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Impaginato 5.p65 - Universitat Rovira i Virgili

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PER UNA FONETICA STORICA DELLE VARIETÀ SARDO-CORSE<br />

non ha un nome preromano per queste costruzioni preistoriche, le quali sono<br />

designate col termine romanzo tòrra, tòra, tùrri, tùri ‘torre’. La civiltà protocorsa<br />

coeva di quella protosarda, che gli archeologi definiscono «civiltà nuragica», in<br />

Corsica prende il nome di «cultura torreana». A seguire queste definizioni sembrerebbe<br />

che a costruire le torri corse non sia stato lo stesso popolo che costruì<br />

le torri sarde e galluresi.<br />

Insomma, sono parecchi gli elementi convergenti che lasciano ritenere che<br />

gli antichi Corsi 29 stanziati sulle opposte sponde del Fretum Gallicum non fossero<br />

altro che una delle popolazioni che, insieme ai Balari, agli Iliesi, ai Galillesi<br />

e ad altri gruppi, costituivano la macroetnia che le fonti classiche ricordano con<br />

l’etnico Sardi. Non a caso Tolomeo li elencava tra le popolazioni propriamente<br />

sarde 30 e Plinio il Vecchio citava i Corsi insieme ai Bàlari e agli Iliensi tra le<br />

popolazioni più note della Sardegna, 31 mentre il Corpus Inscriptionum<br />

Latinarum 32 (C.I.L.) ritrae la presenza dei Corsi in Sardegna anche sotto il profilo<br />

militare. 33 Anche l’onomastica antica, grazie a due epigrafi ritrovate nei<br />

pressi di Telti, fornisce le prove della presenza in Gallura degli antichi Corsi<br />

attraverso due personaggi aventi Cursius 34 ‘Corso’ come prenome. E, per quanto<br />

riguarda la componente ligure della coorte gemina di Liguri e Corsi stanziata<br />

in Sardegna durante il I secolo d.C., 35 non può escludersi che il nome del soldato<br />

Tunila, figlio di un Caresio, da cui pare essere insorto il toponimo gallurese Carési<br />

(ant. Caresos), sia da attribuire all’elemento ligure qualora la sua pronuncia fosse<br />

proparossitona [tunila]. Indizi in questa direzione provengono dalla toponimia<br />

gallurese, in cui sono attestate forme proparossitone in ´-ula come Vìgnula (nome<br />

29 PAUSANIA, Helládos Periéghesis, X, 17, p. 8 segg.; ZONARA VIII, 18; Fasti Triumphales Capitolini,<br />

in Inscriptiones Italiae XIII, 1; P. MELONI, Sei anni di lotte di Sardi e Corsi contro i romani<br />

(236-231 a.C.), in «Studi Sardi», IX, 1949, p. 121 segg.<br />

30 C. TOLOMEO, Geographia, III, 3, 6.<br />

31 PLINIO IL VECCHIO, Naturalis Historia, III, 7, 85.<br />

32 Th. MOMMSEN, CIL = Corpus inscriptionum latinarum, Berlino, 1862 segg.<br />

33 CIL X 2954; CIL X 7883 = XVI, 34; CIL X 7890 = XVI, 40. Queste fonti epigrafiche non<br />

chiariscono se si tratti di Corsi originari della Corsica oppure di quelli stanziati in Gallura. Il<br />

fatto che fra le tre coorti ve ne fosse una composta di Sardi, pare conferire maggiore probabilità<br />

alla seconda ipotesi ma non esclude la prima. Una delle due coorti gemine dislocate in Sardegna<br />

era composta da Corsi e Liguri.<br />

34 Si tratta, rispettivamente, di Pertius Cursi filius (EE VIII 737) e di Cursius Costini filius (CIL X<br />

7981); quest’ultima forma può essere confrontata col toponimo còrso Còstini relativo a un<br />

villaggio situato nel comune di Riventosa.<br />

35 Interessante è il ritrovamento presso Olbia di un’iscrizione funeraria relativa a un decurione<br />

della coorte di Liguri equitata, vissuto al tempo di Nerone; cf. Giovanna SOTGIU, Iscrizioni<br />

latine della Sardegna, Padova, Cedam, 1961, I, 313.<br />

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