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Edizione del 02/06/2013 - Corriere

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CORRI R<br />

Domenica 2 giugno <strong>2013</strong> GOCCE DI MEMORIA<br />

La festa <strong>del</strong> grano San Rocco e i tranesi<br />

La chiesa innevata San Rocco Dopo il terremoto<br />

ricavato da un volantino, stampato<br />

dalla tipografia Riccio e gentilmente<br />

messo a mia disposizione<br />

dall’amico professore Emilio<br />

Chianca, appassionato stimatore<br />

e raccoglitore <strong>del</strong>le patrie memorie.<br />

Tale documento, datato “giugno<br />

1930-VIII”, era stato predisposto,<br />

fatto stampare e diffuso dal sacerdote<br />

Nicola Scarpellino, che si<br />

definiva Rettore <strong>del</strong> santuario.<br />

Esso aveva la seguente intestazione<br />

“Santuario di Maria SS. <strong>del</strong><br />

Monte Carmelo- Terz’Ordine Carmelitano<br />

Teresiano- Cong. <strong>del</strong><br />

Santo Abitino- Circolo- Colonia<br />

Agicola Domenicale <strong>del</strong>la Giov.<br />

Cattolica Femminile- Asilo infantile<br />

Carmelitano- Ariano di Puglia<br />

(Avellino)”.<br />

Con esso il rettore invitava i destinatari<br />

a recarsi in santuario per<br />

onorare la Madonna e per partecipare<br />

alla “Rinomata fiera annuale<br />

14- 15- 16-17-18 luglio”,<br />

avvertendo, altresì, “Mercato il<br />

mercoledì di ogni settimana Rione<br />

Carmine”. Intanto precisava<br />

che la fiera si teneva “in Rione<br />

Carmine, S. Rocco, Cappuccini,<br />

Paradiso, Contrappone, largo S.<br />

Antonio con comodità di acqua<br />

abbondante e di tutto il necessario”,<br />

che non si pagava “la tassa<br />

di suolo”, sospesa dal Podestà<br />

nei giorni di fiera, né si pagava la<br />

tassa sul bestiame.<br />

Altro avviso riguardava il seguente<br />

invito “Per onorare Maria<br />

SS. <strong>del</strong> Monte Carmelo, il giorno<br />

16 luglio riguardiamolo come festa<br />

di precetto”. Poi annunciava<br />

che il 2 febbraio di ogni anno veniva<br />

celebrata la festa <strong>del</strong>l’offerta<br />

<strong>del</strong>l’olio per le lampade votive,<br />

aggiungendo “con premi”.<br />

Degno di menzione era l’avviso<br />

per i forestieri secondo cui sarebbe<br />

stato concesso il “Ribasso<br />

Ferroviario sui biglietti di andata<br />

e ritorno, distribuiti dal 12 al<br />

18 luglio, validi pel ritorno fino a<br />

tutto il successivo giorno 20 <strong>del</strong>lo<br />

stesso mese ”.<br />

Si trattava di una promozione turistica<br />

simile a quelle molto dif-<br />

fuse nei tempi odierni.<br />

Veniva fatta un’ultima raccomandazione<br />

ai fe<strong>del</strong>i di fare “l’offerta<br />

dei ceri al Santuario”.<br />

Il volantino si avvaleva di due<br />

facciate, sicchè a tergo di quella<br />

principale seguiva il programma<br />

dettagliato che annunciava<br />

“Grandiosa Festa Tutta Religiosa”.<br />

La festività sarebbe stata preceduta<br />

“da un solenne novenario”,<br />

seguito nella notte tra il 15 e 16<br />

luglio dalla veglia Santa, partendo<br />

dalle ore 21 <strong>del</strong> 15 per cantare<br />

“i solenni vespri”, mentre a partire<br />

dalla mezzanotte e fino alle<br />

ore 13, 30 <strong>del</strong> giorno 16 sarebbero<br />

state celebrate le Sante Messe,<br />

con la partecipazione <strong>del</strong>la Scola<br />

Cantorum Carmelitana.<br />

Il programma prevedeva alle ore<br />

9 la celebrazione <strong>del</strong> “Basso Pontificale”<br />

da parte <strong>del</strong> vescovo<br />

Giuseppe Lojacono, che subito<br />

dopo avrebbe amministrato “il<br />

Sacramento <strong>del</strong>la Cresima negli<br />

ampi locali <strong>del</strong>l’Asilo Infantile”.<br />

Poi, a coronamento <strong>del</strong>la sua presenza,<br />

il vescovo avrebbe sorteggiato<br />

“tre maritaggi in favore di<br />

tre oneste e povere contadine” e<br />

questa non era l’unica iniziativa<br />

caritatevole perché sarebbe stata<br />

seguita da un’altra cerimonia<br />

prevista per il 10 Agosto.<br />

Si trattava di celebrare “l’annuale<br />

festa <strong>del</strong> grano” con la consegna<br />

di “numerosi e svariati premi”,<br />

