Gaetano Greco - Dipartimento di Storia
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G. GRECO, Lezioni <strong>di</strong> <strong>Storia</strong> della Chiesa. 2<br />
13. Movimenti e fermenti nella Chiesa cattolica dopo il Concilio <strong>di</strong> Trento<br />
Il problema della giustificazione. L’ambigua definizione del Concilio <strong>di</strong> Trento sulla<br />
giustificazione:<br />
a. da una parte, esiste il «libero arbitrio»<br />
b. dall’altra parte, ai fini della salvezza è necessaria la grazia <strong>di</strong> Dio<br />
A sua volta, la tra<strong>di</strong>zione agostiniana nei confronti della grazia può essere sintetizzata in<br />
due punti:<br />
a. Dio concede la grazia soltanto a chi vuole lui<br />
b. la grazia è efficace: impadronendosi della volontà, la costringe a fare il bene<br />
Su questa linea, Michel de Bay detto Baius (1513-1583), teologo <strong>di</strong> Lovanio ed<br />
agostiniano rigoroso, sostenne che a causa del peccato originale gli uomini, senza l’intervento<br />
<strong>di</strong> Dio, non possono che fare il male.<br />
Il molinismo. Il teologo gesuita spagnolo Luis Molina (1535-1600), nella sua opera De<br />
concor<strong>di</strong>a liberi arbitrii cum <strong>di</strong>vinae gratiae donis (Lisbona 1588) si oppose a questa dottrina<br />
e sostenne che<br />
a. il peccato originale ha privato l’uomo solo dei suoi beni soprannaturali, senza mo<strong>di</strong>ficare<br />
la natura dell’uomo<br />
b. la grazia sufficiente restituisce all’uomo i beni soprannaturali, perché gli porta il<br />
concorso <strong>di</strong>vino necessario per operare il bene<br />
c. quin<strong>di</strong>, questa grazia sufficiente è destinata per sua natura ad essere grazia efficace (o<br />
attuale)<br />
d. quando la grazia sufficiente non <strong>di</strong>venta grazia efficace, ciò avviene perché l’uomo non<br />
sempre l’accetta e la può rifiutare<br />
e. la teoria della predestinazione si basa sulla previsione dei meriti: Dio, che non<br />
costringe l’uomo al bene o al male, nella sua onniscienza conosce preventivamente l’uso che<br />
ciascun uomo farà della sua grazia, ma non interviene per mo<strong>di</strong>ficare le scelte dell’uomo in un<br />
senso o nell'altro.<br />
f. si fonda così una morale dell’uomo onesto.<br />
Contro questa dottrina, che prese il nome <strong>di</strong> molinismo, si scatenarono furibon<strong>di</strong> attacchi,<br />
anche da parte della gerarchia ecclesiastica più alta (per es., papa Clemente VIII, che stava per<br />
condannarla prima <strong>di</strong> morire, e papa Paolo V), ma i Gesuiti <strong>di</strong>fesero con successo la dottrina<br />
del loro confratello e continuarono a propagarla. Di fatto, i pontefici si limitarono ad imporre<br />
il silenzio su questa contesa.<br />
In campo etico, poi, non mancavano certo i sostenitori <strong>di</strong> una «morale lassista», che<br />
prendeva in opportuna considerazione le con<strong>di</strong>zioni oggettive in cui viveva e doveva<br />
operare il singolo penitente: nonostante il rigorismo del suo fondatore, la stessa Compagnia<br />
<strong>di</strong> Gesù propendeva ormai per un insegnamento etico <strong>di</strong> tal genere, reso assai più duttile<br />
dall'attività svolta dai suoi membri come consiglieri spirituali <strong>di</strong> uomini e donne<br />
appartenenti ai ceti <strong>di</strong>rigenti. A parte la maggiore o minore attenzione nei confronti della<br />
realtà personale e sociale del penitente, per tutto il Seicento fra i moralisti cattolici si<br />
scontrarono aspramente due correnti dottrinali, che vennero in<strong>di</strong>cate con i nomi <strong>di</strong><br />
«Probabilismo» e <strong>di</strong> «Probabiliorismo»: secondo la prima corrente, per il cristiano è<br />
legittimo compiere gli atti che probabilmente gli consentono la salvezza; secondo l'altra,<br />
invece, il cristiano ha l'obbligo <strong>di</strong> attenersi strettamente alle regole comportamentali che<br />
più probabilmente gli daranno la salvezza eterna.<br />
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