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shree 108 swami ramdas kathia baba - World Nimbarka Parishad

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Guruji, con un tranquillo sorriso sul volto, “Figlio mio, anche tu ora hai raggiunto la Meta<br />

Suprema,” e poi, come in un soliloquio, “Sei adesso un superuomo, ma due superuomini non<br />

possono stare insieme”.<br />

Due o tre giorni dopo quanto accaduto, Guruji mi disse, “Figlio, Dwarka è il principale centro di<br />

pellegrinaggio della nostra setta. È essenziale per te visitare quel luogo santo.”<br />

“Maestro, guardo a te come a Dio stesso. Le stesse scritture affermano che tutti i luoghi sacri<br />

sono ai piedi del Guru. Compio quindi tutti i pellegrinaggi, ogni volta che guardo i tuoi piedi.<br />

Questa è la ragione per cui non ho desiderio di andare da solo in pellegrinaggio.”<br />

Infastidito da quel che dicevo, Guruji replicò, “Con quale audacia! Certamente sei il più saggio;<br />

nessuno, immagino, è mai stato così profondamente saggio quanto te! Il tuo stesso Guru è stato a<br />

Dwarka e così ha fatto il suo Guru, ed il suo Guru prima di lui. Ma tu sei così abbondantemente<br />

illuminato che, come dici, non hai bisogno di andare in nessun pellegrinaggio. Sbarazzati di questi<br />

assurdi pensieri. Insisto che tu vada in pellegrinaggio a Dwarka.”<br />

Insistetti, “Non so dove sia, ne in quale direzione possa trovarsi. Come posso partire in viaggio<br />

per Dwarka? Ti imploro di lasciarmi stare vicino a te, servirti è la mia beatitudine.”<br />

Guruji rimase in silenzio, senza rispondere. Ad ogni modo, il giorno dopo, arrivarono due sadhu<br />

che si chinarono di fronte a lui.<br />

Guruji chiese, “Dove state andando?”<br />

“Stiamo andando alla Divina Dwarka.” Fu la loro risposta. Siccome ero li vicino, Guruji mi<br />

disse, “Ti lamentavi di non sapere dove si potesse trovare Dwarka. Questi due monaci stanno<br />

entrambi andando verso la città santa, suggerisco che tu li accompagni.”<br />

Lasciato senza alternative, caddi ai piedi del Guru, porsi il mio saluto e mi incamminai con i due<br />

asceti sulla strada per Dwarka.<br />

Guruji mi benedisse, dicendo, “Prosegui nel tuo pellegrinaggio a Dwarka e ritorna. Non dovrai<br />

affrontare nessuna difficoltà, ogni cosa di cui avrai bisogno si presenterà spontaneamente.”<br />

Durante la marcia verso Dwarka, infatti, non ci furono ne difficoltà ne alcun bisogno lungo la<br />

via. Ovunque interrompevamo il viaggio, a mezzogiorno o al tramonto, gli abitanti del luogo<br />

arrivavano e ci offrivano cibo, cannabis e hashish. Senza che lo chiedessimo, organizzarono anche<br />

un carro per superare il deserto del Rajasthan. Così raggiungemmo Dwarka e potemmo vedere<br />

l‟immagine del Signore Krishna.<br />

Tornando dov‟era Guruji, mi comunicarono miseramente, che Guruji aveva esalato il suo ultimo<br />

respiro, tre giorni prima. L‟orribile notizia mi colpì come una bomba. Non potevo credere a quel<br />

che dicevano, perché conoscevo Guruji come un Dio, un saggio illuminato al di là di morte e<br />

malattia, come Dio stesso.<br />

Dopo un breve silenzio, dissi, “Guruji era un Dio onnipotente, come può cessare di esistere?<br />

Perché mi ingannate?”<br />

Con dolore mi spiegarono che Guruji aveva lasciato il suo corpo in loro presenza e che loro<br />

stessi avevano cremato il cadavere.<br />

Col cuore infranto, “Ahimè, è per questo che mi ha mandato via? Egli è Dio, come può morire?<br />

Immolerò me stesso se non lo vedo.”<br />

Ero così sopraffatto dal dolore che incominciai a strappare con le mie mani le lunghe trecce di<br />

capelli incolti sulla mia testa. Per compassione, i mie condiscepoli, mi rasarono il capo.<br />

Completamente distrutto dal dolore, incominciai a rotolarmi avanti e indietro sul terreno, risoluto a<br />

lasciarmi morire di fame. Nessuna consolazione mi portò soccorso e continuai a versare lacrime<br />

continuamente.<br />

Finalmente, al settimo giorno, Guruji fu così misericordioso da mostrarsi di fronte a me e<br />

confortarmi così, “Alzati e non disperarti oltre, che tu sia benedetto. Non sono morto, quindi<br />

calmati, ho recitato il dramma della morte solo come illusione divina perché desidero celare me<br />

stesso per una specifica ragione. Dimoro in incognito sulle rive del fiume Narmada e lì è dove devo<br />

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