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Impaginato 5.p65 - Universitat Rovira i Virgili

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60<br />

Mauro Maxia<br />

ture di diversa intensità, si coglie, per un verso, passando dall’estremo sud della<br />

Corsica in Gallura e poi proseguendo in direzione delle Baronie. D’altro canto,<br />

un collegamento quasi parallelo si può osservare tra la Corsica occidentale e la<br />

zona dove vigono il sassarese e il castellanese.<br />

Una esemplificazione di questa situazione può essere offerta dall’osservazione<br />

dell’oscillazione /rr/ ~ /r/ che caratterizza il corso, per esempio nel coronimo<br />

Sorro, Sorru ≠ Soro, Soru e nei vocaboli terra, tarra ‘terra’ ≠ tera, tara; serra,<br />

sarra ‘catena montuosa o collinare’ ≠ sera, sara e tòrra, turri ‘torre’ ≠ tòra, turi.<br />

Si vedrà subito che l’area sardo-corsa non partecipa (ad eccezione del maddalenino)<br />

al fenomeno dello scempiamento di /rr/ che accomuna buona parte della Corsica<br />

all’Italia di nord-ovest, ad alcune zone dell’area medio-italiana e specialmente al<br />

romanesco. Riguardo al fenomeno in questione, da un punto di vista classificatorio<br />

in Corsica è possibile, secondo le rilevazioni dello Sprach- und Sachatlas Italiens<br />

und der Südschweiz 84 e dell’Atlante Linguistico Etnografico Italiano della<br />

Corsica, 85 individuare quattro zone non sempre coese sul piano geografico.<br />

La prima di queste zone, in cui vigono i tipi sèrra, tèrra, tòrra, accomuna il<br />

territorio di Centuri nel Capo Corso, parte dei cantoni di Venaco, Ghisoni, la<br />

parte meridionale del cantone di Prunelli di Fiumorbo, il cantone di Due Sevi<br />

(eccettuato il comune di Piana), i comuni di Eccica Suarella e Cuttoli Corticchiato,<br />

i comuni di Coti Chiavari, Sollacarò e Viggianello e il cantone di Bonifacio (ma<br />

non per la forma tòrra).<br />

La seconda, dove vigono i tipi sèra, tèra, tòra, abbraccia tutto il nord-est ad<br />

eccezione di Centuri, la fascia costiera della Balagna, la parte settentrionale del<br />

cantone di Prunelli di Fiumorbo, il cantone di Zicavo, il cantone di Santa Maria-<br />

Sicchè (ad eccezione di Coti Chiavari, Sollacarò e Viggianello), il cantone di<br />

Sartene (ad eccezione di quest’ultimo centro).<br />

La terza zona, in cui vigono i tipi sarra, tarra, turri, corrisponde ai territori<br />

comunali di Aullene, Cargiaca, Porto Vecchio (parzialmente) e Bonifacio.<br />

Infine, la quarta zona, relativa ai tipi sara, tara, turi, comprende i comuni di<br />

Quenza, Livìa, Carbini, Sartene, Figari e Sotta. Se si confronta questa situazione<br />

con quella attestata nel dominio sardo-corso si osserverà che l’area<br />

sassaresofona corrisponde alla prima zona della Corsica mentre l’area<br />

galluresofona corrisponde alla terza zona. La seconda e la quarta zona per il<br />

fenomeno in questione non trovano alcun confronto nelle varietà sardo-corse<br />

84 K. JABERG e J. JUD, Sprach- und Sachatlas Italiens und der Südschweiz, Zofingen, 1928-1940.<br />

85 Gino BOTTIGLIONI, Atlante Linguistico Etnografico Italiano della Corsica, Pisa, 1933-1942.

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