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shree 108 swami ramdas kathia baba - World Nimbarka Parishad

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Capitolo 4<br />

AI PIEDI DI LOTO DEL GURU<br />

Qualche tempo dopo mi riunii con il mio venerabile Guruji. Di corporatura maestosa, adornato<br />

da lunghe ciocche di capelli arruffati, era precettore nella congregazione del riverito Nagaji della<br />

setta <strong>Nimbarka</strong>*. Nato nei pressi di Ayodhya e conosciuto come Shree* <strong>108</strong> Swamy Devdas, era<br />

uno yogi del più alto calibro ed aveva ottenuto la perfezione spirituale. Ogni testa si chinava<br />

spontaneamente in sua presenza e poteva restare in samadhi*, seduto sulla sua stuoia, per sei mesi<br />

di fila¹. Non dormiva mai nemmeno al di fuori dei periodi di samadhi, quando occasionalmente<br />

fumava cannabis o hashish. Inoltre, una volta al giorno, prendeva un po‟ di cenere dal fuoco sacro e<br />

mi chiedeva di impastarla su un pezzo di lino, allora prendeva una certa quantità di questa cenere<br />

resa omogenea, me la faceva gettare dentro la brocca piena d‟acqua, mescolare ben bene, dopodiché<br />

la beveva. In breve tempo, rigettava la stessa acqua con la cenere in un vaso e mi chiedeva di<br />

verificare se la quantità corrispondeva a quella originariamente presa. Corrispondeva sempre.<br />

Generalmente questo era tutto il cibo che consumava, ed io guardavo a lui come a Dio incarnato.<br />

In rare occasioni, si discostava dalla routine appena descritta.<br />

Un giorno mi disse, “Figlio, non mi sento bene, se puoi farmi avere un po‟ di latte, dovrei tornare<br />

a posto”.<br />

Corsi al villaggio, raccolsi circa 20 litri di latte in un largo contenitore di metallo, lo posi di<br />

fronte a lui e con mani giunte dissi, “Signore, ecco il latte che desideravi, prego bevilo come e<br />

quando preferisci.”<br />

Soddisfatto, prese l‟enorme ciotola con le mani e se lo scolò in una sola volta. Ero senza parole a<br />

vederlo liquidarsi 20 litri di latte senza tante cerimonie.<br />

Ma poi annunciò, “Figlio, mi sento meglio, ma non abbastanza bene. Fammi avere dell‟altro<br />

latte.”<br />

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¹Quando Babaji Maharaj (Riverito Ramdas Kathia Baba) parlò dei samadhi di sei mesi del suo guru<br />

(Riverito Devdasji), gli chiesi, “Babaji Maharaj, per quanto possa essere lungo, questo samadhi termina dopo<br />

un certo lasso di tempo e perciò non è permanente nella sua natura. Non c‟è una stato di samadhi che non si<br />

dissolve, ma perdura per tutta la vita? Dal momento che presto o tardi svanisce, non è forse anche questo un<br />

tipo di Jad-samadhi (Jad = senza vita, inanimato).”<br />

Un sadhu di nome Giridharidas, presente in quel momento, si senti offeso dalla mia domanda. “Come può<br />

essere?” chiese, “E‟ una cosa così semplice rimanere in samadhi per sei mesi continuamente? C‟è qualcun<br />

altro capace di fare lo stesso? Come può essere Jad-samadhi? Certamente deve essere divenuto tutt‟uno con<br />

il Signore Supremo.”<br />

Babaji Maharaj spiego, “Cos‟altro può essere se non Jad-Samadhi? Uno sembra senza vita in quello stato.<br />

Essere uno con il Signore Supremo è qualcosa oltre a questo; una volta realizzato, non cessa. Colui che ha<br />

scalato tali altezze ha trasceso tutti gli stadi del samadhi e rimane sempre in unione con il Creatore.<br />

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