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I primi europei vi giunsero verso la fine del 1800 ma già nel<br />
1921 fu dichiarato area protetta. Il governo tanzaniano,<br />
nonostante gli enormi problemi che deve affrontare come<br />
paese in via di sviluppo, sta promuovendo una politica<br />
ecologica molto illuminata. Spende per i suoi parchi nazionali<br />
quasi il triplo del Governo statunitense, in rapporto al<br />
prodotto nazionale lordo. Testimonianza, questa, dell’impegno<br />
e della serietà che gli africani mettono nella conservazione del<br />
loro territorio naturale. Comunemente definito “lo zoo più<br />
grande del mondo” il Serengeti ospita la più grande<br />
concentrazione di erbivori della terra e numerose specie di<br />
predatori.<br />
In un censimento del 1978 sono stati contati: 1,5 milioni di<br />
gnu, 200.000 zebre, 75.000 impala, 1 milione di gazzelle di<br />
Thomson, 74.000 bufali, 65.000 topi, 18.000 eland, 9.000<br />
giraffe, 5.000 elefanti, 4.000 iene, 3.000 leoni, 500 ghepardi e<br />
100 rinoceronti neri. Allo stato attuale delle cose purtroppo<br />
non possiamo più essere certi dei numeri rilevati, soprattutto<br />
per quanto riguarda predatori, elefanti e rinoceronti. Una<br />
delle ragioni di quella che, anno per anno, si sta rivelando una<br />
paurosa diminuzione, è da individuare nell’intrusione nel<br />
territorio di circa 5.000 Masai che vi portarono 100.000 capi di<br />
bovini e 200.000 pecore e capre.