festa definita “tutta speciale<br />

<strong>del</strong> Massaro e <strong>del</strong> Contadino”.<br />

Il cerimoniale prevedeva che alle<br />

ore 12 di questo giorno il vesco-<br />

vo sarebbe sceso “con la massima<br />

pompa al Santuario, scortato<br />

da numerosi massari e contadini,<br />

per benedire il grano offerto al<br />

Santuario di Maria SS. <strong>del</strong> Monte<br />

Carmelo” e, subito dopo,<br />

avrebbe inaugurato “l’Asilo infantile<br />

e la Colonia agricola domenicale<br />

<strong>del</strong>la Gioventù Cattolica<br />

Femminile Carmelitana”.<br />

Le offerte “in denaro, grano,<br />

granturco ecc.” avrebbero avuto<br />

un preciso utilizzo.<br />

Dopo avere dedotto le spese<br />

“strettamente necessarie per la<br />

festa <strong>del</strong> 16 luglio e 10 agosto, le<br />

restanti somme sarebbero state<br />

“devolute al saldo in tutto o in<br />

parte dei debiti non ancora estinti<br />

ed ai restauri <strong>del</strong> Santuario”.<br />

Ovviamente si raccomandava “a<br />

tutti di essere larghi nelle offerte”<br />

e si pregava di “voler offrire pure<br />

oggetti preziosi fuori uso, come<br />

oro, argento, nichelio ecc.,<br />

mentre le offerte in denaro potevano<br />

essere spedite “a mezzo<br />

Conto Corrente postale N.<br />

612850”.<br />

Ai donatori veniva assicurato “La<br />

Celeste Regina concederà a tutti<br />

i suoi devoti grazie e benedizioni”<br />

ed al pellegrino in visita al<br />

Santuario veniva promesso di<br />

trovare “da dormire gratuitamente,<br />

alla militare, in appositi locali<br />

con tutte le possibili comodità<br />

di provvedersi personalmente alla<br />

propria refezione; le vetture<br />

avranno paglia e fieno; gli autoveicoli<br />

benzina ed olio”.<br />

Come si nota si trattava di una<br />

moderna e perfetta organizzazio-<br />

ne di un evento religioso che vedeva<br />

da tempi remoti la partecipazione<br />

di un folto stuolo di fe<strong>del</strong>i<br />

provenienti dai paesi <strong>del</strong> circondario<br />

per onorare la Madre<br />

Celeste.<br />

Il Rettore Scarpellino a chiusura<br />

<strong>del</strong> suo foglio-invito non mancò<br />

di fare la seguente ultima raccomandazione<br />

“In questo Santuario<br />

le donne devono stare col capo<br />

coperto e modestamente vestite.<br />

Saranno espulse quelle donne<br />

che non osserveranno scrupolosamente<br />

la legge”.<br />

Certamente la chiesa fu utilizzata<br />

fino al 1930 allorquando fu<br />

colpita e gravemente danneggiata<br />

dal sisma avvenuto all’una e<br />

mezza <strong>del</strong>la notte <strong>del</strong> 23 luglio.<br />

Venne immortalata in una foto<br />

pubblicata da Giovanni Battista<br />

Alfano, che scrisse sugli effetti<br />

<strong>del</strong> sisma.<br />

Nell’immagine si notano le macerie<br />

cadute dal tetto <strong>del</strong>la chiesa,<br />

mentre l’orologio posto sulla<br />

facciata segnava l’ora <strong>del</strong> deva-<br />

Il 13 settembre 1669 la chiesa fu visitata dal vescovo<br />

Emanuele Brancaccio, il quale rilevò che la chiesa di Santa<br />

Maria di Monte Carmelo si trovava sotto il convento<br />

di San Domenico, era nelle cure <strong>del</strong> canonico Antonio<br />

Tancredi ed era fornita di tutte le suppellettili necessarie<br />

stante movimento tellurico.<br />

Dopo il disastro si provvide alla<br />

ricostruzione, ma altre sofferenze<br />

doveva patire l’intera città a<br />

seguito <strong>del</strong>l’entrata in guerra <strong>del</strong>la<br />

nazione sotto la guida di Mussolini.<br />

Le strade <strong>del</strong>la nostra<br />

Ariano furono attraversate dalle<br />

truppe tedesche in ritirata e da<br />

quelle alleate (inglesi ed americane)<br />

in avanzata, mentre dall’alto<br />

gli aerei bombardavano il nostro<br />

territorio.<br />

Finita la guerra si contarono i<br />

morti sui vari fronti ed in Ariano;<br />

poi la ripresa con la sofferenza<br />

dei numerosi militari rientranti<br />

dalla prigionia o le solenni cerimonie<br />

in onore di sventurati caduti<br />

ed ora portati a spalla in una<br />

spoglia bara.<br />

