10.06.2013 Views

Afasia: come recuperare le parole perdute? L'afasia ... - Città di Torino

Afasia: come recuperare le parole perdute? L'afasia ... - Città di Torino

Afasia: come recuperare le parole perdute? L'afasia ... - Città di Torino

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Modena: fattoria e osteria gestite da un gruppo <strong>di</strong> ragazzi <strong>di</strong>sabili<br />

“Non vogliamo fare lavori per finta”. “Vogliamo fare i lavori che ci piacciono e che<br />

sappiamo fare”. “Vogliamo stare insieme per aiutarci”. “Non vogliamo essere trattati <strong>come</strong><br />

bambocci”. In queste paro<strong>le</strong> <strong>di</strong> Nicola, Gregorio, Simona, Christian e altri ragazzi che<br />

hanno con<strong>di</strong>viso l’esperienza educativa e terapeutica del Centro <strong>di</strong> terapia integrata per<br />

l’infanzia “La Lucciola” c’è tutta l’insod<strong>di</strong>sfazione dei giovani che si trovano al<strong>le</strong> prese con<br />

<strong>le</strong> prob<strong>le</strong>matiche del mondo del lavoro. E che, a causa <strong>di</strong> <strong>di</strong>sabilità <strong>di</strong> vario tipo (che vanno<br />

dalla Sindrome <strong>di</strong> Down alla psicosi alla paralisi cerebra<strong>le</strong>), si sono ritrovati a fare lavori al<br />

<strong>di</strong> sopra del<strong>le</strong> loro possibilità o troppo al <strong>di</strong> sotto (lavori per finta). È dalla loro voglia <strong>di</strong><br />

poter fare un lavoro vero in un clima umano che nasce la Cooperativa La lanterna <strong>di</strong><br />

Diogene. “Ho avuto la fortuna <strong>di</strong> crescere con questi ragazzi – racconta Giovanni Cuocci,<br />

oste – e ho visto la loro insod<strong>di</strong>sfazione quando hanno dovuto affrontare l’ingresso nel<br />

mondo del lavoro”.<br />

Nasce così la cooperativa socia<strong>le</strong> La Lanterna <strong>di</strong> Diogene che gestisce una fattoria a<br />

Solara <strong>di</strong> Bomporto e un’osteria. “Abbiamo dato vita al<strong>le</strong> cose che ci piaceva fare –<br />

racconta Cuocci – in un ambiente sano”. I ragazzi coltivano la terra, al<strong>le</strong>vano gli animali e<br />

lavorano nell’osteria, aiutando i cuochi o servendo ai tavoli. Un modo per guadagnare<br />

denaro e sod<strong>di</strong>sfazioni in un ambiente in un cui ognuno può crescere lavorando e,<br />

continua Cuocci, “per fare ciò che sappiamo fare”. Alla Lanterna <strong>di</strong> Diogene ognuno<br />

partecipa al progetto svolgendo il lavoro che è capace <strong>di</strong> fare, con l’ausilio <strong>di</strong> tecnici<br />

esperti: così c’è chi segue <strong>le</strong> galline, chi aiuta in cucina, chi coltiva l’orto e chi cura il<br />

frutteto. Attività che i ragazzi hanno imparato a svolgere alla Lucciola dove gli spazi <strong>di</strong><br />

terapia, lavoro e stu<strong>di</strong>o coincidono con gli spazi <strong>di</strong> vita. È stato così che i ragazzi hanno<br />

scoperto che per mangiare bene occorre usare ingre<strong>di</strong>enti genuini. Per questo alla fattoria<br />

si segue la filosofia <strong>di</strong> Slow Food, “buono, pulito, giusto” e si coltiva la terra e si al<strong>le</strong>vano gli<br />

animali con pratiche biologiche.<br />

Una spinta decisiva al progetto è stata data dall’intervento della Fondazione Cassa <strong>di</strong><br />

Risparmio <strong>di</strong> Modena che ha stanziato un contributo per la ristrutturazione della casa.<br />

Quello della Lanterna <strong>di</strong> Diogene è un progetto che sta molto a cuore alla Fondazione<br />

perché, <strong>come</strong> ha sottolineato in occasione dell’inaugurazione il vicepresidente Massimo<br />

Giusti, “condensa in un’unica attività <strong>le</strong> finalità principali che ci siamo assunti in ambito<br />

socia<strong>le</strong>: migliorare <strong>le</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita del<strong>le</strong> persone più deboli, favorire la loro<br />

integrazione socia<strong>le</strong>, sviluppare un’autonomia persona<strong>le</strong> attraverso attività <strong>di</strong> formazione e<br />

<strong>di</strong> inserimento nel mondo del lavoro, promuovere occasioni <strong>di</strong> aggregazione e al<strong>le</strong>ggerire il<br />

carico del<strong>le</strong> famiglie nel mantenimento <strong>di</strong> persone svantaggiate”.<br />

Il prossimo 28 febbraio Giovanni Cuocci e alcuni ragazzi saranno a Bologna da Eataly<br />

dove cucineranno una cena inverna<strong>le</strong> accompagnata dai vini <strong>di</strong> loro produzione.<br />

“Organizziamo cene ogni lunedì – racconta Paolo Bongiovanni, responsabi<strong>le</strong> del punto<br />

ven<strong>di</strong>ta – e abbiamo scelto <strong>di</strong> alternare gran<strong>di</strong> chef a cene che curano <strong>di</strong> più l’aspetto<br />

socia<strong>le</strong>”. I ragazzi della cooperativa e Giovanni Cuocci aiuteranno in cucina e serviranno in<br />

tavola, “affiancando il nostro staff – conclude – o noi affiancheremo loro”.<br />

redattoresocia<strong>le</strong>.it – 23 febbraio 2011

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!