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Monti Sicani - Assessorato Territorio ed Ambiente

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Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali Piano di Gestione<br />

Ambito territoriale “<strong>Monti</strong> <strong>Sicani</strong>”<br />

quelle effettuate dagli altri gruppi di studio <strong>ed</strong> in particolare con gli studi sulla vegetazione e<br />

sull’uso del suolo e tenendo conto della carta degli Habitat Natura 2000 e relativa legenda.<br />

Nell’individuazione di tali aree si è inoltre tenuto conto delle caratteristiche morfologiche del<br />

territorio, privilegiando quelle aree che (a parità di altre caratteristiche) presentano, sotto<br />

questo aspetto, una maggiore eterogeneità.<br />

Tali “aree di particolare interesse faunistico” così individuate possono includere al loro interno<br />

una o più d’una tra tipologie di habitat di cui vengono qui di seguito descritte le caratteristiche.<br />

Valloni, ambiti fluviali, golene (24.16)<br />

Tali aree sono strutture vallive con corsi d’acqua temporanei o permanenti in cui è ancora<br />

presente una vegetazione ripariale più o meno evoluta. Esse rappresentano degli importanti<br />

corridoi ecologici, spesso utilizzate anche come aree di rifugio dalla fauna selvatica, all’interno<br />

di aree sfruttate dall’agricoltura. Sotto il profilo zoocenotico, le golene dei corsi d’acqua<br />

rappresentano degli ecosistemi con discrete capacità omeostatiche. Molti di questi habitat, nel<br />

territorio in esame sono stati oggetto di interventi di sistemazione idraulica che hanno<br />

modificato <strong>ed</strong> impoverito le biocenosi sia acquatiche che ripariali. Per questo motivo, le poche<br />

aree rimaste integre dal punto di vista naturale, assumono il significato di veri e propri serbatoi<br />

di biodiversità, da dove potrebbe partire la ricolonizzazione da parte delle specie più stenoecie<br />

delle zone più profondamente alterate, qualora su queste ultime venissero effettuati interventi<br />

di ripristino ambientale. Questi habitat (anche nei casi in cui si presentano profondamente<br />

modificati dall’azione dell’uomo) svolgono, nel territorio in esame, l’importante funzione di<br />

corridoi ecologici.<br />

Corpi d’acqua (22.1, 22.4)<br />

Tali aree, sebbene la maggior parte di esse artificiali, offrono opportunità di sopravvivenza a<br />

molte specie di vertebrati <strong>ed</strong> invertebrati. Tali ambienti contribuiscono ad accrescere<br />

sensibilmente l’eterogeneità ambientale e la biodiversità. Essi possono essere utilizzati da<br />

diverse specie di uccelli, anche di passo, come delle vere e proprie “zone umide”, e<br />

dall’erpetofauna, in particolare dagli anfibi notoriamente legati all’acqua per l’espletamento del<br />

loro ciclo biologico; ma anche da specie di invertebrati paludicole, o comunque igrofile. Tali<br />

aree, nell’ambito in questione, sono ben rappresentate; tuttavia, in molti casi, appaiono<br />

frammentate. Sarebbe dunque auspicabile, oltre ad avviare e/o favorire processi di<br />

naturalizzazione, realizzare una maggiore inter-connettività attraverso la creazione o il<br />

potenziamento dei corridoi ecologici.<br />

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