Impaginato 5.p65 - Universitat Rovira i Virgili
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PER UNA FONETICA STORICA DELLE VARIETÀ SARDO-CORSE<br />
Quattrocento gran parte di questa regione venne a trovarsi sotto il dominio di<br />
Genova e con essa anche le città di Sassari, Castelsardo e Alghero (quest’ultima<br />
fino al 1353). Ma anche dopo la definitiva conquista catalano-aragonese il<br />
Logudoro conservò la sua antica coesione in quanto continuò a dipendere da<br />
Sassari nell’ambito del governatorato che prese nome di Cabo de Sásser y<br />
Logudoro. Dunque la condivisione di alcuni importanti fenomeni linguistici risulta<br />
coerente, anche in questo caso, con le vicende storiche conosciute dal<br />
territorio in questione. Di particolare rilievo è il patrimonio cognominale di<br />
origine corsa che in alcuni casi è documentato fin dalla prima metà del Trecento.<br />
Si tratta di forme (alcune delle quali estinte) come Abózzi, Accorrà, Alivési,<br />
Alivìa, Arca, Arru, Bastèlica (oggi Pastèriga), Bicchisào, Bologna, Callaga o<br />
Cargiaga (oggi Cargiàghe), Canali, Canòpoli, Cillàra, Coasìna, Cotoni, Crabuzza,<br />
Cossa, Cossu, Dachèna, Dapìla, Deiòla, Delipéri, Delitàla, Fìgari, Figo, Frassètto,<br />
Fundòni, Gardu, Gavìni, Giacomòni, Loru, Lupìno, Marinàccio, Montanàzzo,<br />
Mugàno (oggi Mugà, Amucano), Niólu, Obinu, Ògana, Oliva, Olmeto, Ornàno,<br />
Ortolanu, Paliàzo, Petrètto, Poggiu, Rocca, Salvagnolu, Santòni, Sara (varianti<br />
Asara, Azara, Dasara), Sussaréllu, Tavèra, Tolla o Tola, Vico, Zonza e molti altri.<br />
Anche l’area occidentale, che, oltre al sassarese, per molti aspetti abbraccia<br />
pure l’Anglona fino alla foce del Coghinas, comprende delle sottovarietà la cui<br />
intonazione meriterebbe degli approfondimenti. Le parlate di Sorso e Castelsardo,<br />
per esempio, si segnalano per una calàdda cantilenante che ricorda la còccina<br />
ligure. Ma se sul piano intuitivo l’accostamento potrebbe apparire congruo,<br />
occorre tenere conto del fatto che nel periodo storico in cui questo fenomeno<br />
insorse nelle parlate ponentine, verosimilmente a cavallo tra Sei e Settecento, la<br />
zona di Sorso e Castelsardo non pare avesse con la Liguria contatti così importanti<br />
da giustificare un influsso di tale portata.<br />
L’area sassaresofona condivide alcuni importanti fenomeni fonetici con una<br />
zona della Corsica che corrisponde alla conca ajaccinca e al suo entroterra. Ma<br />
essa ebbe contatti anche con le varietà cismontane. Dal confronto tra il vocalismo<br />
sassarese e quello del corso cismontano e ajaccino emerge la corrispondenza<br />
dei singolari sviluppi di I ¤<br />
U * toniche originarie. Relativamente al consonantismo,<br />
appare notevole il rafforzamento delle occlusive intervocaliche, un fenomeno<br />
di origine ligure che il sassarese condivide ancora col cismontano e l’ajaccino.<br />
Altre corrispondenze il sassarese ha col logudorese di nord-ovest, col quale<br />
condivide i caratteristici esiti di L, R, S in nesso con le occlusive e non solo. Esiti,<br />
questi, che suggeriscono collegamenti con l’area linguistica ligure non meno<br />
che con la Toscana. Sul piano linguistico questa duplice corrispondenza richiama<br />
in causa la teoria del continuum ossia del ponte linguistico che, con sfuma-<br />
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