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Afasia: come recuperare le parole perdute? L'afasia ... - Città di Torino

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un progetto che <strong>le</strong>ga teatro e promozione della salute, ideato nel 2009 da Tpe con Aress<br />

(Assessorato alla Sanità e Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte).<br />

La Fondazione Carlo Molo, costituita dalla dottoressa Mariateresa Molo nel 1993, nasce<br />

<strong>come</strong> associazione <strong>di</strong> ricerca con l’intento <strong>di</strong> applicare la ricerca scientifica al campo della<br />

psicologia cognitiva, con il nome Ce.R.Ne., acronimo <strong>di</strong> Centro Ricerche in<br />

Neuroscienze.Viene successivamente trasformata in fondazione. La Fondazione Carlo<br />

Molo Onlus si pone qua<strong>le</strong> punto <strong>di</strong> riferimento per <strong>le</strong> persone afasiche ed offre a loro, ai<br />

loro familiari e agli operatori del settore il porta<strong>le</strong> “Isabi<strong>le</strong>” con tutti quei servizi e quel<strong>le</strong><br />

informazioni che si ritiene possano interessarli ed essere utili. Progettato e realizzato con il<br />

sostegno della Compagnia <strong>di</strong> San Paolo, il porta<strong>le</strong> è il risultato del lavoro <strong>di</strong> vari stu<strong>di</strong>osi e<br />

ricercatori (me<strong>di</strong>ci, psicologi, logope<strong>di</strong>sti e tecnici informatici).<br />

“Isabi<strong>le</strong> - spiegano i promotori della Fondazione Carlo Molo - raccoglie e amplifica<br />

l'esperienza avviata nel 2003 da Gabriella Barilari, con IF - Informazione Faci<strong>le</strong>, giorna<strong>le</strong><br />

on line a <strong>le</strong>ttura facilitata, nato allo scopo <strong>di</strong> rendere accessibi<strong>le</strong> l’informazione e<br />

contrastare la frattura comunicativa con il contesto socia<strong>le</strong>, politico e cultura<strong>le</strong>, sofferta da<br />

quel<strong>le</strong> persone che per patologia (afasia, demenza, esiti d’incidenti) o per cause sociali<br />

non possono accedere ai normali mezzi d’informazione. In tal senso inten<strong>di</strong>amo dar vita a<br />

un veicolo <strong>di</strong> informazione che colmi per la prima volta il vuoto della riabilitazione rivolta<br />

alla cosiddetta <strong>di</strong>sabilità residua (deficit <strong>di</strong> attenzione ed elaborazione menta<strong>le</strong>)”.<br />

Fa capo alla Fondazione Carlo Molo anche il Laboratorio Sperimenta<strong>le</strong> <strong>Afasia</strong> de<strong>di</strong>cato<br />

alla riabilitazione dei pazienti colpiti da ictus e afasici in fase cronica. Dopo il tra<strong>di</strong>ziona<strong>le</strong><br />

percorso <strong>di</strong> riabilitazione logope<strong>di</strong>ca e motoria i pazienti portatori <strong>di</strong> deficit cerebra<strong>le</strong><br />

acquisito si ritrovano a sperimentare un vuoto esistenzia<strong>le</strong> ed assistenzia<strong>le</strong> del qua<strong>le</strong><br />

spesso si fanno carico esclusivamente <strong>le</strong> famiglie. Il Laboratorio Sperimenta<strong>le</strong> <strong>Afasia</strong> è<br />

stato creato per colmare questo vuoto, nell’ottica che molto si possa fare in fase cronica<br />

sul versante della comunicazione e dell’aggregazione per permettere a queste persone,<br />

capaci <strong>di</strong> pensare, <strong>di</strong> non sentirsi soli, né prigionieri <strong>di</strong> una patologia senza voce.<br />

lastampa.it – 01 febbraio 2011

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