shree 108 swami ramdas kathia baba - World Nimbarka Parishad
shree 108 swami ramdas kathia baba - World Nimbarka Parishad
shree 108 swami ramdas kathia baba - World Nimbarka Parishad
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Capitolo 3<br />
RITORNO AL LUOGO NATALE<br />
Raggiunto con mio padre il villaggio dove ero nato, dissi, “Siccome ho abbracciato la vita<br />
monastica, non sarebbe per me opportuno vivere in famiglia. Mi dovrò quindi spostare fuori dai<br />
confini del villaggio e trovarmi un posto sotto un albero come stabilito per i sadhu.” Essendomi<br />
eccessivamente attaccata, mia madre incominciò a lamentarsi amaramente.<br />
Provai a spiegarle, “E‟ un segno di grande auspicio ch‟io abbia intrapreso la vita ascetica. Non<br />
devi sentirti dispiaciuta e piangere. Se lo fai, difficilmente potrò trattenermi a lungo.” A queste<br />
parole, a malincuore, acconsentì che mi stabilissi sotto l‟albero.<br />
Posi la mia stuoia di meditazione sotto lo stesso albero di banyan che aveva già visto le mie<br />
austerità con il Gayatri Mantra. Curiosamente, l‟intero villaggio si raccolse intorno a me, e mi<br />
proposero di accettare da loro, una famiglia al giorno in successione, il pasto giornaliero che<br />
generalmente viene procurato elemosinando. Suggerii che avrei preferito accettarlo da ogni casa<br />
tranne che da mia madre, perché avrebbe pianto in maniera incontrollabile.<br />
Tuttavia travolta dall‟emozione mia madre disse singhiozzando, “Ti prometto che non piangerò,<br />
per favore vieni anche alla nostra casa ad elemosinare il pasto giornaliero.”<br />
Vista la sua promessa, acconsentii al suo desiderio. Come accordato, ricevetti il mio primo<br />
pranzo di carità presso una delle case nel villaggio,ma non quella di mia madre.<br />
Quella notte, con la mente serena, mi sedetti sul cuscino per meditare sotto l‟albero di banyan,<br />
quando improvvisamente la Dea Gayatri emerse dal firmamento e disse, “Hai la mia grazia. Non è<br />
necessario recitare ulteriormente il mantra. Puoi chiedermi un dono.”<br />
Porsi i dovuti rispetti e dichiarai, “Madre Celeste, ho rinunciato al mondo e sono ora un eremita,<br />
non ho desideri, e quindi non ho bisogno di nessun dono. La tua soddisfazione è tutto ciò che<br />
cerco.”<br />
La Dea disse, “Così sia!” e svanì.<br />
Quindi, come ci eravamo accordati, continuai ad accettare la carità di mezzogiorno per i viveri,<br />
da una casa diversa ogni giorno. Ma quando mi presentai alla dimora di mia madre, incominciò a<br />
piangere rumorosamente, anche mentre posava il cibo di fronte a me. “Madre, questo è esattamente<br />
il motivo per cui ero riluttante a venire ad elemosinare da te,” dissi, “come posso prendere il cibo se<br />
continui a piangere in questo modo?” Gradualmente si calmò ed io mangiai, ma le sue lacrime, in<br />
realtà non smisero di scendere.<br />
Dopo il pasto, le parlai di nuovo, “Ascoltami, madre. Se insisti a comportarti così, come posso<br />
venire alla tua casa? Entrambi beneficiamo dal percorso che ho preso.”<br />
“D‟accordo, figlio mio” rispose, “Che Dio ti benedica. Non piangerò più. Così quando viene il<br />
mio turno, per favore vieni e prendi il tuo cibo qui a casa mia.”<br />
Continuai a vivere cosi, sotto l‟albero di banyan per qualche tempo, occupandomi della<br />
disciplina giornaliera di adorazione e preghiera, e ad accettare la carità di mezzogiorno ad ogni<br />
casa, in rotazione.<br />
12