Il parroco <strong>del</strong>la Chiesa di San Nicola<br />

in San Domenico canonico<br />

de Leo a tal proposito appuntò<br />

sotto la data <strong>del</strong> 1945 “Quet’anno<br />

ha segnato la fine <strong>del</strong>la guerra,<br />

ma non l’avvento <strong>del</strong>la sospirata<br />

pace nel modo. Il 16 Luglio<br />

uscì in solenne processione l’Immagine<br />

di Maria Santissima <strong>del</strong><br />

Carmine. Furono invitati tutti i<br />

reduci. L’invito fu fatto dal Parroco<br />

personalmente. Largo fu l’intervento<br />

e molti si accostarono<br />

alla Sacra Mensa. Finita la processione,<br />

il Parroco dall’alto di<br />

un balcone, davanti alla Chiesa<br />

<strong>del</strong> Carmine, presenti migliaia di<br />

persone, rivolse ai reduci un caldo<br />

saluto, una esortazione e tracciò<br />

loro un breve programma di<br />

vita cristiana”.<br />

E sotto la stessa data leggiamo<br />

che nella detta chiesa si tenevano<br />

le lezioni <strong>del</strong>la istituita “scuola<br />

di religione”, perché “centrale<br />

e più comoda ed opportuna per<br />

la frequenza”.<br />

Le preghiere in onore<br />

<strong>del</strong>la Madonna<br />

e congregazione<br />

Il 16 Luglio 1927 il vescovo di<br />

Ariano Giuseppe Lojacono, con<br />

decreto <strong>del</strong> Capitolo Vaticano <strong>del</strong><br />

21 Febbraio 1926, incoronò la<br />

statua <strong>del</strong>la Madonna.<br />

In tale occasione dispose la concessione<br />

di 50 giorni d’Indulgenza<br />

a tutti i fe<strong>del</strong>i che “devotamente”<br />

avessero recitato la seguente<br />

preghiera:<br />

“O Maria, Madre nostra Dolcissima,<br />

Voi che venerata in questo<br />

Santuario, col titolo glorioso <strong>del</strong><br />

Monte Carmelo, di tante grazie<br />

avete arricchiti i padri nostri per<br />

tanti secoli; continuate a mostrarvi<br />

benigna anche alle nostre preghiere;<br />

e degnatevi di gradire gli<br />

omaggi che vi offriamo.<br />

25<br />

Il simbolico titolo di Regina <strong>del</strong><br />

Monte Carmelo ci ricorda tutte le<br />

antiche profezie che vi annunziarono<br />

al mondo madre gloriosissima<br />

<strong>del</strong> nostro Redentore Gesù; ci<br />

ricorda i magnifici privilegi dei<br />

quali Egli vi volle adornata, e la<br />

bontà vostra veramente materna<br />

per tutta quanta l’umanità.<br />

Queste divine prerogative di potenza<br />

e di bontà noi abbiamo voluto<br />

affermare con l’aurea Corona<br />

che vi abbiamo messo sul Capo,<br />

piccolo segno <strong>del</strong>l’affetto e<br />

<strong>del</strong>la gratitudine che vi professiamo.<br />

Deh! O Maria SS. Del Monte Carmelo,<br />

siate per noi veramente<br />

Madre e Regina: Madre, compatendo<br />

le nostre miserie; Regina,<br />

soccorrendoci col vostro potere.<br />

Noi a voi affidiamo con grande<br />

fiducia tutti i nostri bisogni spirituali<br />

e temporali.<br />

Otteneteci dal buon Gesù, che<br />

stringete Bambino nelle braccia,<br />

la sanità <strong>del</strong> corpo, la tranquillità<br />

negli anni <strong>del</strong>la nostra vita, e tutte<br />

le grazie più urgenti.<br />

Ma con speciale impegno supplicate<br />

il divin vostro Figliuolo che<br />

ci conceda il perdono e l’emenda<br />

dei nostri peccati, la perseveranza<br />

nel bene, una santa morte ed<br />

il premio eterno in Paradiso. Così<br />

sia”.<br />

Qualche anno dopo il vescovo<br />

Pasquale Venezia ritenne opportuno<br />

appartare alcune rettifiche a<br />

questa preghiera, concedendo<br />

100 giorni di indulgenza.<br />

Volle eliminare la seconda strofa,<br />

che iniziava con “Il simbolico titolo<br />

di Regina….” e la terza che<br />

recitava “Queste divine prerogative…”.<br />

Poi alla quarta strofa dopo le parole<br />

“ Otteneteci dal Buon Gesù,<br />

che stringete Bambino nelle<br />

braccia.. ” fece seguire soltanto<br />

le parole “il trionfo <strong>del</strong>la Chiesa<br />

e la pace nel mondo”.<br />

Devo chiudere con un doveroso<br />

ringraziamento a mio fratello Gerardo<br />

che per ogni articolo da me<br />

pubblicato mi ha messo a disposizione<br />

le belle foto.

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