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Monti Sicani - Assessorato Territorio ed Ambiente

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Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali Piano di Gestione<br />

Ambito territoriale “<strong>Monti</strong> <strong>Sicani</strong>”<br />

a muri, nelle aiole abbandonate, nei margini forestali e prati naturali, negli incolti. Sopporta<br />

bene una debole salinità <strong>ed</strong>afica, la siccità e l’inquinamento atmosferico.<br />

Nell’Europa meridionale forma popolamenti puri che minacciano le comunità vegetali<br />

m<strong>ed</strong>iterranee.<br />

La specie si diffonde molto efficacemente grazie ai rizomi <strong>ed</strong> i popolamenti che forma sono<br />

difficilmente controllabili.<br />

L'Ailanto colonizza facilmente le zone <strong>ed</strong>ificate e provoca danni strutturali ai manufatti. Cresce<br />

molto velocemente e si diffonde con grande efficacia grazie agli stoloni sotterranei. Forma<br />

popolamenti densi in grado di produrre un forte ombreggiamento che riduce o imp<strong>ed</strong>isce la<br />

crescita delle specie autoctone. Le samare sono trasportate dal vento e consentono una rapida<br />

colonizzazione di nuove stazioni.<br />

Nell’uomo, la corteccia e le foglie possono provocare forti irritazioni cutanee (per la presenza di<br />

una sostanza, detta ailantina) e, al pari delle radici, devono essere trattate solo con i guanti;<br />

raramente il polline è allergenico.<br />

Negli animali, le sostanze amare contenute nelle foglie, rendono la pianta poco appetibile.<br />

La prevenzione ha un ruolo preponderante: non si devono diffondere né i semi né le piante. É<br />

necessario imp<strong>ed</strong>ire la crescita sui tetti piani e nei giardini estensivi; bisogna sradicare le giovani<br />

piante prima che diventino troppo grandi. Se la pianta è già presente <strong>ed</strong> è adulta, è necessario<br />

evitarne l’espansione: tagliare le infiorescenze prima della formazione dei frutti e strappare<br />

tutti i rigetti.<br />

Evitare di depositare in giardino pezzi di radici, bruciare le piante e le radici o consegnarle al<br />

servizio di incenerimento dei rifiuti del Corpo Forestale; non gettare nel compost e non<br />

consegnare ai servizi di raccolta dei rifiuti verdi.<br />

É utile seminare specie autoctone su terreni aperti nelle vicinanze di individui di ailanto.<br />

La lotta allo sviluppo dell’ailanto è molto difficile dato che ogni volta che si taglia, l’albero<br />

produce nuovi rigetti dalla ceppaia. I rigetti devono essere strappati fino alla morte<br />

dell’individuo. La lotta con l’uso di funghi parassiti sembrerebbe dare risultati promettenti.<br />

Anche la lotta chimica può rappresentare un’opzione valida, ma deve essere autorizzata dai<br />

servizi competenti e affidata a professionisti. Dopo gli interventi sono necessari controlli per<br />

diversi anni.<br />

Robinia, o Acacia o Gaggia<br />

Robinia pseudoacacia L. (Famiglia: Fabaceae, Leguminose)<br />

La Robinia è originaria dell’America settentrionale <strong>ed</strong> è stata introdotta in Europa nel 1630, dove<br />

è diffusamente coltivata dal 1750. La robinia è invasiva in tutta l’Europa orientale e meridionale.<br />

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