shree 108 swami ramdas kathia baba - World Nimbarka Parishad
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Durante una Kumbh Mela* a Vrindavan, Babaji Maharaj, fu proclamato Mahant* della sacra<br />
Vraja dagli asceti radunati. Molti sadhu hanno l‟usanza di fumare cannabis e hashish, così come<br />
diversi laici a Vraja. Allo scopo di testare la capacità di fumatori dei monaci, un abitante di Vraja,<br />
di casta Gautama, possedeva un cilum * enorme, fabbricato a Dauji su ordine speciale e caricato con<br />
un‟incredibile dose di oltre un chilo di hashish. Il processo consiste prima nel porre un strato di<br />
foglie di tabacco spezzettato e impastato con melassa, mettere sopra la palla di hashish e coprire con<br />
un altro strato di tabacco e melassa. Per accendere, si devono mettere dei pezzi di brace ardente<br />
sull‟ultimo strato ed aspirare il fumo dalla base del cilum. Se uno aspira sufficientemente forte, il<br />
tabacco nello strato più in alto incomincia a bruciare e a fornire abbondante calore al pezzo di<br />
hashish, che a quel punto prende fuoco. “Far scoppiare l‟hashish” è una traduzione approssimativa<br />
della parola indiana che da il nome al processo. Dopo aver preparato il cilum nella maniera<br />
descritta, con la mastodontica dose di un più di chilo di hashish, da notare che un chilo di hashish<br />
richiede come minimo una stessa quantità di tabacco, l‟abitante di Vraja usò una catena di ferro per<br />
sospenderlo ai rami di un albero e lanciò una sfida aperta, “Chiunque ha il coraggio di provare,<br />
venga qui a far scoppiare questo hashish.” Molti provarono, ma nessuno era in grado di tirate anche<br />
solo un po‟ di fumo fuori dal cilum. Un grosso numero di sadhu allora si radunò e si avvicinarono a<br />
Babaji Maharaj, “Signore, un nativo di Vraja ha caricato un cilum con oltre un chilo di Hashish e ha<br />
sfidato i sadhu a farlo “scoppiare”. Ci abbiamo provato tutti, ma abbiamo fallito miseramente.<br />
Neanche un accenno di fumo è uscito. Contiamo su di te per salvare la nostra reputazione.”<br />
Babaji Maharaj accettò prontamente, andò sul luogo dello scontro accompagnato da Garibdasji e<br />
chiese a quest‟ultimo di provare a tirare fuori un po‟ di fumo tanto per cominciare. Garibdasji diede<br />
un potente tiro al cilum, usci un po‟ di fumo, ma la carica non esplose. Fu allora che Babaji Maharaj<br />
si incaricò della faccenda e tirò con così terribile potenza che l‟intera massa di hashish esplose in un<br />
enorme fiammata che partì in alto attraverso i rami dell‟albero.<br />
Tutti si misero ad applaudire con forza; l‟abitante del luogo fu entusiasta e porse i suoi omaggi a<br />
Babaji Maharaj assieme con dei regali.<br />
Vorrei narrare un altro incidente degno di nota riguardante il valore di fumatore di Babaji<br />
Maharaj. Era in viaggio, in compagnia di Garibdasji, da Bharatpur per Vrindavan e aveva con sé<br />
due chili di hashish. Durante l‟impero Britannico, era illegale essere in possesso di quantitativi così<br />
grandi di hashish, di conseguenza la polizia lo tenne in stato di fermo e lo portò di fronte al<br />
magistrato europeo, il quale chiese, “Come mai ha così tanto hashish? Ha intenzione di venderlo?”<br />
La risposta di Babaji Maharaj fu, “Questo mi basta appena per un giorno o due.”<br />
“Davvero?” l‟europeo era sorpreso. “Sei in grado di consumare così tanto hashish in soli due o<br />
tre giorni? Bene, allora dimostracelo, mi piacerebbe vedere.”<br />
Babaji Maharaj diede istruzioni a Garibdasji di caricare il cilum con dosi di circa 125 grammi di<br />
hashish e poi, mentre la coppia di europei guardava, c‟era anche la moglie del magistrato, prese a<br />
fumare con tale vigore che le fiamme danzavano sulla cima del cilum.<br />
Terrorizzata, la dama urlò, “Lasciatelo andare, lasciatelo andare.”<br />
“E‟ sufficiente,” disse il magistrato, “Seeta, il missionario vi fornirà un contenitore di rame per<br />
l‟hashish. D‟ora in poi nessuno vi sfiderà.”<br />
Babaji Maharaj rispose, “Se qualcuno lo farà, semplicemente darò un‟altra dimostrazione. Non<br />
ho bisogno di un vaso di rame.”<br />
L‟uomo, dai capelli biondi e sua moglie risero e dissero, “Molto bene allora, addio.”<br />
Un anno, Ujjai fu il centro della Kumbh Mela, ed una massiccia congregazione di monaci<br />
Shivaiti* si assembrò con diversi giorni di anticipo. Tra di loro c‟era un famoso asceta con diversi<br />
poteri. Suggestionato dalle sue capacità, il re di Ujjain si schierò come suo discepolo. Entusiasti e<br />
incoraggiati da questo, gli Shivaiti si allargarono ed occuparono tutto il terreno assegnato per il<br />
festival e giurarono di non permettere ai Vishnuiti* di prendere parte alle celebrazioni. Come questi<br />
incominciarono ad arrivare, venne loro impedito di entrare nella porzione di terreno a loro riservata.<br />
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