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Edizione del 02/06/2013 - Corriere

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CORRI R<br />

Domenica 2 giugno <strong>2013</strong><br />

«La ditta non si è presentata e riferisci<br />

che se non si fa viva non lavorerete più,<br />

domani vai alla ditta dove lavori e riferisci<br />

che debbono farsi trovare in quel bar<br />

che sanno». Sul cantiere <strong>del</strong> Palazzo Ducale<br />

di Bracigliano è questa la minaccia<br />

che arriva da parte <strong>del</strong> gruppo composto<br />

dai fratelli Fiore e Salvatore Graziano<br />

e da Ferdinando Damato, indagati dalla<br />

Dda di Salerno nell'ambito <strong>del</strong>l'operazione<br />

Annibale. Quella che ha sgominato<br />

il cartello creatosi dopo la fine <strong>del</strong><br />

clan Graziano, senza però dimenticare e<br />

soprattutto affrontare anche le vicende<br />

legate all'egemonia dei Graziano fino al<br />

2008.<br />

La vicenda contestata ad Arturo Graziano<br />

e i figli. E secondo le accuse <strong>del</strong>la Dda<br />

di Salerno, quelle contenute anche<br />

nel le indagini di Napoli, qualche giorno<br />

dopo il gruppo sarebbe tornato alla carica.<br />

inerente i lavori di recupero-ristrutturazione<br />

e riqualificazione ambientale<br />

di Palazzo De Simone sito nel<br />

comune di Bracigliano, trae origine dalle<br />

dichiarazioni rese dal boss collaboratore<br />

di giustizia Felice Graziano, a partire<br />

dal maggio 2008.<br />

L'INTERROGATORIO<br />

Quello reso davanti al pm <strong>del</strong>la Dda di<br />

Napoli Maria Antonietta Troncone, all'epoca<br />

titolare <strong>del</strong>le indagini sulla criminalità<br />

organizzata in provincia di Avellino.<br />

Quando il magistrato gli chiede<br />

di parlare <strong>del</strong> Palazzo Ducale di Bracigliano,<br />

il collaboratore di giustizia chiarisce:<br />

«Allora, per quello che ha interessato<br />

a me Dottoressa il primo lotto, sarebbe<br />

quando ha iniziato i lavori, quelli<br />

andavano a lotti, il primo lotto…Allora,<br />

questo è un Palazzo che sta al centro di<br />

Bracigliano. Questa persona veniva a ca-<br />

sa mia, si chiama Alfonso arriviamo ad<br />

Alfonso….Allora, una volta che è uscito<br />

questo lavoro io avevo già sulle carta..avevo<br />

tutto, diciamo l'importo, la ditta eccetera<br />

eccetera…Ci stava un mio» Chi le<br />

aveva dato le notizie, gli chiede il magistrato<br />

antimafia. «Sempre le stesse persone<br />

che vi ho fatto riferimento prima,<br />

O me li dava Sabatino o Antonio o Fulvio<br />

o Ciccio…sempre questi qua». Insomma,<br />

l'ex boss aveva un gruppo di<br />

quattro persone, tra cui un impiegato <strong>del</strong>l'Ut<br />

di Bracigliano, che gli passavano tutte<br />

le notizie sugli appalti. E' l'anno 2005,<br />

nel comune salernitano ci sono ancora i<br />

fondi <strong>del</strong> post frana che giungono a distanza<br />

di quasi dieci anni dall'evento alluvionale.<br />

Appetiti importanti per la camorra.<br />

Felicione è il ras assoluto <strong>del</strong>la<br />

zona. E così decide sia appalti che soggetti<br />

a cui dovranno andare. Accade anche<br />

per uno dei lotti <strong>del</strong> Palazzo Ducale<br />

o De Simone.<br />

L'ALLEANZA CON I SARNO<br />

CRONACA 6<br />

Il raid <strong>del</strong> clan Graziano nei cantieri<br />

«Da lunedì voi non lavorate più...»<br />

Indagati i vertici <strong>del</strong> clan quindicese nell’operazione Annibale. L’ex boss racconta il patto con il clan Sarno<br />

