shree 108 swami ramdas kathia baba - World Nimbarka Parishad
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Mosso a compassione dai suoi lamenti, Babaji Maharaj acconsentì, “Molto bene, anche se hai<br />
perso un figlio, ne darai alla luce altri due, ricordati le mie parole. E loro sopravvivranno. Ma se fai<br />
un patto con un‟anima santa, attieniti ad esso. Io non desidero niente da te.”<br />
Babaji Maharaj allora si spostò a Vrindavan e visse per qualche tempo nel monastero che domina<br />
Davanal Kund a Kemarvan che a quel tempo ospitava molti eremiti. Con l‟assistenza dei sadhu,<br />
puliva gli enormi recipienti per cucinare, tagliava più di un centinaio di chili di legna per il fuoco<br />
nella foresta e portava il carico sul capo per consegnarlo all‟eremitaggio. Avendo trascorso qualche<br />
tempo in questo modo al monastero, si spostò di nuovo per stabilirsi sotto un albero affacciato su un<br />
ghat* lungo la Yamuna, di fronte alla stradina che conduce a Gangaji Ka Kunj. Garibdas era sempre<br />
al suo servizio.<br />
Uomini e donne in quantità venivano a visitare il ghat per lavarsi e per le abluzioni rituali.<br />
Alcuni abitanti di Vraja pensarono, che dal momento che molte donne erano frequentatrici abituali<br />
di questo bagno, dovevano verificare se Babaji Maharaj fosse o meno un vero sadhu. Avendo così<br />
deciso, gli mandarono una giovane donna nelle ore buie della notte, quando tutti stavano dormendo.<br />
Babaji Maharaj si era disteso sulla sua stuoia, quando la donna si avvicinò silenziosamente, si<br />
sdraiò al suo fianco, direttamente sul suo tappeto da preghiera e lo avvolse in un abbraccio. A circa<br />
dieci metri di distanza, Garibdas si stava preparando a sdraiarsi sulla sua stuoia. Come la donna si<br />
strinse a Babaji Maharaj, egli chiamò Garibdasji, “Garibdas, vieni qui con una lampada e scopri chi<br />
ha invaso il mio posto.”<br />
Garibdasji accese la lampada e Babaji Maharaj guardò la donna sul suo tappeto e gli domandò,<br />
“Chi sei? Perché sei piombata su di me a quest‟ora della notte?”<br />
Lei fu spudorata, “Signore, sono una vedova e non ho parenti. Consumata dalla passione, sono<br />
venuta da te per essere soddisfatta.”<br />
“Se sei malata d‟amore,” disse, “và e trovati un uomo di mondo, è pieno.”<br />
Ella insistette, “Signore, la mia mente è fissata su di te. Sono rimasta incantata, non appena i<br />
miei occhi si sono posati su di te. E‟ il tuo piacere che cerco.”<br />
Babaji Maharaj andò su tutte le furie. “Garibdas, allontanati di un chilometro, insegno io a questa<br />
sgualdrina qual è il potere di un sadhu. È caparbiamente determinata a rovinare la moralità di<br />
un‟asceta, le dimostrerò cosa significa copulare con uno di loro. In un rituale di un ora, strapperò da<br />
lei la sua stessa vita, imparerà così quanto può essere virile un sadhu.” così dicendo, invitò la donna,<br />
“Forza, vieni qui.”<br />
Morta di paura, la donna scoppiò in lacrime, “Signore, perdonatemi per favore, non è colpa mia,<br />
gli abitanti di Vraja mi hanno mandata per testare la tua buonafede. Ecco perché sono qui. Imploro<br />
il tuo perdono, Signore.”<br />
Lui si addolcì e disse, “Datti una mossa allora, non importunare mai più un‟asceta come hai fatto<br />
questa notte. Non tutti i sadhu appartengono alla stessa categoria, alcuni lo sono per davvero!”<br />
Scesa la notte, in un‟altra occasione, Babaji Maharaj era seduto da solo vicino alla scalinata del<br />
ghat, quando due incantevoli ragazze del Punjab arrivarono e si prostrarono, offrendogli alcuni<br />
piccoli regali si sedettero ed incominciarono una piccola conversazione ricca di sottintesi erotici e<br />
gesti del corpo. Infine, dopo un po‟ di tete-a-tete, una di loro improvvisamente afferrò il suo pene,<br />
stuzzicandolo e ridendo scioccamente. Per nulla turbato, lui reagì così, “Miserabile sciocca! Così<br />
l‟hai afferrato. Non importa, non può interessarmi di meno. Guarda, guarda bene!”<br />
Le due donne cercarono di stimolarlo in vari modi, ma non si irrigidì. Alla fine, sconfitte, si<br />
ritirarono.<br />
Il giorno dopo, Chhannu Singh di Vrindavan, un bramino di casta Gautam, fece un salto da<br />
Babaji Maharaj ed incominciò una conversazione. Era un lottatore di una certa fama e spesso veniva<br />
da Babaji Maharaj per fumare cannabis e fare una chiacchierata. Babaji Maharaj era anch‟egli<br />
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