14.06.2013 Views

counseling per gli operatori della salute - Api Formazione

counseling per gli operatori della salute - Api Formazione

counseling per gli operatori della salute - Api Formazione

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

quelle legate al deterioramento <strong>della</strong> relazione ed al senso di inefficacia. In effetti la<br />

letteratura sull’argomento sembra fornire dati che si muovono nella medesima direzione:<br />

parrebbe infatti che lo stress proprio delle “helping professions” sia rilevabile proprio in una<br />

tendenza generalizzata da parte de<strong>gli</strong> o<strong>per</strong>atori al disinvestimento emotivo nella relazione<br />

ed in una marcata sensazione di inadeguatezza dal punto di vista dei risultati raggiunti.<br />

Rispetto alla prima dimensione l’angoscia dell’o<strong>per</strong>atore di essere sopraffatto<br />

emotivamente, non elaborata, non affrontata e risolta, incompatibile con l’equilibrio<br />

psichico, determina meccanismi di difesa psicologici non sempre adattivi. Le modalità<br />

prevalenti sono in genere il rifugio nel tecnicismo, l’accanimento terapeutico, lo sviluppo di<br />

una concezione del lavoro come pura fonte di guadagno.<br />

Riguardo alla seconda dimensione invece il confronto col tema <strong>della</strong> separazione, <strong>della</strong><br />

<strong>per</strong>dita e <strong>della</strong> morte induce a rivedere le pregresse fantasie di onnipotenza e sviluppa<br />

nell’o<strong>per</strong>atore dubbi esistenziali sul senso <strong>della</strong> vita, <strong>della</strong> morte ma soprattutto sul senso<br />

del lavoro scelto. E’ indispensabile dunque che ogni o<strong>per</strong>atore analizzi le <strong>per</strong>sonali<br />

motivazioni e bisogni che lo hanno spinto verso la professione in questione al fine di non<br />

anteporre le sue originarie aspettative nella relazione con l’utente e di non proiettare su di<br />

lui il disagio psicologico irrisolto. La sindrome da burnout sembra dunque iniziare con<br />

sentimenti di sconfitta che sfociano nel tempo in una debilitante condizione psicologica<br />

che costa anche alla struttura in cui lavora l’o<strong>per</strong>atore in termini di frequenza di malattie<br />

cardiache, ansia, nevrosi, depressione e dunque assenteismo.<br />

Ciò che nello specifico costituisce una fonte di preoccupazione <strong>per</strong> le strutture sono i<br />

vissuti di aggressività e di rabbia che l’o<strong>per</strong>atore esprime <strong>per</strong> la <strong>per</strong>dita di controllo e<br />

<strong>per</strong>ché avverte l’ospite come intrusivo e giudicante. Occorre cioè ricalibrare la giusta<br />

distanza nella relazione tra o<strong>per</strong>atore e utente in modo che essa risulti orientata<br />

all’ascolto, con un approccio empatico ai problemi del paziente evitando un eccessivo<br />

coinvolgimento ma riconoscendo l’altro come <strong>per</strong>sona con bisogni particolari.<br />

Dopo la fase di somministrazione dei questionari, l’indagine preliminare ha incluso anche<br />

un momento di approfondimento qualitativo mediante l’organizzazione di focus group con<br />

le medesime o<strong>per</strong>atrici cui era stato somministrato il questionario.<br />

L’idea di fondo di questo metodo è che l’interazione sociale che si crea durante la<br />

realizzazione del focus group costituisce una risorsa importante nel trasmettere<br />

informazione, consapevolezza dei rispettivi ruoli e crescita culturale dei partecipanti e di<br />

chi conduce il focus. Questo aspetto rappresenta la prima importante caratteristica<br />

24

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!