Pier Francesco Grasselli Strada libera - Centro di Documentazione ...
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XII<br />
La prima cosa che feci, quella mattina, fu scendere alla reception e farmi<br />
dare una pianta della città. Feci colazione nella sala ristorante al piano terra<br />
e, prima <strong>di</strong> tornare in appartamento, uscii nel cortile interno dell'albergo,<br />
dove avevamo parcheggiato le motociclette, e guardai il cielo. Era terso e il<br />
sole sbatteva violentemente sull'asfalto e sulle automobili ferme. Era una buona<br />
giornata per visitare la città e tutt'a un tratto ne avevo una voglia matta.<br />
Presi l'ascensore e salii al secondo piano. Gli altri si erano alzati.<br />
- Pronti?<br />
- Per cosa? - domandò Diego.<br />
- Per visitare Budapest.<br />
- Dammi un minuto.<br />
Indossai calzoni corti mentre Diego si lavava la faccia. Jacopo mi passò<br />
accanto e <strong>di</strong>sse: - Vado a scaldare la moto.<br />
- Bene.<br />
Jacopo uscì dalla stanza, seguito da mio fratello e da Max. Diego mi lasciò<br />
libero il bagno, in modo che potessi lavarmi i denti e legarmi i capelli.<br />
Inforcai gli occhiali da sole e afferrai il casco sentendo il fragore delle<br />
motociclette che si scaldavano giù nel cortile. Lasciai la stanza e raggiunsi<br />
gli altri. Il portiere era uscito e stava <strong>di</strong>cendo qualcosa a Max.<br />
- Non capisco cosa vuole, - <strong>di</strong>sse Max.<br />
- Sta <strong>di</strong>cendo <strong>di</strong> fare meno rumore, - <strong>di</strong>ssi.<br />
Misi in moto la mia Aprilia, suonai il campanello della reception e feci<br />
aprire il cancello elettrico. Uscimmo in strada uno per uno e ci immettemmo<br />
nella Hegyalja utca. Prima <strong>di</strong> arrivare a Ponte Elisabetta, prendemmo il lungofiume<br />
verso la parte nord della città.<br />
Andavamo piano e a destra vedevamo la riva <strong>di</strong> Pest dall'altra parte del<br />
Duna. Superammo il Ponte delle Catene e il maestoso e<strong>di</strong>ficio del Parlamento.<br />
Dopo Ponte Margherita, la riva <strong>di</strong> Pest non si vide più e si vide solamente il<br />
fitto fogliame della Margitsziget. Tirammo dritto fino a Ponte Arpàd e sul ponte<br />
prendemmo lo svincolo e arrivammo sull'isola. Lasciammo le moto in uno spiazzo e<br />
ci avviammo a pie<strong>di</strong>.<br />
La Margitsziget era un grande parco, meravigliosamente tranquillo, fitto <strong>di</strong><br />
rigogliosa vegetazione e <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> alberi ombrosi. Passeggiammo vicino alla<br />
chiesa delle Domenicane e ci sdraiammo sotto le fronde <strong>di</strong> un albero. Più tar<strong>di</strong><br />
tornammo alle motociclette e uscimmo <strong>di</strong> nuovo su Ponte Arpàd. Svoltando nella<br />
trafficata Vàci utca, arrivammo a Nyugati tèr e <strong>di</strong> lì fino all'Oktogon. Poi<br />
dovemmo fare un giro molto complicato per immetterci in Viale Andràssy.<br />
I gran<strong>di</strong> viali <strong>di</strong> Budapest, simili ai boulevardes <strong>di</strong> Parigi, erano belli da<br />
percorrere in motocicletta. Seguimmo Viale Andràssy verso Piazza degli Eroi e<br />
vedemmo la statua del principe Arpàd a cavallo e le statue dei capi delle tribù<br />
d'Ungheria farsi sempre più gran<strong>di</strong>. Quando fummo nella grande piazza aperta,<br />
vedemmo le statue erigersi davanti a noi in tutta la loro forza.<br />
- Sembra una piazza fascista, - <strong>di</strong>sse Diego.<br />
Tornammo in<strong>di</strong>etro immettendoci <strong>di</strong> nuovo in Viale Andràssy, svoltando a<br />
sinistra e arrivando su Ponte Elisabetta. Attraversammo il ponte con il sole che<br />
calava su Buda e San Gherardo in pie<strong>di</strong> sopra la cascata.<br />
- San Gherardo ha la faccia arrabbiata, non ti sembra? - <strong>di</strong>sse Diego mentre<br />
prendevamo l'aperitivo al bar dell'albergo.<br />
- E ti meravigli? Con la fine che ha fatto... - <strong>di</strong>ssi.<br />
- Che fine ha fatto?<br />
- Ve<strong>di</strong>, lui è venuto in Ungheria con le migliori intenzioni. Voleva convertire<br />
la gente. E quelli l'hanno preso, l'hanno messo in una botte piena <strong>di</strong><br />
chio<strong>di</strong> e l'hanno fatto rotolare giù da monte Gellèrt.<br />
- Dopo però l'hanno fatto santo.<br />
- Secondo me avrebbe preferito morire <strong>di</strong> vecchiaia e non esser fatto santo.<br />
- Forse hai ragione.