09.06.2013 Views

Pier Francesco Grasselli Strada libera - Centro di Documentazione ...

Pier Francesco Grasselli Strada libera - Centro di Documentazione ...

Pier Francesco Grasselli Strada libera - Centro di Documentazione ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

viamente, non riuscii a raggiungere nessuno degli alberghi che mi aveva<br />

in<strong>di</strong>cato.<br />

Mi detti da fare da solo.<br />

L'hotel Central aveva il garage ma chiedeva più <strong>di</strong> trecentocinquanta<br />

Franchi per notte e, <strong>di</strong>ciamocelo, era fuori dalla mia portata. Altri due hotel<br />

più economici non avevano posto.<br />

Con il quarto mi andò bene. Alla reception ci stava una vecchia signora<br />

dall'aria affabile. Avreste detto che le piacevano gli italiani. Mi offrì una<br />

camera con bagno esterno, senza la doccia, a ottanta Franchi. Accettai, anche<br />

perchè ero esausto.<br />

Sembra incre<strong>di</strong>bile ma mi avevano stancato <strong>di</strong> più tutte quelle ricerche per<br />

trovare l'albergo, che il viaggio in moto da Cortina a Zurigo. Muoversi in una<br />

città che non conosci, in mezzo al traffico, dovendo chiedere continuamente<br />

in<strong>di</strong>cazioni ai passanti, può essere davvero stancante.<br />

E come ho detto, accettai la camera. La doccia se la poteva anche tenere.<br />

Tornai fuori a chiudere la motocicletta e poi salii a vedere la stanza. Era una<br />

bella stanza. C'era un lavan<strong>di</strong>no, e anche un televisore.<br />

Mi <strong>di</strong>e<strong>di</strong> una sommaria lavata, indossai abiti civili e in un batter d'occhio<br />

fui <strong>di</strong> nuovo alla reception. Avevo un certo appetito. Pagai quel che c'era da<br />

pagare e firmai quel che c'era da firmare. La vecchia signora <strong>di</strong>sse che negli<br />

ottanta Franchi era compresa la colazione. Ottimo.<br />

Mi incaminai per le vie <strong>di</strong> Zurigo. Non prima, però, <strong>di</strong> aver avuto il buon<br />

senso <strong>di</strong> legare la moto a un lampione con la catena che mi ero portato <strong>di</strong>etro.<br />

Avevo comperato quella catena per sentirmi più tranquillo nel caso avessi<br />

dovuto lasciare la moto in strada, perchè, come sapete, fidarsi è bene, non<br />

fidarsi è meglio.<br />

Tra l'altro, la via dell'albergo, che si chiamava "Basilea", era piena <strong>di</strong><br />

prostitute. Ce ne erano due che battevano proprio sotto il lampione a cui avevo<br />

legato la moto. - Dà fasti<strong>di</strong>o? - domandai.<br />

Lo domandai in italiano, perchè non sapevo come si <strong>di</strong>ceva "dare fasti<strong>di</strong>o"<br />

in inglese. Le prostitute non capivano la mia lingua e credevano volessi<br />

qualcos'altro. Rifiutai cortesemente e porsi loro il pacchetto <strong>di</strong> West. Ne<br />

presero una a testa. Tirai fuori l'accen<strong>di</strong>no e gliele accesi. Credo <strong>di</strong> aver<br />

fatto buona impressione. A <strong>di</strong>re la verità fui gentile anche per via della moto.<br />

Non è che avessi paura che me la graffiassero o peggio... però, se mi prendevano<br />

in simpatia, tanto meglio.<br />

Salutai e me ne andai per la mia strada. Zurigo era una città allegra e<br />

piena <strong>di</strong> movimento. Era un mercoledì, se non ricordo male, e la Niederdorf<br />

Strasse era piena <strong>di</strong> posti in cui mangiare qualcosa senza spendere troppo. Alla<br />

fine entrai in un Pub e or<strong>di</strong>nai un toast e una birra chiara. Sedetti a uno dei<br />

tavoli che davano sulla strada e nell'attesa fumai una paglia. E va beh, due<br />

paglie. Tre e non se ne parla più. Che volete che vi <strong>di</strong>ca? E' facile darci<br />

dentro col fumo quando hai come unica compagnia le sigarette.<br />

Il toast bastò a saziarmi. Non avevo molta fame, e mi ero già fatto un<br />

tramezzino in autogrill. Così, bevuta la birra, decisi <strong>di</strong> fare due passi. Attraversai<br />

il fiume e all'altezza della stazione girai a sinistra in Bahnhof<br />

Strasse. Passai davanti al Planet Hollywood. Ce n'era uno anche lì. Io ero<br />

entrato una volta in quello <strong>di</strong> Roma e avevo sputtanato un casino <strong>di</strong> sol<strong>di</strong> per<br />

vedere spezzoni <strong>di</strong> film e foto <strong>di</strong> <strong>di</strong>vi <strong>di</strong> Hollywood.<br />

Continuai a camminare, mentre un tram sferragliava sulle rotaie col suo<br />

carico <strong>di</strong> fantasmi. Tornai dall'altra parte del fiume ed entrai in un locale con<br />

l'insegna “girls-girls-girls”. Dentro c'era questo gran tocco <strong>di</strong> bionda che<br />

stava facendo lo spogliarello. Acchiappai una lista da uno dei tavoli e detti<br />

un'occhiata ai prezzi, ma erano da bancarotta. Allora, tenendo la lista in mano<br />

come se stessi per decidere cosa or<strong>di</strong>nare, me ne restai lì a guardare a scrocco.<br />

Da mandarti al manicomio, lei. Alta, slanciata, con tanto <strong>di</strong> soprabito in<br />

pelle, guanti e stivali. Camminò avanti e in<strong>di</strong>etro e si sfilò i guanti. Poi si<br />

girò <strong>di</strong> spalle e lasciò cadere a terra il soprabito. Sotto, era in mutande <strong>di</strong><br />

pizzo e reggiseno. Si piegò in avanti e offrì alla libido pubblica un culo <strong>di</strong><br />

quelli che ve<strong>di</strong> una volta nella vita. Le mutan<strong>di</strong>ne erano a <strong>di</strong>r poco succinte e<br />

lasciavano scoperta una buona quantità <strong>di</strong> pelo. Andò a sedersi su una se<strong>di</strong>a,<br />

<strong>di</strong>varicò le gambe e si levò gli stivali, prima uno, poi l'altro. Sganciò il<br />

reggicalze, se lo fece passare tra le cosce e prese a strofinarselo laggiù.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!