Felice Graziano vanta, in quasi tutti i suoi<br />

interrogatori, un'alleanza solida con il<br />

clan Sarno di Ponticelli. In particolare<br />

con Luciano Sarno, uno dei fratelli di Ciro,<br />

o sindaco. Già in passato aveva fatto<br />

riferimento allo scambio di armi e auto<br />

blindate con la famiglia camorristica napoletana,<br />

ora, proprio per l'appalto al<br />

centro di Bracigliano, spunta quella con<br />

l'imprenditore e cognato dei Sarno, Salvatore<br />

Abate. «Allora-continua Felice Graziano-<br />

quando io avevo tutti gli incartamenti<br />

mi sono recato a Ponticelli dal cognato<br />

dei Sarno, si chiama Salvatore Abate<br />

e gli ho dato tutte le notizie e lui ha<br />

detto: «Mò mi reco io dalla ditta appaltatrice»<br />

che doveva lasciare il lavoro». E<br />

chi era la ditta appaltatrice? Un'impresa<br />

di Afragola o Casoria, racconta il collaboratore<br />

di giustizia all'Antimafia. Abate<br />

inizia a lavorare. E racconta sempre il<br />

collaboratore di giustizia: «Lui ha iniziato<br />

questo lavoro e ha detto: "Felice, mò<br />

a chi dobbiamo mettere a lavorare qui? Io<br />

non posso spostare diciamo tutti gli operai,<br />

perché se no finiamo che qua non<br />

ci usciamo perché..». Ma perché ricorrere<br />

ai Sarno? Perché consentire ad un altro<br />

gruppo criminale di sbarcare in un<br />

territorio in cui Graziano, fino a quel momento<br />

non aveva avuto contrasti o avversari?<br />

«Allora- spiega sempre il collaboratore<br />

di giustizia- sono andato dai<br />

Sarno per questo motivo, perché dato<br />

che la zona di Bracigliano era una zona<br />

troppo…che aveva sempre diciamo la<br />

legge addosso, chiamai una ditta diciamo<br />

di Napoli come prima volta che là<br />

non è mai comparsa, sotto questo aspetto<br />

qua, per non fare stare diciamo le<br />

stesse persone, avete capito?». Dovevano<br />

uscire altri lavori, ovvero dovevano<br />

essere banditi altri appalti, così Felicione<br />

aveva pensato bene di far sbarcare<br />

quella ditta, e dopo un summit in un noto<br />

ristorante <strong>del</strong>la zona nord di Napoli, il<br />

patto su come dividersi i lavori era sancito.<br />

Una riunione in cui, come racconta<br />

lo stesso collaboratore di giustizia: «Si<br />

è deciso come si devono svolgere i lavori<br />

quando dovevano iniziare, come si dovevano<br />

fare». E non poteva mancare il<br />

sistema dei subappalti . Il racconto <strong>del</strong><br />

summit a cui partecipa anche il dipendente<br />

<strong>del</strong> comune di Bracigliano, è abbastanza<br />

articolato. «Nel momento in cui<br />

avevo il biglietto per iniziare a programmare<br />

tutto il tipo di lavoro abbiamo fatto<br />

una riunione in un ristorante che si<br />

chiama il Pino, a Cercola. Con Salvatore<br />

Abate, con …..quello che lavora sul Comune,<br />

io lo chiamo ingegnere, ma non<br />

è ingegnere, sarebbe il fratello di ….glielo<br />

presentai e dissi, quando avete qualcosa<br />

da vedere sul Comune andate da<br />

questa persona». Un partecipazione sen-<br />

za alcun compenso, quella per l'impiegato<br />

<strong>del</strong>l'Ut di Bracigliano, che secondo<br />

il collaboratore di giustizia «è come se<br />

verso di me si fosse sdebitato perché<br />

quando fecero estorsione al fratello, venne<br />

a casa mia e gli riferii che non ero stato<br />

io». Senza fare i conti con una variabile,<br />

quella di una lotta intestina allo stesso<br />

clan Graziano. Arturo Graziano e i figli,<br />

Fiore e Salvatore, decidono di sbarcare<br />

nella zona, con l'appoggio di Ferdinando<br />

Damato. E per Felicione iniziano<br />

i problemi.<br />

LO SCONTRO NEL CLAN GRAZIANO<br />

«Sono venuti i tuoi cugini che vogliono i<br />

soldi». Due mesi dopo il patto con i Sarno,<br />

almeno secondo quanto racconta Felice<br />

Graziano all'Antimafia, è questo il<br />

tenore di una chiamata intercorsa con il<br />

cognato dei boss di Ponticelli. Perché<br />

questo? La vicenda è emersa anche nel<br />

processo al clan Graziano celebrato ad<br />

Avellino qualche anno fa. E a spiegarlo<br />

alla pm Troncone è sempre Felice Graziano:<br />

«Ma loro mi volevano fare il dispetto<br />

a me, allora non avete capito dottore.<br />

Loro facendo quell'entrata sul cantiere<br />

volevano fare il dispetto a me non<br />

per i soldi…Per fargli dire…perché nelle<br />

intercettazioni ci sta quando mia madre<br />

va a Busagro e dice vicino a Fiore e Salvatore:<br />

se sei capace di pigliarti i soldi<br />

vai a prenderteli. Perciò vengono là. Questo<br />

sta nelle intercettazioni.

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