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quella serie di spostamenti che hanno lo scopo di diminuire la
competizione alimentare con i genitori, in modo da non pesare
su di loro anche per le generazioni future.
La migrazione vera e propria, invece, assume significati
differenti ed è legata a spostamenti regolari di andata e
ritorno in aree di distribuzione ben definite. E’ una strategia
che i Fenicotteri hanno adottato per sopravvivere e riprodursi
al meglio, in base alle risorse messe a disposizione
dall’ambiente in cui vivono.
A livello evolutivo la nascita di questo comportamento è stata
indotta dalla scarsità o dalla totale scomparsa di risorse
alimentari o a grandi cambiamenti climatici.
Il ritorno nelle aree d’origine, una volta ristabilitasi la
condizione iniziale, unita anche a una certa stabilità climatica,
ha contribuito a creare questo movimento di andata e di
ritorno tra 2 aree lontane tra loro: una generalmente utilizzata
per la riproduzione e caratterizzata da condizioni ambientali
originarie per la specie, con un’ampia disponibilità di risorse
trofiche per la crescita della prole, e un’altra utilizzata per
svernare, cioè per rifocillarsi dalle fatiche della stagione
riproduttiva e del viaggio migratorio, quel periodo dell’anno
in cui nelle zone di origine le condizioni climatiche e la
disponibilità di cibo sono estremamente sfavorevoli.