Pier Francesco Grasselli Strada libera - Centro di Documentazione ...
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- Già, e quin<strong>di</strong> badano <strong>di</strong> essere amichevoli, ma mantengono le <strong>di</strong>stanze.<br />
- Però questo è in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> una mentalità chiusa, - <strong>di</strong>ssi.<br />
- Solo perchè non fanno comunella con i turisti? No, mio caro. Fanno bene a<br />
<strong>di</strong>fendere la cultura francese. Ha bisogno <strong>di</strong> essere <strong>di</strong>fesa. Si guar<strong>di</strong> intorno.<br />
Con quanti autentici parigini ha avuto occasione <strong>di</strong> parlare da quando è arrivato<br />
qui?<br />
La risposta che mi uscì <strong>di</strong> bocca fu: - Solo uno. Lei.<br />
E non cre<strong>di</strong>ate che lo <strong>di</strong>cessi per compiacerlo.<br />
- Capisce cosa voglio <strong>di</strong>re? Prenda Parigi, è così piena <strong>di</strong> gente <strong>di</strong> altre<br />
razze e nazionalità che sembra scoppiare. L'hanno commercializzata così tanto<br />
che ha cambiato faccia. Che fine ha fatto la Montmartre <strong>di</strong> un tempo? Che ne è<br />
stato dei tempi in cui Van Gogh <strong>di</strong>pingeva i suoi tetti? E Pigalle? Che ne è<br />
stato della Pigalle <strong>di</strong> Maupassant? Che ne è stato della Pigalle <strong>di</strong> Manet, Degas,<br />
Renoir e Pissarrò? Glielo <strong>di</strong>co io che ne è stato. Ne hanno fatto un quartiere<br />
rosso. Vada là, vedrà solo night-clubs e sexy shops. Per non parlare della<br />
Montparnasse <strong>di</strong> Hemingway e <strong>di</strong> Fitzgerald... anche quella oramai esiste solo nel<br />
ricordo.<br />
Confesso <strong>di</strong> esser rimasto spiazzato, <strong>di</strong> fronte a quell'arringa, anche se<br />
devo ammettere che mi faceva molto piacere parlare con una persona intelligente<br />
e loquace, una volta tanto.<br />
- Ma Hemingway non era francese, era americano, - <strong>di</strong>ssi.<br />
- Sì, ma amava la Parigi dei francesi.<br />
- E adesso <strong>di</strong> chi è Parigi? - domandai.<br />
- Oh, <strong>di</strong> un sacco <strong>di</strong> gente.<br />
Sorrise, e concluse così: - Mi <strong>di</strong>a retta, i francesi fanno solo bene a <strong>di</strong>fendere<br />
la loro cultura. Sono anche troppo buoni, secondo me. Io la <strong>di</strong>fenderei<br />
con il fucile. - Poi ci salutammo. Fu molto gentile e insistette per offrirmi il<br />
caffè.<br />
E così mi incamminai nella Parigi dei nostri giorni. Volevo vedere l'Ile<br />
St-Louis, così presi Rue St-Louis en l'Ile e la percorsi fin oltre la chiesa,<br />
poi svoltai a sinistra in Quai d'Anjou e mi fermai davanti all'Hotel de Lauzun,<br />
dove visse per qualche tempo il poeta maledetto Charles Baudelaire, in un'epoca<br />
<strong>di</strong> bohème <strong>di</strong> cui ancora oggi si sente il sapore.<br />
A proposito, Baudelaire scrisse nel 1859: “La vecchia Parigi non c'è più.”<br />
E ci aveva preso. Chissà, forse intendeva proprio quello che mi aveva detto quel<br />
francese.<br />
Comunque, l'Ile de St-Louis era l'unico quartiere dove non si riscontrava<br />
questo deca<strong>di</strong>mento commerciale. La volgarità non aveva ancora toccato quella<br />
parte della città. Lì l'atmosfera era tranquilla e le strade ombreggiate. Gli<br />
e<strong>di</strong>fici erano curati e simili uno all'altro, senza gli sbalzi d'effetto voluti<br />
per stupire l'occhio pigro del turista. E poi c'erano le acque della Senna a far<br />
da confine tra l'isola e quell'altro fiume, quello dei veicoli in transito dall'una<br />
e dall'altra parte.<br />
Eh già, se mi fosse concessa un'ultima occhiata <strong>di</strong> Parigi, io vorrei vedere<br />
Notre-Dame, ma, se mi fosse concessa un'ultima passeggiata per Parigi,<br />
sceglierei l'Ile St-Louis. Al cento per cento.<br />
Non ne ero sicuro, ma avevo il sospetto che alla Closerie des Lilas mi<br />
avessero snobbato, <strong>di</strong> brutto anche. Il cameriere mi aveva squadrato da capo a<br />
pie<strong>di</strong> e aveva detto che non erano <strong>di</strong>sponibili tavoli prima <strong>di</strong> tre quarti d'ora.<br />
Eppure qualche tavolo libero c'era, lo so perchè l'avevo visto.<br />
Ai tempi <strong>di</strong> Hemingway doveva essere un posto alla mano, ora era un locale<br />
chic con i camerieri in livrea, frequentato da signori in giacca e cravatta e<br />
signore in abito da sera. Qualcosa mi <strong>di</strong>ce che è stato proprio il vecchio Hem a<br />
dargli tanto lustro.<br />
Sia come sia, scelsi un posto più alla mano. Seguii Boulevard Montparnasse<br />
fino a un onesto Hippo-Malin, dove, senza fare storie, mi servirono<br />
un'entrecote&pommes de terre à l'eau che era la fine del mondo. Presi persino il