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Monti Sicani - Assessorato Territorio ed Ambiente

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Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali Piano di Gestione<br />

Ambito territoriale “<strong>Monti</strong> <strong>Sicani</strong>”<br />

presenti rilievi oltre i 1000 metri (le quote più elevate sono quelle di Rocca Busambra, 1613 m, e<br />

Monte Cammarata, 1524 m). Le forme dei rilievi si caratterizzano per l’intricata rete di pareti e<br />

canyons di Monte Genuardo, gli otto chilometri delle gole dell’alto Sosio e di San Carlo, le creste<br />

del complesso di Cammarata, Pizzo Rondine, Pizzo dell’Apa e Monte Gemini, sulla Valle del<br />

Turvoli.<br />

Nei settori in cui prevalgono i litotipi a composizione carbonatica il paesaggio si presenta<br />

accidentato, mentre le forme si fanno relativamente più morbide dove il substrato è costituito<br />

dalle litologie del Flysch numidico o delle alluvioni recenti che prevalgono soprattutto nelle aree<br />

a morfologia pianeggiante, in particolare lungo i corsi d’acqua che caratterizzano i versanti<br />

marginali.<br />

La struttura del rilievo è data da rocce mesozoiche carbonatiche, calcari massicci oppure<br />

fittamente stratificati; subordinatamente si rinvengono marne, dolomie, calcari dolomitizzati o<br />

silicizzati. Queste formazioni presentano spessori molto elevati e si tratta generalmente di rocce<br />

coerenti che presentano in m<strong>ed</strong>ia buone capacità geomeccaniche e risultano difficilmente<br />

erodibili. L’alterabilità è scarsa o scarsissima, la porosità bassissima, la permeabilità di solito<br />

elevata per fessurazione o elevatissima per carsismo. Queste proprietà determinano un<br />

paesaggio ad elevata energia del rilievo. I settori in cui sono presenti rocce carbonatiche sono<br />

contraddisitinti da versanti generalmente uniformi, con pendenze m<strong>ed</strong>ie, talvolta interrotti da<br />

brusche scarpate, gradini e da “spianate” ubicate a quote diverse.<br />

Nei litotipi carbonatici <strong>ed</strong> evaporitici affioranti nel territorio, i processi erosivi si esercitano<br />

anche con processi di alterazione e dissoluzione chimica, che generano microforme e<br />

macroforme carsiche quali inghiottitoi e doline.<br />

A.3.2 Individuazione di falde idriche sotterranee<br />

L’area in esame è costituita dall’affioramento di formazioni a carattere idrogeologico differente,<br />

che possono costituire serbatoi acquiferi di una certa importanza.<br />

Le diverse formazioni possono essere suddivise in funzione del valore del coefficiente di<br />

permeabilità e del tipo di permeabilità (permeabilità primaria e secondaria). I terreni permeabili<br />

per permeabilità primaria, ossia per porosità, a loro volta possono essere suddivisi in tre gruppi,<br />

sempre sulla base del valore del coefficiente di permeabilità:<br />

− terreni molto permeabili: appartengono a questo gruppo le alluvioni sabbioso-ghiaiose legate<br />

all’idrologia superficiale, nonché i fondi palustri. Vista la natura litologica dei termini, la<br />

permeabilità non risulta omogenea;<br />

− terreni da m<strong>ed</strong>iamente a scarsamente permeabili: le formazioni detritiche sono interessate<br />

da tale tipologia di permeabilità. La permeabilità è funzione della composizione<br />

granulometrica locale, con possibilità che i singoli livelli siano anche molto permeabili in<br />

senso orizzontale in s<strong>ed</strong>e locale;<br />

− terreni impermeabili: sono rappresentati dalle formazioni argillose in affioramento.<br />

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