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Gaetano Greco - Dipartimento di Storia

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G. GRECO, Lezioni <strong>di</strong> <strong>Storia</strong> della Chiesa. 2<br />

4. Lutero<br />

L’“indulgenza” tedesca del 1517. Martin Lutero, nato il 10 novembre del 1483 ad<br />

Eisleben, in Sassonia, era <strong>di</strong>ventato frate agostiniano nel 1505, da allora si era impegnato<br />

negli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> teologia, insegnando all’università <strong>di</strong> Wittenberg, in Sassonia, e de<strong>di</strong>cando la<br />

sua attenzione soprattutto ai temi del peccato dell’uomo e della misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Dio, ed aveva<br />

avuto anche l’occasione <strong>di</strong> compiere un viaggio a Roma. Nel 1517 Lutero si trovò coinvolto<br />

in una vicenda che vedeva intrecciarsi problemi religiosi, politici ed economici. Tre anni<br />

prima il giovane Alberto Hohenzollern <strong>di</strong> Brandeburgo, già arcivescovo <strong>di</strong> Magdeburgo ed<br />

“amministratore” (<strong>di</strong> fatto vescovo) <strong>di</strong> Halberstadt, era riuscito a farsi eleggere arcivescovo e<br />

principe elettore <strong>di</strong> Magonza; ma per ottenere questa duplice carica e conservare quelle<br />

precedenti avrebbe dovuto pagare una somma ingente (24000 ducati) alla Curia Romana: in<br />

parte come tassa <strong>di</strong> «entratura» (chi otteneva un ricco ufficio ecclesiastico doveva pagare alla<br />

Curia la sua ren<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> un anno) ed in parte per la <strong>di</strong>spensa papale dal cumulo degli uffici,<br />

cumulo severamente vietato dalle leggi canoniche. A questo punto, Alberto si fece prestare il<br />

denaro dai potenti banchieri Fugger <strong>di</strong> Augusta e per restituirli si impegnò a far pre<strong>di</strong>care nei<br />

territori tedeschi una «indulgenza». Secondo una pratica teologicamente assai <strong>di</strong>scutibile, ma<br />

da tempo tollerata dalla Chiesa (che nel 1439, in occasione del Concilio <strong>di</strong> Firenze, aveva<br />

sollecitato il clero a <strong>di</strong>ffondere la dottrina dell'esistenza del Purgatorio), i fedeli, in cambio<br />

della remissione delle pene da scontare in questo carcere ultraterreno, avrebbero dovuto<br />

pagare una somma, che per la metà sarebbe servita ad estinguere il debito dell'arcivescovo e<br />

per il resto sarebbe andata a finanziare i costi <strong>di</strong> costruzione della nuova basilica <strong>di</strong> San Pietro<br />

a Roma; in questa occasione i pre<strong>di</strong>catori andarono perfino al <strong>di</strong> là del malcostume consueto,<br />

arrivando a sostenere che le indulgenze equivalevano al perdono dei peccati. In una simile<br />

vicenda vi erano fondati motivi per suscitare forti sospetti <strong>di</strong> simonia e per riaccendere<br />

l’ostilità <strong>di</strong> intellettuali e popolani già convinti che il papato trattasse la Germania come una<br />

“vacca da mungere”.<br />

La dottrina <strong>di</strong> Lutero. Si narra che il 31 ottobre 1517 Lutero facesse affiggere<br />

pubblicamente, sull'uscio <strong>di</strong> una chiesa <strong>di</strong> Wittenberg, un manifesto contro questa<br />

pre<strong>di</strong>cazione delle indulgenze, interpretata come uno strumento scandaloso usato dal papa<br />

solo per estorcere denaro ai fedeli: se veramente - si domandava Lutero - il pontefice avesse il<br />

potere <strong>di</strong> svuotare il Purgatorio, perché non liberava dalle loro pene tanti sofferenti per<br />

semplice carità cristiana, anziché per denaro? Anche se forse l'episo<strong>di</strong>o dell'affissione<br />

pubblica è una leggenda, in ogni caso è vero che le sue 95 Tesi - tradotte poi dalla lingua<br />

latina in tedesco - furono fatte circolare fra gli uomini <strong>di</strong> Chiesa e <strong>di</strong> cultura, suscitando<br />

reazioni contrastanti. Infatti, mentre in Germania queste tesi incontrarono il favore <strong>di</strong><br />

ecclesiastici e <strong>di</strong> principi, a Roma papa Leone X (<strong>di</strong> cui sono rimaste famose le parole<br />

"lasciatemi godere il mio pontificato") in un primo tempo sottovalutò le possibili conseguenze<br />

della protesta <strong>di</strong> Lutero, poi la condannò con la bolla Exurge Domine (15 giugno 1520).<br />

Intanto, con quattro opere <strong>di</strong> forte impatto (Del papato romano, Manifesto alla nobiltà<br />

cristiana <strong>di</strong> nazione tedesca, La cattività babilonese della Chiesa e La libertà del cristiano)<br />

nello stesso 1520 il riformatore tedesco ampliò i temi della sua rforma dottrinale: attaccò il<br />

papato accusandolo <strong>di</strong> essere la nuova Babilonia (la città della prigionia del popolo ebraico) e<br />

negando che la sua autorità potesse essere considerata superiore a quella delle Sacre Scritture;<br />

non riconobbe neppure l’autorità dei concili (anche sui loro decreti si basava in gran parte la<br />

«tra<strong>di</strong>zione» riven<strong>di</strong>cata dalla gerarchia cattolica); negò la vali<strong>di</strong>tà dei voti monastici; affermò<br />

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