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il libro - Silvio Riondato

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F<strong>il</strong>e riservato ad esclusivo fine di studio<br />

Giuseppe Bettiol. Convegno patavino<br />

furiare del Diritto penale della volontà (W<strong>il</strong>lenstrafrecht), si ebbe uno dei pochi studi<br />

di critica oggettiva usciti in quei tempi diffic<strong>il</strong>i contro <strong>il</strong> diritto penale della volontà<br />

“di obbrobriosa memoria”, e proprio mentre in Germania, allora, certi professori per<br />

critiche anche velate al nuovo sistema perdettero la cattedra e non solo quella 17 .<br />

Quanto alla qualifica speculativa che secondo Pettoello non sarebbe attribuib<strong>il</strong>e<br />

al Bettiol-pensiero, riconosciamo ancora una volta di non avere strumenti adeguati<br />

per affrontare <strong>il</strong> tema, ma osserviamo che la perentorietà dell’affermazione lascia<br />

perplessi, se non altro perché <strong>il</strong> pensiero bettioliano, qualificato come f<strong>il</strong>osofia, è<br />

sempre stato preso in seria considerazione dai f<strong>il</strong>osofi del diritto 18 . Certo, si può dire<br />

anche, con Gonzalo Rodriguez Mourullo, che <strong>il</strong> teleologismo valorativo di Bettiol<br />

si presenta in definitiva come un’ideologia sulle fonti sostanziali del diritto penale 19 .<br />

Comunque, notiamo che lo stesso Pettoello r<strong>il</strong>eva che Bettiol si erge contro <strong>il</strong> sovvertimento<br />

operato dal positivismo criminologico invocando <strong>il</strong> complesso speculativo<br />

del razionalismo: né l’agire dell’uomo è “determinato”, né l’uomo che delinque è<br />

assim<strong>il</strong>ab<strong>il</strong>e alle primitive razze selvagge (i due postulati dell’indirizzo avversato). Il<br />

soggetto di diritto penale è “persona” sulla quale può cadere un rimprovero. Il rimprovero,<br />

non già la pericolosità (previsione di un possib<strong>il</strong>e danno, che come tale può<br />

riguardare anche un essere subumano o un’entità inanimata), è <strong>il</strong> giudizio penalistico<br />

da riferire ad una azione, perché essa, in quanto umana, è cosciente e volontaria. La<br />

scuola positiva si trova dunque in errore; i principi in cui credere − l’uomo è un essere<br />

cosciente, l’azione umana è cosciente e volontaria − sono ancora gli stessi del vecchio<br />

mondo razionalistico. Ma tale corso di idee va debitamente adeguato ai tempi, per<br />

cui <strong>il</strong> reato viene configurato e inteso non più come segmento di vita, come spazio<br />

chiuso, come fatto e null’altro, bensì come risultante di fatto e di personalità, cosicché<br />

<strong>il</strong> credo legalitario liberale non rinviene più nella condotta incriminata un limite<br />

ma un’occasione di arricchimento ulteriore.<br />

Questo basti ad indicare quel primato del valore dell’uomo e della cultura, cui<br />

Bettiol tanto teneva, e che questo Convegno certamente contribuirà a <strong>il</strong>lustrare meglio.<br />

Solo potremmo aggiungere, in relazione ai temi della prevenzione speciale cui<br />

si rivolge tra l’altro <strong>il</strong> titolo del convegno stesso, e riservando ulteriori riflessioni alla<br />

nostra successiva relazione, che, secondo Bettiol, <strong>il</strong> vero problema del diritto penale<br />

consiste non già nell’avvicinamento o nell’eventuale sostituib<strong>il</strong>ità della pena con<br />

una misura rivolta alla prevenzione speciale, bensì nella umanizzazione della pena e<br />

17 G. Bettiol, Colpevolezza normativa e pena retributiva oggi, in Gli ultimi scritti 1980-1982 e la lezione<br />

di congedo 6.V.1982, Cedam, Padova 1984, p. 92.<br />

18 Vedi, di recente, anche per ulteriori indicazioni, A. Vernacotola, Primato della persona e realismo<br />

metafisico. La f<strong>il</strong>osofia del diritto penale di Giuseppe Bettiol, ESC (Gruppo ESI), Rende 2010. Cfr. inoltre<br />

G. Marini, Giuseppe Bettiol. Diritto penale come f<strong>il</strong>osofia, Napoli 1985.<br />

19 G. Rodriguez Morullo, El teleologismo valorativo de Bettiol y el finalismo de Welzel, in «Boletin de<br />

la Universidad Compostelana», 1965, p. 40 dell’estratto.<br />

19

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