IL GIORNALE DELLA dei Medici e degli Odontoiatri ... - Enpam
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36<br />
Il documento di analisi è stato consegnato in sette copie.<br />
Avevamo già chiarito a chi avremmo dato questa<br />
documentazione. Ci sarebbero state contro deduzioni<br />
da parte tecnica e sarebbe stata istruita la pratica per<br />
il Consiglio d’Amministrazione. Nel frontespizio del<br />
volume si parla di proprietà intellettuale di SRI, mentre<br />
invece c’era un contratto che contrattualizzava l’impegno<br />
e la prestazione d’opera.<br />
Il problema delle perdite definitivamente accertate di<br />
400 milioni che sono la base sulla quale si costruisce<br />
il miliardo e due di perdite, erano talmente e definitivamente<br />
accertate, che sono diventate 328 milioni l’anno<br />
successivo, 296 nel 2010 con tutte le caratteristiche<br />
di rischio perdita prima illustrate. Quindi non erano<br />
definitivamente accertate, perché non erano perdite<br />
ma un rischio di perdita che abbiamo cercato di ridurre<br />
con interventi di ristrutturazione costosi ma convenienti.<br />
Questo deve essere chiaro. Il messaggio recepito<br />
dalla stampa e passato alla comunicazione , invece,<br />
è che c’era un buco, un titolo ha parlato di ammanco.<br />
Ma non perché qualcuno ha detto: c’è un buco,<br />
questo vorrei che fosse molto chiaro.<br />
Mario Falconi mi dice: ti do uno scappellotto sulla questione<br />
della trasparenza. Io non ho detto da ora in poi<br />
siamo trasparenti prima eravamo opachi, questo sinceramente<br />
non l’ho neanche mai pensato.<br />
Tutti ci dovremmo scambiare reciprocamente scappellotti<br />
a non finire. Parlare di trasparenza va bene,<br />
però attenzione che questo discorso sulla trasparenza<br />
non porti a raccontare cosa faremo perché in questo<br />
mondo finanziario giocare a carte scoperte poi ci costa<br />
<strong>dei</strong> soldi.<br />
Rispondo sempre a Falconi per Dallocchio. Tu rimani colpito<br />
del fatto che non sia stato confermato nonostante i<br />
grandi riscontri sempre avuti nei nostri Consigli.<br />
Ti devo però dire che, Maurizio Dallocchio, persona<br />
della quale ho stima per la competenza riconosciuta,<br />
intellettualmente ho avuto modo di contestarlo. Anche<br />
in Consiglio d’Amministrazione perché lui faceva<br />
il suo mestiere: l’esperto di finanza. E io facevo il previdenzialista.<br />
E già nella legislatura 2005/2010 l’ho<br />
scritto io, l’indirizzo previdenziale della Fondazione.<br />
Non mi piaceva in passato il fatto che ci fosse un <strong>Enpam</strong><br />
che investiva al meglio quello che incassava dai<br />
contributi obbligatori, come una società di gestione<br />
del risparmio, costruiva un suo patrimonio che teneva<br />
lì e poi separatamente si ragionava di previdenza<br />
come fosse una questione separata.<br />
La logica ALM è quella che collega le due cose, prima<br />
la passività previdenziale e funzionale ad essa l’attività<br />
finanziaria. Mi ricordo in un Consiglio Nazionale<br />
di qualche anno fa parlai del quadrante dell’orologio:<br />
7 - 2011<br />
CONSIGLIO NAZIONALE<br />
i secondi, i minuti e le ore erano i tempi della finanza<br />
e dell’economia, ma il quadretto della data era il tempo<br />
della previdenza che li collegava. Non so se ve lo<br />
ricordate. Maurizio Dallocchio stesso, in una telefonata<br />
con me, non avrà difficoltà a confermarvelo, ha<br />
detto: “credo che tu abbia fatto bene dopo 17 anni a<br />
portare questo cambiamento, anche a cambiarmi, non<br />
per particolari motivi ma perché bisogna dare il segno<br />
del cambiamento. Quindi questo anche per tranquillizzarti.<br />
Ma il modello di governance dovrà essere riempito.<br />
Dovremo farlo con supporti oggettivi tecnici, ma il modello<br />
poi dovrà avere delle gambe e queste le stiamo<br />
identificando. Però solo in quel momento parleremo di<br />
uomini e società che saranno identificate con gli strumenti<br />
che la finanza mette metodologicamente a disposizione<br />
per una scelta appropriata.<br />
Devo dire, e mi scuso, che purtroppo, la mia lettera ai<br />
Presidenti di ordine non l’ho mandata ai cinque Presidenti<br />
firmatari dell’esposto, me ne assumo la responsabilità,<br />
vi garantisco era mia intenzione farlo. Ho un<br />
sms che lo dimostra; diciamo che questo messaggio per<br />
disguido alla mia équipe non è arrivato e me ne prendo<br />
totale responsabilità. Poi a chi volesse accertare la<br />
bontà della mia affermazione faccio vedere anche l’sms<br />
che ho inviato e che diceva che logicamente la mia lettera<br />
doveva essere inviata a tutti i Presidenti, nessuno<br />
escluso.<br />
CONCLUDE PARODI: <strong>IL</strong> VOTO<br />
Siamo alla fine <strong>dei</strong> lavori di questo Consiglio nazionale.<br />
Rispetto ad altre simili occasioni è stato, logicamente,<br />
molto più lungo ed articolato. Anche per questo mi<br />
sento in dovere di chiarire alcuni punti, sollecitato da<br />
vari colleghi che si sono alternati al microfono.<br />
Mi hanno particolarmente colpito le parole di Sciacchitano<br />
che è sembrato voler scaricare la sua insoddisfazione,<br />
le sue critiche, accusandomi con parole<br />
pesanti. Sciacchitano, anzitutto bisogna essere onesti e,<br />
lo sottolineo, tra noi due c’è sempre stata stima e da<br />
parte mia anche affetto nei tuoi confronti dopo anni e<br />
anni di collaborazione.<br />
Tu oggi sostieni, a proposito di lettere e documenti, che<br />
io ti ho ignorato, quasi tradito. Veramente? Io ho tentato<br />
fino alla fine di farti entrare nella Commissione Statuto<br />
alla quale tu giustamente tenevi.<br />
Passo a Pizza. Dico la verità. Pizza, tu ad un certo momento,<br />
lo ricordiamo perfettamente, mi hai chiesto di<br />
farti avere numerosi documenti dell’<strong>Enpam</strong>, perché ti<br />
servivano per predisporre una ampia relazione. Ti ho ri-