shree 108 swami ramdas kathia baba - World Nimbarka Parishad
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deplorevoli, perciò l‟ovvia conseguenza è che, nonostante proclamazioni teistiche a voce alta, una<br />
vera convinzione dell‟esistenza divina ancora mi elude.<br />
Lascia ch‟io riporti alcuni episodi dalla vita mia e di mia moglie, che dimostra come un Guru<br />
compassionevole impianta questa fede in Dio un po‟ alla volta nel cuore dei suoi ardenti discepoli.<br />
Ritengo che il mio proprio ateismo è piuttosto testardo e questo è il motivo per cui il mio Benevolo<br />
Guru, di tanto in tanto mi rivela la sua chiaroveggenza e la sua supremazia. Altrimenti, per una<br />
persona come me che si perde in polemiche sterili, sarebbe stato un problema formidabile assorbire<br />
anche la più piccola goccia di vera fede in Dio. L‟unica ragione per cui racconto questi eventi, è<br />
perché testimoniano l‟illimitata compassione di Babaji Maharaj.<br />
Una volta a Calcutta mentre avevo la febbre alta per un‟influenza, prese forma un‟idea. Dal<br />
momento che Babaji Maharaj fuma molta cannabis, decisi di acquistarne un po‟, prepararne una<br />
dose con le mie mani, ed offrirla a lui in adorazione. “Se così benedetto, ne fumo ciò che rimane,”<br />
dissi a me stesso, “verrò guarito dalla febbre e dai dolori al corpo.”<br />
Con questo piano in mente, mi procurai un po‟ di cannabis ed un cilum al mercato, feci una dose<br />
regolare di narcotico ed invocai Babaji Maharaj perché accettasse quell‟umile offerta. La cannabis<br />
si accese e continuò a bruciare da sola, emettendo sbuffi di fumo. Dopo un po‟ di tempo, quando<br />
pensai che Babaji Maharaj era probabilmente a posto, presi il cilum e fumai i resti santificati. Non<br />
avevo mai fumato cannabis precedentemente, ma non sentii alcuna intossicazione sebbene il<br />
dosaggio fosse generoso. Invece la mia temperatura scese a livelli normali in breve tempo e tornai<br />
in perfetta salute. In un'altra occasione, nuovamente afflitto dalla febbre, feci di nuovo affidamento<br />
alla stessa prescrizione e mi fu concesso un immediato sollievo.<br />
Diversi mesi trascorsero prima del successivo viaggio a Vrindavan da Babaji Maharaj. Dopo<br />
essermi intriso per qualche giorno della sua magnifica presenza, mi stavo preparando a lasciare<br />
l‟eremitaggio per tornare a Calcutta, quando mi mandò a chiamare. Quella volta stava fumando<br />
cannabis con alcuni abitanti del luogo, mi porse il cilum che stava fumando dicendo, “Ecco, prendi<br />
qualche tiro di questa cannabis santificata.”<br />
Uno degli abitanti chiese, “Babuji fuma cannabis?”<br />
Babaji Maharaj sorrise e rispose, “No, generalmente no. Però qualche volta quando ha la febbre<br />
alta, pensa al suo Guruji e fa un‟offerta di cannabis e poi fuma i resti benedetti.”<br />
Fui emozionato dalle sue parole perché confermavano che aveva effettivamente accettato<br />
l‟offerta di cannabis fatta a Calcutta e che ero al sicuro sotto il suo sguardo protettivo a dispetto<br />
dell‟enorme distanza fisica.<br />
Per ragioni di lavoro, ero avvocato, una volta mi trovai a lasciare Calcutta per una città<br />
dell‟entroterra. Durante la mia assenza, ci fu un‟improvvisa impennata dei furti notturni a Calcutta.<br />
I ladri si arrampicavano ai piani superiori, irrompevano nelle stanze attraverso le finestre e<br />
rubavano beni di valore. A quel tempo, gli unici abitanti al primo piano della mia abitazione, mia<br />
moglie e suo fratello più giovane, un minore, erano spaventati dai resoconti che sentivano su queste<br />
incursioni notturne. Abituati normalmente a dormire la notte con porte e finestre aperte, lei prese a<br />
sprangarle tutte, il suo panico accentuato dalla mia assenza. Era così terrorizzata dai ladri che,<br />
caduta la notte, esitava anche a scendere le scale da sola. Una di quelle notti, il caldo era così<br />
opprimente che con riluttanza decise di aprire temporaneamente la finestra. Ma, aperta con una<br />
certa apprensione, vide Babaji Maharaj in piedi subito all‟esterno, che diceva, “Figlia mia, perché<br />
hai paura? Sappi ch‟io sono sempre al tuo fianco.”<br />
Scomparve, ma solo dopo aver completamente disperso le sue paure ed averle sostituite con un<br />
grande coraggio. Lei spalancò tutte le porte e le finestre, così come desiderava e andò pacificamente<br />
a dormire. Più tardi, dopo il mio ritorno, mi racconto l‟accaduto nei minimi dettagli.<br />
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