IL GIORNALE DELLA dei Medici e degli Odontoiatri ... - Enpam
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SERGIO BOVENGA – Ordine di Grosseto<br />
Innanzitutto devo riferire<br />
che il Consiglio<br />
dell’Ordine di Grosseto,<br />
all’unanimità, ha<br />
approvato il Bilancio<br />
Consuntivo 2010.<br />
Tuttavia, non sarei sincero<br />
se, accanto a questo<br />
atto di responsabilità<br />
e di conferma della<br />
nostra fiducia nei<br />
confronti dell’operato<br />
di questo CdA, non<br />
condividessi con voi<br />
alcune riflessioni.<br />
Durante la seduta del Consiglio dell’Ordine, quando<br />
discutiamo il Bilancio che abbiamo ricevuto dall’Ente,<br />
illustro quelli che considero essere gli aspetti più<br />
significativi e strategici del documento. Quasi sempre<br />
arriva il momento in cui uno <strong>dei</strong> Consiglieri, con il tacito<br />
assenso <strong>degli</strong> altri, mi chiede: “Presidente, al di<br />
là <strong>dei</strong> numeri e <strong>dei</strong> dettagli tecnici, lo consideri un<br />
buon Bilancio? Possiamo stare tranquilli?”.<br />
La traduzione di questa domanda è tutta politica e va<br />
così interpretata: “Noi ci fidiamo del tuo giudizio sul<br />
Bilancio – cioè di te – se tu ci confermi che ti fidi di<br />
loro – cioè del CdA”.<br />
Questo è il senso del nostro voto che, anche se ha<br />
inevitabilmente conseguenze tecniche, è un voto politico.<br />
Non ci iscriviamo nelle fila di coloro che consultano<br />
i tecnici per esprimere il loro giudizio politico e, di<br />
questo, ci assumiamo la responsabilità nei vostri confronti<br />
e nei confronti <strong>degli</strong> iscritti che rappresentiamo<br />
e che sono, giustamente, preoccupati.<br />
Ora, le domande che ci poniamo sono: “Il CdA dell’<strong>Enpam</strong>,<br />
formato da medici ed odontoiatri, può fidarsi<br />
<strong>dei</strong> propri tecnici? Ha strumenti per verificare<br />
la bontà di questa fiducia?”.<br />
Le risposte che darete a queste domande comporteranno,<br />
evidentemente, scelte differenti anche sul piano operativo<br />
– oltre che politico – le cui conseguenze, dirette<br />
e indirette, non mancheranno di farsi sentire.<br />
7 - 2011<br />
CONSIGLIO NAZIONALE<br />
La parola agli Ordini<br />
Forse non è un caso se anche recentemente un illustre<br />
economista ha auspicato – o forse proposto – un nuovo<br />
modello di gestione per gli investimenti dell’Ente,<br />
mirato ad una governance in cui vi sia la separazione<br />
tra vigilanti e vigilati, in cui venga riaffermata con forza<br />
l’importanza delle competenze e che ponga il CdA<br />
al centro di tutte le scelte.<br />
Chiarito il significato, tutto politico, che noi attribuiamo<br />
a questo voto non posso non rilevare alcune<br />
questioni, di cui, in qualche caso, ho già riferito in<br />
questa sede.<br />
La prima fra tutte riguarda i rapporti tra CdA e Consiglio<br />
nazionale e/o presidenti <strong>degli</strong> Ordini. In questi<br />
mesi abbiamo letto e sentito di tutto ma, se si eccettuano<br />
alcuni comunicati stampa, nulla ci è stato riferito<br />
direttamente dal CdA dell’<strong>Enpam</strong>: questo ci ha<br />
messo in oggettivo imbarazzo con i nostri iscritti che<br />
sono portati a ritenere la nostra mancanza di informazione<br />
più come reticenza che come reale assenza<br />
di notizie certe.<br />
Su questo punto avevo già chiesto un maggiore coinvolgimento<br />
del Consiglio Nazionale che non può essere<br />
chiamato solo per poche ore, due volte all’anno<br />
per approvare i Bilanci. Ritengo che un maggior raccordo<br />
politico – ferma restando l’assoluta autonomia<br />
e responsabilità della gestione – serva a garantire una<br />
maggiore trasparenza e, al tempo stesso, crei le condizioni<br />
per sostenere anche con il consenso <strong>degli</strong> iscritti<br />
le scelte dell’Ente.<br />
Un’ultima questione riguarda la redditività del patrimonio,<br />
cioè la gestione non previdenziale. Anche nel<br />
Bilancio Consuntivo 2010, l’avanzo è dato sostanzialmente<br />
dal versamento del contributo <strong>degli</strong> iscritti,<br />
mentre “solo” 51 milioni di euro deriverebbero dalla<br />
sua gestione.<br />
Può darsi che, considerando la congiuntura sfavorevole,<br />
il risultato possa considerarsi soddisfacente.<br />
Se così fosse, aiutateci a capire meglio, in modo da<br />
avere, anche noi, argomenti da spendere con chi la<br />
pensa diversamente. Se al contrario non siete certi che<br />
non si possa fare di più e meglio, allora tiriamo su la<br />
testa e rimbocchiamoci le maniche; niente è davvero<br />
perduto e noi siamo e continueremo ad essere al vostro<br />
fianco.