la modesta facciata non prometteva<br />

grandi sorprese. L’esaltazione della celere<br />

ricostruzione, dall’incendio del 29 gennaio 1996 all’inaugurazione<br />

di Muti il 14 dicembre 2003, invitava<br />

alla visita. Qui, il grande choc, si può assistere<br />

alle prove del Sogno di una notte di mezza estate (A<br />

Midsummer Night’s Dream) di Shakespeare con<br />

musiche di scena per soli, coro e orchestra di Felix<br />

46<br />

Mendelssohn-Bartholdy. Portato per mano dalla<br />

guida audio l’ingresso nello stordente Palco Reale<br />

che si è spalancato su quel capolavoro delle sala, il<br />

miracolo scenico <strong>dei</strong> palchetti, il cielo di paradiso<br />

del soffitto. Un incanto che ti prende l’anima e fa<br />

ringraziare Dio di aver dato all’uomo questa scintilla<br />

di divino. Non mi disturba la recitazione sopra<br />

le righe del giovane attore, stoppato dal direttore<br />

Gabriele Ferro, mi distraggo anzi nella ripetizione<br />

di passi citati con numeri di scena, mi avvincono i<br />

passaggi dalla recita allo scoppio dell’orchestra al<br />

completo, all’intervento del soprano Elena Monti.<br />

La mia fantasia si perde in quel cielo del soffitto e la<br />

favola delle nozze di Teseo e dell’amazzone Ippolita<br />

mi giunge a sprazzi mischiata alla vicenda parallela<br />

dell’amore di Demetrio e Lisandro per Ermia e la<br />

sua fuga nel bosco. È il momento del re degli elfi<br />

Oberon e della regina delle fate Titania, e poi degli<br />

artigiani che vogliono provare la vicenda di Piramo<br />

e Tisbe. Non è chiaro se è la musica a prevalere o la<br />

voce recitante. Ce n’è abbastanza per non ascoltare

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