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Gaetano Greco - Dipartimento di Storia

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G. GRECO, Lezioni <strong>di</strong> <strong>Storia</strong> della Chiesa. 2<br />

3. Erasmo e l’evangelismo cristiano<br />

Umanesimo e cultura pagana. Una risposta alla crisi religiosa del Rinascimento poteva<br />

venire anche dalla grande cultura umanistica europea, ben rappresentata dall’italiano Lorenzo<br />

Valla, che grazie all’analisi filologica aveva <strong>di</strong>mostrato la falsità della cosiddetta “Donazione<br />

<strong>di</strong> Costantino”. Ma in essa - a parte il comune amore per la filologia, le lingue antiche e la<br />

lettura dei testi classici nelle versioni originali - vi erano due in<strong>di</strong>rizzi almeno parzialmente<br />

<strong>di</strong>vergenti. Nell'umanesimo italiano, grazie al riemergere della memoria storica della civiltà<br />

romana si avvertiva il forte richiamo del paganesimo classico, con tutto il suo sistema <strong>di</strong><br />

valori: dall'edonismo sensuale nella letteratura e nelle arti figurative alla concezione eticopolitica<br />

della religione, intesa come culto della patria romana e come celebrazione del potere<br />

politico. Il frutto più maturo <strong>di</strong> questa riflessione si può trovare nella concezione del<br />

Machiavelli, sulla quale ci siamo soffermati nel capitolo precedente: nelle opere del pensatore<br />

fiorentino la religione veniva vista solo in relazione con gli interessi dello stato e le veniva<br />

attribuita la funzione <strong>di</strong> rendere più sal<strong>di</strong> i legami ideologici fra il sovrano ed i suoi sud<strong>di</strong>ti.<br />

Sebbene sia stata condannata a livello teorico per tutta l'età moderna, questa immagine ha <strong>di</strong><br />

fatto ispirato l'operato <strong>di</strong> sovrani appartenenti a tutti gli schieramenti confessionali (da<br />

Cosimo I de' Me<strong>di</strong>ci in Toscana ad Elisabetta I Tudor in Inghilterra).<br />

Erasmo e l’umanesimo cristiano. L’altro in<strong>di</strong>rizzo umanistico ebbe il suo esponente più<br />

famoso in Geert Geertsz, più noto con il nome <strong>di</strong> Desiderio Erasmo da Rotterdam (1466-<br />

1536). Monaco agostiniano e figlio naturale <strong>di</strong> un canonico, Erasmo in<strong>di</strong>rizzò al pubblico dei<br />

lettori umanisti molte opere nei più <strong>di</strong>versi generi, che per il loro elegante stile latino e<br />

l’immensa dottrina, vivacità e ironia dei contenuti ebbero una grande <strong>di</strong>ffusione e procurarono<br />

all’autore una reputazione europea. Ricor<strong>di</strong>amo gli Adagia (una raccolta, pubblicata nel 1508<br />

dall’e<strong>di</strong>tore veneziano Aldo Manuzio, <strong>di</strong> proverbi e detti classici commentati), l’Enchyri<strong>di</strong>on<br />

Militis christiani (un manuale per la formazione del cristiano), l’Elogio della pazzia (del<br />

1509: una satira della degenerazione dei costumi ecclesiastici e della speculazione teologica<br />

scolastica, nonché una profonda indagine sulla natura dell’uomo), i Colloquia (del 1518:<br />

vivaci <strong>di</strong>aloghi su temi <strong>di</strong> attualità), l’Institutio Principis Christiani (de<strong>di</strong>cata all’imperatore<br />

Carlo V), l’Esortazione al lettore pio (del 1516: sul primato della Santa scrittura per la<br />

conoscenza <strong>di</strong> Dio) il De libero arbitrio (del 1524, in polemica con Lutero), e le e<strong>di</strong>zioni<br />

critiche del Nuovo Testamento (del 1516) e <strong>di</strong> testi <strong>di</strong> umanisti come Lorenzo Valla. Nella sua<br />

produzione Erasmo seppe unire l'amore per la filologia con la religiosità della “devotio<br />

moderna”, tipica della sua patria: il collante fra questi due aspetti fondamentali del suo<br />

pensiero fu una capacità <strong>di</strong> osservare la realtà alla luce <strong>di</strong> una critica sottile e vigile, ma non<br />

pessimistica.<br />

Allorché le tensioni sulla riforma della Chiesa <strong>di</strong>vennero più laceranti, il grande umanista<br />

olandese fece parte della ridotta schiera <strong>di</strong> coloro che non vollero compiere una scelta netta e<br />

decisa nella contesa fra il papato e Lutero, perché non poteva e non voleva rinunciare all'unità<br />

fra i cristiani: per lui le questioni schiettamente teologiche (<strong>di</strong>battute da quelli che definiva<br />

“teologastri”) erano <strong>di</strong> importanza secondaria, da lasciare comunque alla libera ricerca<br />

intellettuale dei dotti, però senza coinvolgere i semplici e senza causare o motivare lotte<br />

sanguinose fra i credenti. Era questa la sostanza dell'«irenismo» (dal greco «eirene», pace) <strong>di</strong><br />

Erasmo: il primato della pace e della concor<strong>di</strong>a sull'esasperazione delle controversie religiose.<br />

Questo <strong>di</strong>sinteresse per le speculazioni troppo sottili sui problemi della natura <strong>di</strong>vina o sulle<br />

conseguenze del peccato originale sulla natura umana (Erasmo fu sempre un sostenitore del<br />

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